Blog&News

ACCOGLIENZA: UN VIAGGIO VERSO L’INTEGRAZIONE CHE RISCHIA DI SVANIRE

Integrazione, accoglienza parole che sembrano più un’utopia che una realtà.

È di qualche giorno fa la notizia di alcuni genitori che hanno deciso di trasferire i propri figli in un’altra scuola, perché la classe in cui si trovavano aveva una percentuale troppo alta di stranieri.

“Non avrebbero imparato niente”, hanno affermato e così hanno preferito spostarli in classi composte per la maggioranza da bambini italiani.

L’attenzione ancora una volta è tornata su un tema sempre attuale, quello dell’integrazione, dell’accoglienza, della diversità in un paese, l’Italia, in cui l’aumento del numero degli stranieri ha determinato una trasformazione sociale, economica e culturale profonda. Se nei primi anni ’90 la popolazione con cittadinanza di un paese straniero costituiva l’1,7% della popolazione totale, oggi questa percentuale è pari a poco meno del 10%.  Ponendo l’Italia al terzo posto tra i Paesi in Europa per accoglienza dei migranti.

Cosa significa accogliere?

Accettare, ricevere qualcosa o qualcuno.  L’accoglienza è dunque un’apertura, ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare - in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si apre verso l’altro diventando un tutt’uno con lui.

Frida Kahlo diceva: Sai, cielo mio, tu sei come la pioggia ed io, come la terra, ti ricevo e accolgo.

La certezza, confermata anche da questo e dalle decine di episodi di intolleranza che popolano le notizie di cronaca, è che di accoglienza nel nostro paese se ne faccia davvero poca, nonostante un rapporto di Eurydice (istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa) abbia evidenziato l’importanza di rafforzare l’educazione inclusiva nelle scuole europee. Questo include non solo l’integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali, ma anche l’accoglienza e l’integrazione di studenti stranieri con background migratorio.

Una direzione esiste ed è dettata dal Piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione 2021-2027 dalla Comunità Europea. EU action plan on integration and inclusion 2020-2027.indd (integrazionemigranti.gov.it)  seguirlo e metterlo in pratica è la difficoltà.

Una difficoltà ingigantita dalla percezione della differenza come distanza sociale e come metro per valutare chi ha diritto di essere un cittadino di serie A e chi invece cittadino con diritti non può diventarlo. È di questi giorni il dibattito sullo Ius Scholae e la diffusione di referendum per la cittadinanza (https://referendumcittadinanza.it/) il cui quesito chiede di ridurre a 5 anni il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni. 

Cosa possiamo fare in questo contesto per costruire una società inclusiva, tollerante e abbattere i muri dell'odio?

Lavorare sull’educazione dei ragazzi, sensibilizzare, attivare il pensiero critico con contenuti che possano portare una prospettiva diversa da quella che (purtroppo) la cultura main stream al momento sponsorizza.

 

Qui vicino dell’autrice Ida Mlakar Črnič è il nostro piccolo contributo a un cambio di passo. Una lettura che può aiutare a modificare la prospettiva sull’altro e sulle differenze.

Una lettura imprescindibile a scuola.

Continua a leggere Chiudi

Siamo pieni di difetti, e meno male!

A ognuno il proprio difetto per imparare ad accogliere la diversità

Chi ha vissuto la propria gioventù e poi adolescenza tra gli anni Ottanta e Novanta è cresciuto confrontandosi con una cultura della perfezione schiacciante, se non opprimente. Senza stare a scomodare Barbie e il suo essere insopportabilmente senza difetti (di lei se ne è parlato e se ne parla ancora tanto), basta riportare alla memoria le top model di quel periodo o alcuni dei telefilm americani e dei filml per bambini e ragazzi che hanno nutrito il nostro immaginario.   In molti di questi c’era un personaggio, più spesso femminile ma non sempre, a cui era attribuita una perfezione a cui il o la protagonista, dal basso della sua goffaggine doveva aspirare, per l’accettazione da parte del gruppo dei pari.

Una perfezione, risultato il più delle volte da una somma di fattori: status sociale, stile, estetica.

Gli anni Novanta da questo punto di vista sono stati feroci verso qualsiasi corpo o stile di vita si discostasse dal canone di perfezione culturalmente riconosciuto e osannato in ogni contesto. La magrezza era uno status a cui tutti e tutte dovevano aspirare per ottenere in cambio l’accettazione, pena battute e frecciatine per cui oggi avremmo urlato al body shaming.

Oggi per fortuna viviamo in un tempo in cui si è più propensi ad accettare le imperfezioni, facendone addirittura un punto di forza. Ma se ampliassimo il tema della diversità – culturale, etnica o di orientamento sessuale - non sembriamo realmente pronti all’accettazione, anche se poi dichiariamo il contrario. E la strada appare ancora lunga. Per accorciare i tempi e le distanze una buona via può essere quella di iniziare a lavorare sui piccoli lettori, offrendo loro letture in cui si affronta il tema della diversità in modo ironico e profondo al tempo stesso, ad esempio, puntando l’attenzione sulle differenze caratteriali. Qualcosa di più vicino e comprensibile da cui partire per poi allargare il campo.

Così che fa l’autrice Claudia Marulo nel suo Bestiario di difetti, una carrellata di animali fantastici ispirati ai difetti caratteriali più comuni: testardaggine, fretta, permalosità, vittimismo e tanti altri.

Difetti che ci trasformano in animali insopportabili, ma che allo stesso tempo definiscono chi siamo e, insieme ai pregi anch’essi sempre presenti, forgiano il nostro modo d’essere e di comportarci. Accettare i propri e quelli degli altri vuol dire fare un passo nell’ignoto, confrontarsi con una diversità che può spiazzare, a volte infastidire perché obbliga a un ripensamento, ma di certo consente di modificare le prospettive e scoprire che solo questo confronto può nutrire e nutrirci.

 

VAI ALLA SCHEDA DELL'ALBO ILLUSTRATO 

 

Continua a leggere Chiudi

Niente da dire: alla disperata caccia di ispirazione

Come tenere viva la fantasia

Tenere viva l’immaginazione contro l’impoverimento culturale
Ti è mai capitato di passeggiare per un bosco, sulla spiaggia o per le strade della tua città e notare qualcosa, un piccolo insignificante minuscolo dettaglio, ignorato da tutti ma che scatena la tua fantasia come niente prima?
Gli scrittori di Niente da dire provano a fare lo stesso con una gita in montagna. Disperati perché senza nemmeno uno straccio di idea per scrivere le loro storie, mettono in pratica una delle tecniche di scrittura suggerite da un manuale che qui nella redazione di Storie Cucite amiamo tanto: Scrivere Zen di Natalie Goldberg (Ubaldini Editore, Roma 1986).  
Natalie Goldberg, scrittrice americana e insegnante di scrittura creativa, dedica un breve ma intenso e divertente capitolo alla tecnica che lei chiama Essere turisti nella propria città.
Guardarsi attorno, soffermare lo sguardo sui dettagli, le sfumature e così mettersi nei panni di chi capita in quel luogo per la prima volta con lo stesso stupore, la stessa meraviglia che accende l’attenzione e infiamma l’immaginazione. Il segreto sta nel recuperare la capacità di rallentare, osservare per trasformare il banale in eccezionale.

Un esercizio fondamentale per lo scrittore, ma indispensabile per ognuno, a tutte le età.

E Federica Ortolan, autrice della nostra prima lettura Niente da dire, suggerisce questa necessità con umorismo e sollecita tutti noi, bambini inclusi, sull’importanza di tenere viva la fantasia come arma contro l’impoverimento culturale e le narrazioni stereotipate.

C’era una volta: a proposito di stereotipi narrativi
Non è inconsueto proporre ai bambini un’attività di scrittura e passando tra i banchi sentire uno di loro che alla domanda: “Come iniziamo?” esclama “Con c’era una volta, tutte le storie iniziano così”, come se fosse un’ovvietà a cui nessuno può e deve sottrarsi.
Quel c’era una volta, anticamera di mondi fantastici può rappresentare una gabbia che incaglia l’immaginazione in percorsi già scritti, dove non c’è spazio per variazioni sul tema.
E quindi le trame si ripetono, i ruoli dei personaggi si cristallizzano e le idee smettono di guizzare con la loro tipica vivacità per adagiarsi stanche nella routine narrativa.
I tentativi fantasiosi, a volte strampalati degli autori di Niente da dire, di risvegliare le idee rappresentano il desiderio di andare oltre, di trovare soluzioni attivando il pensiero laterale.
Ed ecco allora che non esiste la tecnica giusta o sbagliata, ma solo la libertà di esplorare ed esplorarsi riponendo la matita rossa in un cassetto.

VAI ALLA SCHEDA DI NIENTE DA DIRE

Continua a leggere Chiudi

Il gioco per scrivere e comprendere un testo

Un approccio destrutturato alla didattica

Scuotono la testa, si agitano sulla sedia cercando una posizione che favorisca il fluire dei pensieri, fanno spazio sul banco come se cercassero di fare spazio nella mente, sbuffano e, fissando la traccia in cima alla pagina, ripetono con espressione tra l’afflitto e il disperato: “E ora che scrivo? Che senso ha un tema su questo?”, dove “questo” assume il ruolo di termine contenitore in cui c’è qualsiasi argomento sia stato proposto dalla scuola primaria alle superiori. Riconoscete in questa descrizione, una situazione familiare? Eh sì, perché ahimè, tanti ragazzi non amano scrivere o si sentono a disagio nell’affrontare un compito di scrittura.

Proprio questa disaffezione verso la scrittura è stata una delle scintille che ha fatto accendere la domanda nella mia mente di editrice e ancor prima di autrice: “Quale strategia usare per far riscoprire ai ragazzi il piacere per la scrittura che vada oltre i pochi caratteri di un messaggio whatsapp o di una caption su instagram?”

La risposta è arrivata dapprima cercando di risolvere uno dei giochi contenuti nella Pagina della Sfinge della Settimana Enigmistica (il mio settimanale preferito), poi grazie all’incontro con la  Ludolinguistica, approccio ludico all’insegnamento dell’italiano L2.

Ed è arrivata con un’altra domanda: e se si provasse a proporre l’attività di scrittura come attività ludica? Se il punto di partenza per la scrittura di un qualsiasi testo fosse un gioco, e nello specifico, un gioco di parole?

Ho risposto a queste domande sperimentando io stessa l’approccio nella scrittura di alcuni albi che poi abbiamo inserito in una collana dedicata “I Logogrifi”. Sono nati così Flavia Uragano, Re Gola e la sua regola e L’amore sa di more e altre brevi storielle che ho di volta in volta pubblicato prima su un blog Alisé Tiracrut (pseudonimo risultante dall’anagramma completo del mio nome e cognome) e poi sul mio sito personale (www.luisacarretti.com) e che rappresentano i primi entusiasti esperimenti.

Questi testi, queste storie sono costruite partendo dalla convinzione che ogni parola possa considerarsi custode di uno o più universi fantastici. Il compito dello scrittore è quello di scovarli, dal loro voce e forma sulla pagina scritta, senza paura di sbagliare (quanto frena questa paura!) né di avventurarsi in percorsi accidentati.

 

Ma al di là di questo, cosa ho potuto sperimentare?

Innanzitutto, che partire da un gioco di parole ti risparmia dall’angoscia della pagina bianca e “dell’adesso che cosa scrivo?”, poi che si innescano processi immaginativi inaspettati nella costruzione del testo, qualsiasi, e ancor di più nella scrittura di un testo narrativo, in cui la fantasia può galoppare lungo sentieri mai battuti.

Il passaggio successivo è stato lo studio. Sono andata alla ricerca di testi, studi, approcci giocosi al compito di scrittura che hanno rafforzato, sostenuto, confermato, ciò che è nato come semplice intuizione. Dai manuali di ludolinguistica di Anthony Mollica, agli esperimenti in classe di Ersilia Zamponi sino al testo più recente di M. Caldera edito da La meridiana, passando per le suggestioni che arrivano da Gianni Rodari nella sua Grammatica della fantasia, quelle di Fosco Maraini con le sue Gnosi delle Fànfole e tanto altro di più.

La conferma che la strada intrapresa avesse un senso è arrivata durante i laboratori in classe con bambini di scuola primaria (terze, quarte e quinta principalmente), ma anche con ragazzi di scuola secondaria di secondo grado, oltre che con adulti.

Il gioco come innesco del processo creativo e di scrittura offre l’opportunità di costruire un percorso di lavoro in ottica laboratoriale partecipativa, in cui l’alunno è protagonista e padrone di un’esperienza di apprendimento che si costruisce strada facendo secondo un approccio didattico destrutturato: le conoscenze sono scoperte, elaborate, rielaborate e interiorizzate mentre si lavora; creatività, originalità, capacità sono valorizzate; si impara a lavorare insieme; si sviluppa attenzione verso la parola, la sua forma, l’uso specifico dei termini e verso la costruzione di percorsi narrativi insolite. Tutto questo crea scrittori, certo, ma anche lettori più attenti e consapevoli, capaci di entrare tra le maglie di un testo e coglierne la struttura.

Il risultato è nelle parole entusiaste di chi ha preso parte a questi laboratori, trovando nuovi stimoli nel compito di scrittura, ognuno con le proprie capacità e competenze linguistiche. Perché un aspetto importante di questo approccio è che riesce a ridurre le differenze, coinvolgendo proprio tutti!

Di questo e di molto altro parleremo con me, Luisa Carretti, e Barbara Carretti durante la formazione per insegnanti di scuola primaria: “Scrivere con i giochi di parole. Un approccio originale al compito di scrittura” che si terrà online il 20 e il 27 ottobre sulla piattaforma e-learning de La meridiana.

Iscriviti adesso! Puoi pagare con CARTA DEL DOCENTE e c’è anche un piccolo regalo per te!

Il percorso è inserito in piattaforma MIUR con il Cod. Id. n. 87937

 

Continua a leggere Chiudi

Scrivere con i giochi di parole

Un approccio originale e divertente al compito di scrittura

Perché non partire da un gioco per far avvicinare i bambini alla scrittura?

Nel corso 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞, l’autrice Luisa Carretti propone un metodo che utilizza i 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 come palestra e primo motore dell’immaginazione, ma anche come vero e proprio strumento di guida nella costruzione del testo, con l'obiettivo di implementare le competenze di scrittura, di vocabolario e di comprensione del testo. Un approccio didattico originale attraverso il quale  imparerai una strategia divertente per aiutare i tuoi alunni a comprendere meglio i testi, a educare al pensiero divergente, e che coinvolgerà tutti al di là delle differenze di competenza della lingua. 

Il corso online per insegnanti di primaria è arricchito poi dal contributo di 𝘉𝘢𝘳𝘣𝘢𝘳𝘢 𝘊𝘢𝘳𝘳𝘦𝘵𝘵𝘪, psicologa, dedicato a mostrare come attraverso le storie sia possibile l’acquisizione della conoscenza delle parole.

Il corso si terrà online il 20 e il 27 ottobre dalle 17 alle 19. Con l'iscrizione sono inclusi due libri dedicati alla ludolinguistica, da utilizzare come approfondimento e palestra creativa.

Per conoscere il programma e iscriversi 👉👉 bit.ly/corso_ScrivereConIGiochi_23

La proposta formativa nasce e si svolge in collaborazione con la casa editrice edizioni la meridiana.

Continua a leggere Chiudi

Çiğdem Gündeş al Leggenda Festival

Il 13 maggio incontro dedicato a La mia scarpa rossa

Siamo molto felici di annunciare che Çiğdem Gündeş, autrice di La mia scarpa rossa sarà ospite all'edizione 2023 di Leggenda Festival!

Il 13 maggio alle 11 l'autrice incontrerà i bambini in una lettura/laboratorio dedicata all'albo illustrato. 

Dopo aver letto l'albo, Çiğdem coinvolgerà i bambini in un’attività creativo-laboratoriale per liberare la creatività. Proporrà di pensare insieme a quello che nel tempo hanno trovato: la casa di una lumaca, una piccola matita, il tacco di una scarpa, la fibbia di una cintura, un campanello per bicicletta, un sacco di bottoni colorati e tante altre cose interessanti come questa...

Chi ha perso questi oggetti?
Cosa si può fare con tutti gli oggetti trovati?
Chi userebbe una piccola matita come chiodo? Di chi era questa penna? Forse di un insetto volante che ama dipingere, o di una piccola locusta che scrive storie...
Chi ha perso un sacchetto di bottoni colorati? Li ha forse dimenticati su una panchina, rendendola tutta colorata? O è un gigante che fa la collezione?

L'incontro è gratuito e su prenotazione. Sul sito di Leggenda Festival tutte le informazioni e il bottone per prenotarsi.

Nel frattempo date un occhio alla nostra video guida realizzata da Sabrina Egiziano nella nuova rubrica Storie Cucite a scuola!

 

Continua a leggere Chiudi

Storie Cucite a scuola

Video guide per leggere con i ragazzi

I libri, le storie sono una grande risorsa per l'attività in classe, ma non sempre è facile scovare il titolo giusto per affrontare un tema o proporre un'attività. Come sostenere il lavoro di voi insegnanti? Ci abbiamo ragionato insieme a Sabrina Egiziano, bibliotecaria esperta di letteratura per l'infanzia e lettura da alta voce, ed ecco l'idea! Storie Cucite a scuola è una serie di video guide, ognuna dedicata a un titolo di Storie Cucite pensate come viaggio tra le pagine con Sabrina come voce guida. 

Insieme a lei riflettiamo sugli elementi che compongono un libro, analizziamo le scelte illustrative, la relazione tra testo e immagine, proviamo a leggere tra le righe alla scoperta di possibili percorsi di senso, poniamo domande che stimolano la riflessione e suggeriscono approcci e attività da condividere con i propri alunni. 

Sabrina ha, inoltre, immaginato queste guide riferendosi agli obiettivi dell'Agenda 2030 e provando a inserire ognuno dei titoli in uno dei suoi 17 obiettivi. 

La prima video guida è dedicata a La mia scarpa rossa, albo illustrato scritto da Çiğdem Gündeş e illustrato da Mavisu Demirağ e pubblicato dalla nostra casa editrice nel 2022. 

Una storia divertente, ricca di immaginazione che offre spunti inaspettati per lavorare sull'obiettivo 11 dell'Agenda 2030: Città e comunità sostenibili.

Ecco il video, buona visione!

Iscriviti al nostro canale youtube per non perderti i prossimi video della rubrica. 

Continua a leggere Chiudi

Da lettori a traduttori: il laboratorio di CAA di Hàgape2000

Il Signor Balena, Hagàpe2000 e la CAA saranno protagonisti di un incontro presso spazio Ultrablu il 6 dicembre a Roma

Il valore di pubblicare libri accessibili sta anche, e soprattutto, nella possibilità di creare rete, coinvolgendo e collaborando nella realizzazione con i destinatari di questi libri. Per questo la gran parte dei nostri libri in CAA secondo il modello inbook nascono da collaborazioni con il mondo associativo. Hàgape2000 è uno dei nostri partner, un'associazione che ha accolto la nostra visione di promozione di una cultura dell'inclusione e ha scelto di sostenere la pubblicazione di uno dei nostri Inbook scritto da Manuel Vertemara, Il Signor Balena ha il mal di pancia, collaborando alla produzione stessa dell'albo. Abbiamo chiesto ad Eleonora Rovatti, responsabile del Laboratorio di lettura in CAA da 6 anni in Hàgape2000, di raccontarci il loro lavoro.

Di cosa si occupa la vostra associazione?
La nostra associazione è nata da un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità per creare un luogo di incontro e di socializzazione, una seconda famiglia dove ognuno dà il suo contributo per l'altro.
Quali sono le vostre attività e che ruolo ha la CAA?
Le attività che svogliamo in associazione sono moltissime: il laboratorio delle emozioni, del teatro, di musica, quello di ceramica, l'orto, per citarne alcuni. Ogni laboratorio ha lo scopo di stimolare  i partecipanti in un determinato ambito, ad esempio il laboratorio di comunicazione aumentativa è nato per incoraggiare la lettura ad alta voce. Chiunque ami leggere può immaginare i benefici che ne derivano, in più la comunicazione aumentativa fornisce loro un'ulteriore aiuto nella comprensione, ma anche per la comunicazione in uscita, soprattutto per i ragazzi non verbali. 

Da dove nasce l'idea di una collaborazione con il mondo editoriale?
La biblioteca in CAA, inaugurata due anni fa, ci ha permesso di aprirci all'esterno, di fornire un servizio anche alle persone che vivono nel nostro quartiere, che possono chiedere in prestito un libro e portarlo a casa. Però purtroppo nel tempo ci siamo accorti che  non è così facile farsi conoscere da chi non frequenta l'associazione. Così abbiamo organizzato una serie di incontri, cercando di coinvolgere anche scuole e Asl limitrofe, e uno di questi è stato con la casa editrice Storie Cucite

Chi si è occupato della traduzione di Il Signor Balena ha il mal di pancia? 
Della traduzione in CAA si sono occupati i ragazzi. Erano divisi in gruppi, e all'interno di ogni gruppo una persona leggeva il testo alfabetico e un altro scriveva al computer, ognuno secondo le sue capacità. Poi, come solito a conclusione del laboratorio, facevamo il confronto dei lavori svolti, così che i gruppi si potessero correggere a vicenda.   
Il lavoro è stato accolto con grande entusiasmo, anche se non è stato sempre facile, soprattutto per chi non è abituato a scrivere.  

A tuo avviso che valore hanno in termini di inclusione attività come quella realizzata con la casa editrice?
A risposta di questa domanda cito un semplice episodio avvenuto in uno degli ultimi laboratori, Stavamo rileggendo il libro, che i ragazzi avevano tradotto l'anno prima, e la mamma di C., appena arrivata con noi, ci ha tenuto a comunicarci che il libro era piaciuto moltissimo a sua figlia e che chiedeva spesso di leggerlo. Uno dei ragazzi "traduttori" le ha risposto ridendo e un pò commosso  "Grazie" , aveva capito di aver aiutato C. a leggere quel libro che, se fosse stato solo in alfabetico, sarebbe risultato troppo difficile e per questo si sentiva onorato e grato. 


Con Eleonora e Francesca De Masi, presidente dell'associazione, il 6 dicembre alle 18,30 saremo a Roma presso Spazio Ultrablu in piazza Capponi 7 per parlare di CAA e raccontarvi più nel dettaglio il progetto che abbiamo realizzato insieme. 

L'incontro è a ingresso libero

 

Continua a leggere Chiudi

La sostenibilità non è un concetto nuovo, è solo una parola nuova

Intervista a Siirsel Tas, autrice di Le porte di Sekoyana

Il World Wide Web è stata una vera rivoluzione che ha modificato le relazioni e la capacità di entrare in connessione di noi esseri umani. Ma se scoprissimo che in natura qualcosa di simile è sempre esistito? E se soprattutto scoprissimo che questa rete, che gli scienziati hanno definito Wood Wide Web promuove un approccio alla vita molto più sostenibile di quello che abbiamo impostato nell'era digitale? Le reti in natura sono la dimostrazione di quanto sia importante vivere in una comunità sostenibile capace di supportare gli esseri viventi che ne fanno parte. Un insegnamento importante che insieme ad altri fa da sfondo a un'appassionante avventura nella foresta: Le porte di Sekoyana. Parliamo di questo, di sostenibilità e di molto altro insieme all'autrice turca Siirsel Tas


Siirsel, quando e come è cominciata la tua carriera di autrice?
Ho cominciato a scrivere per l’infanzia circa venti anni fa. In quel periodo lavoravo come editor e consulente per una casa editrice medica e passavo gran parte del mio tempo a leggere letteratura scientifica. Poi ho scoperto l’universo della letteratura per l’infanzia, leggere libri per bambini è diventata una vera passione che nel tempo si è trasformata in desiderio di scrivere.

La tua immaginazione e la scrittura quanto sono influenzate dalla tua formazione medica?
La biologia è sempre stata un mio interesse. Da piccola volevo diventare una zoologa, poi una botanica e alla fine mi sono iscritta a medicina e sono diventata un medico radioterapista oncologo. Vedo la vita nel suo insieme. La vita umana non è indipendente dalla vita di questo pianeta, con tutte le forme di vita dai batteri ai funghi, alle piante e agli animali. La vita è una rete miracolosa che mi riempie di stupore ed è esattamente quello che cerco di raccontare nelle mie storie. L'educazione scientifica ti aiuta a capire cosa succede in natura e come e perché accade e questo è assolutamente affascinante. Adoro il detto di Richard Feynman che descrive la bellezza del fiore. Tutti possono vedere la bellezza di un fiore in senso estetico, ma come ha detto, "la conoscenza aggiunge l'emozione e il mistero nell'aura di un fiore." Ricorda anche che aggrapparsi all'approccio meccanicistico dell'educazione scientifica può essere pericoloso, perché c'è bisogno di molto più per apprezzare la bellezza della vita. Bisogna vedere il mistero nell'aura del fiore. La bellezza nasce quando scienza e arte, natura e cultura si alimentano a vicenda.

Perché hai deciso di scrivere Le porte di Sekoyana?
Per una interessante coincidenza. Dopo aver letto La meravigliosa trama del tutto di Robin Wall Kimmerer e La vita segreta degli alberi di Peter Wohlleben, ho iniziato a pensare a una storia sulla foresta. Ma come sappiamo, le idee vanno e vengono e come autori cerchiamo di catturarle attraverso la scrittura. Sei anni fa ho ricevuto un invito dal ÇEKÜL,  Fondazione per la protezione e la promozione del l'ambiente e del patrimonio culturale: mi hanno chiesto di scrivere una storia sulla vita dei funghi e sulla loro importanza per la sopravvivenza della foresta. È iniziato un periodo di lavoro intenso. Mi chiedevano un racconto breve da usare per le loro attività educative, ma avevo molto di più da raccontare.

Secondo te cosa possiamo imparare dalla vita degli alberi e dei funghi?
Il rapporto tra gli alberi e l'estensione del Wood Wide Web [espressione usata dagli scienziati per indicare la fitta rete di interazioni sotterranee tra funghi e piante, note come micorrize N.d.R.] che li unisce ci aiuta a capire il quadro generale. La vita è una rete complessa. Gli insegnamenti sull'evoluzione sono di solito basati sulla selezione naturale e sulla rivalità, ma la cooperazione è anche indispensabile nell'evoluzione. Credo che una delle cose più importanti che alberi e funghi ci mostrano è che sappiamo molto meno di quanto pensiamo. Nel suo libro Finding the Mother Tree, Susan Simard racconta quanto sia stata sorpresa quando ha saputo che il popolo Coast Salish del Pacifico nord-occidentale pensa che gli alberi abbiano personalità e che ci siano funghi che mantengono gli alberi collegati. La loro è saggezza antica, ma Simard è arrivata alle stesse conclusioni utilizzando metodi scientifici. Quindi abbiamo bisogno di una prospettiva nuova, ma antica, per capire cosa ci dicono gli alberi e tutte le altre forme di vita.

Quale legame hai e come entri in connessione con la natura? E con la foresta?
Credo che tutti noi abbiamo una connessione intrinseca con la natura. Non la perdiamo mai, ma i legami possono indebolirsi a causa delle influenze culturali, dei nostri stili di vita, dell'uso della tecnologia, dei limiti della nostra zona di comfort. Vivo a Istanbul da quando sono nata. Mio padre era un avicoltore, avevamo una fattoria dove ho trascorso i migliori giorni della mia infanzia. Sembra incredibile ora, ma a quel tempo  in pieno centro a Istanbul c’era un prato dove potevo raccogliere margherite per mia madre o andare a fare un picnic con gli amici dopo la scuola. Ora al posto di quel prato ci sono grattacieli, ma io ho sempre sentito il profondo legame con la natura, anche nel centro della città grazie ai gatti, i gabbiani, i delfini nel Bosforo, le piante selvatiche che prosperano tra le pietre del marciapiede, il muschio che copre le pareti e i licheni sui tronchi degli alberi. Tutto ci ricorda che la natura è ovunque. Non ho mai vissuto nella foresta ma quando vado a fare una passeggiata nel bosco mi sento a casa.

Parlando dei personaggi di Le porte di Sekoyana: ti senti più simile a Sekoyana o alla piccolo protagonista?
Penso di sentirmi più simile alla piccola protagonista, anche se vorrei essere come Sekoyana.

Sekoyana è una guida, una specie di saggia eremita che guida la piccola protagonista. Tu hai avuto una guida simile nella tua vita?
Non proprio, ma in generale lo stile di vita delle popolazioni indigene nel mondo per me resta una guida importante per capire il ruolo degli esseri umani nella natura. Credo fortemente che l’unica vera guida sia proprio la natura, anche se imparo tanto dai testi di autori come Jane Goodall e Robin Wall Kimmerer di cui amo la saggezza.

Una curiosità: nel libro c’è una componente magica, puoi dirci se Sekoyana è una strega?
Penso che voglia mantenere il segreto. Potrebbe essere una strega, una sciamana, una guaritrice, un’erborista oppure l’incarnazione stessa di Madre Natura. Sta al lettore decidere.

Ultima domanda: cosa pensi della crisi climatica? Cosa potremmo fare secondo te?
Tutte le crisi globali che affrontiamo, tra cui la crisi climatica, la sovrappopolazione, la fame, la distruzione degli habitat, la sesta estinzione sono correlate. Abbiamo i dati, abbiamo le informazioni che ci servono, ma ancora non sappiamo come gestire l'avidità umana. È impossibile risolvere questi problemi senza affrontare la povertà e l'ingiustizia. E l'educazione è certamente importante, ma se non rafforziamo il nostro legame con la terra, il mare e tutti gli esseri, la consapevolezza della crisi e il sapere cosa fare non saranno sufficiente di per sé: non ti preoccupi se non ami.
Credo nella resilienza della natura, ma è ovvio che dovremmo smettere di essere un peso per questo pianeta e invece di sfruttare le risorse per profitti a breve termine dovremmo agire secondo il principio della settima generazione. La sostenibilità non è un concetto nuovo, è solo una parola nuova.

VUOI LEGGERE LE PORTE DI SEKOYANA? VAI ALLA SCHEDA DEL LIBRO

Continua a leggere Chiudi

L'illustrazione è il luogo dell'infinita immaginazione

Intervista con Mavisu Demirag, illustratrice di La mia scarpa rossa

In bilico fra editoria e fashion design, Mavisu Demirag crea universi in cui il confine fra il reale e il fantastico si fonde per lasciare spazio alle infinite possibilità. Così accade in La mia scarpa rossa, albo scritto dall'autrice turca Çiğdem Gündes e pubblicato di recente dalla nostra casa editrice. 

 


Mavisu, quando è iniziata la tua carriera di illustratrice?
Ho iniziato la mia carriera sette anni fa, mentre studiavo Belle Arti.

Cosa rappresenta per te l’illustrazione?
È un luogo dove puoi avere infinita immaginazione. Tutti i tuoi pensieri, visioni e sogni possono diventare realtà attraverso i tuoi disegni, l’unico limite sei tu. Inoltre, essere in grado di aprire la mente e condividere i risultati con il mondo è assoluta libertà.

Quali sono le tue tecniche preferite?
Uso tutti gli strumenti digitali, ma le mie tecniche preferite rimangono quelle tradizionali, perché sono sempre imprevedibili: non sai come ti guideranno nell’illustrazioni e il risultato si ottiene in modo casuale.Ecco perché nei miei progetti recenti ho scelto di puntare sul collage. È un ottimo modo per combinare tecniche tradizionali e moderne.

Cosa ispira il tuo lavoro da illustratrice?
Certamente i miei sogni e le storie che sento di dover raccontare. E poi Madre Natura è una grande forte di ispirazione, è come un’enciclopedia di sogni. Ci sono anche diverse altre discipline artistiche che trovo d’ispirazione.

Puoi raccontarci qualcosa sul processo di lavoro per La mia scarpa rossa? Cosa ti è piaciuto nella storia?
Innanzitutto,  voglio esprimere il mio affetto per l’autrice Çiğdem Gündes. È stato un vero piacere lavorare con lei.  Adoro l’atmosfera stravagante che ha creato in questa storia. Come co-narratrice della storia, mi sono divertita molto a lavorare sul character design e creare l’atmosfera. Spero davvero che il mondo che abbiamo creato piaccia al lettore.

Hai un diploma in Fashion Design, ma dichiari di non voler prendere parte alla cultura consumistica della moda. Secondo te, come differiscono le logiche del mercato editoriale dalla industria della moda?
Sì, esatto... Il mondo della moda si sviluppa in base ai bisogni e alle abitudini di consumo.
Al contrario, il processo editoriale non è limitato in questo senso. Prima di tutto, non è un bene che si consuma ogni giorno, bensì un investimento per la vita. Il processo di crescita in questo settore si mescola con il il sapere e la narrazione. Anche se a volte queste due industrie si incrociano per estetica, sono due discipline diverse.

SCOPRI LA MIA SCARPA ROSSA QUI.

Continua a leggere Chiudi

Gioco a nascondino con i giganti

Intervista con Çiğdem Gündes, autrice di La mia scarpa rossa

Una scarpa rossa si perde e la sua padrona parte alla sua ricerca per le strade della città. Per lei inizia un viaggio sospeso fra realtà e immaginazione, che assomiglia tanto a quello vissuto da Çiğdem Gündes, autrice di La mia scarpa rossa, albo illustrato pubblicato di recente dalla nostra casa editrice. 


 

Çiğdem quando è iniziata la tua carriera di scrittrice?
Raccontavo le storie della buonanotte ai miei bambini ogni sera quando erano piccoli. Un giorno mi hanno chiesto di raccontarne una nuova. Ho provato tutte le fiabe e favole che conoscevo. Ma hanno insistito per una nuova. Era una serata di pioggia, ho sentito il suono delle gocce che cadevano, ho chiuso gli occhi e ho immaginato una giovane ragazza che faceva piovere pettinando i suoi capelli, chiamata ““The Girl With Rainy Hair (Yağmur Saçlı Kız)”. L’hanno adorata, poi mi hanno chiesto una nuova storia ogni sera.
Così, sera dopo sera, abbiamo creato sette storie che ho scritto per ricordarmele.
Nel maggio del 2003, sono entrata nella Tudem Publishing’s literature contest “Children’s Litetarure” e ho vinto il secondo premio. Da quel momento sono un autrice a tempo pieno. Improvviso ancora storie ai miei lettori quando ci sono degli incontri.
 

Dove trovi ispirazione per le tue storie?
Quando ero piccola giocavo e leggevo tantissimo. Credevo che giocare e leggere avrebbero arricchito la mia immaginazione e ora posso dire di fidarmi della mia immaginazione. Mi piace anche trarre ispirazione, assorbire da ciò che mi circonda, parlo con gli alberi, volo con gli uccelli, danzo con la pioggia, gioco a nascondino con i giganti… Sono forse troppo vecchia per giocare in strada, ma ancora giovane per giocare con l’immaginazione.
 

Cosa ti piace dello scrivere storie per bambini? Quali sono le difficoltà?
Come ho detto prima, scrivere per  i bambini mi da l’opportunità di giocare. Mi piace sorprenderli  farli ridere, farli mettere in discussione, farli sognare.
Anche se è molto divertente non è facile scrivere per i bambini. Specialmente le nuove generazioni, hanno troppe cose che li tengono lontane dai libri e/o dall’immaginazione. Sono nate insieme alla tecnologia e questo è emozionante e ricco di stimoli.  Ma è molto difficile catturare l’attenzione dei bambini e far credere loro nelle storie.
 

Ci racconti com’è nata La mia scarpa rossa?
Nel 2016 avevo un evento con i miei lettori nella libreria del mio editore. Dopo aver conversato un poco, mi hanno chiesto di raccontare una storia. Ho chiuso gli occhi per pensare solo un secondo. Quando ho aperto gli occhi ho visto le mie scarpe rosse che mi sorridevano. All'improvviso ho preso una delle mie scarpe e l’ho nascosta. Poi ho chiesto : "Ho perso la mia scarpa. L'hai vista?" Ho fatto loro altre domande per cercare di  stimolare la loro immaginazione. Li ho fatti ridere, comportandomi come il fruttivendolo per esempio o come la scimmia.
Erano entusiasti, e anch'io lo ero. Penso che questo sia il punto: l'entusiasmo!
Il giorno dopo avevo una nuova storia chiamata "The red shoe" sul mio computer. Il mio editore Hülya Dayan ed io ci siamo scambiati milioni di email e conversazioni al telefono per lasciare andare La mia scarpa rossa  dovunque avrebbe desiderato. Ora è in Italia. L'anno scorso ha visitato  la Danimarca con Piboco, una piattaforma che crea  animazioni di storie  per bambini. Scaricando l’applicazione, i lettori hanno a disposizione tanti libri illustrati. (www.piboco.com)
 

La  mia scarpa rossa è il tuo primo libro pubblicato in Italia? Secondo te, quali sono le differenze tra il mercato editoriale italiano e quello turco?
Sì è il mio primo libro pubblicato in Italia, quindi non ho idea di come gli aspetti editoriali differiscano nei due paesi. Sono molto felice e grata per la vostra pubblicazione della mia storia. È un grande onore anche rispondere a queste domande. Spero di fare altre esperienze prossimamente con altri miei libri. Ma, lasciatemi dire, il mio editore Hulya Dayan, è sicuramente il migliore in Turchia, sono molto fortunata.
La mia scarpa rossa è un albo la cui narrazione si sviluppa in quel territorio a metà tra realtà e immaginazione.

Cosa pensi possa accadere in quello spazio?
L’immaginazione non ha limiti e tutto può succedere in quello spazio. Mi chiedo come possiamo essere sicuri che la realtà in cui viviamo sia la realtà reale. La mia scarpa rossa inizia nella la realtà e va avanti con l’immaginazione. Forse è l’avventura della scarpa rossa o forse è un sogno della bambina.  Non ne sono sicura e sinceramente non voglio esserlo. Lasciamolo decidere ai lettori.
 

Cosa rappresenta per te la scarpa rossa?
Mi piace viaggiare, e quando ho tempo e abbastanza soldi cerco di visitare posti nuovi. Mi piace guardare il cielo, guardare le stelle, la luna, le nuvole. Vorrei poter nuotare nella via Lattea o toccare l'aurora boreale. Penso che la scarpa rossa possa fare tutto ciò che non posso fare come un essere umano limitato. Per essere più chiara, durante i tempi orribili della pandemia sono rimasta a casa, ma la scarpa rossa ha viaggiato molto.
Forse è un ponte tra una nonna e un nipote.

Non voglio spoilerare nulla ai lettori che non hanno ancora letto la mia storia, ma lasciatemi dire che nell'ultima pagina c'è un'illustrazione che aiuta a vedere quel ponte e pensare alla storia completa dall'inizio e per capire perché la scarpa rossa sia così importante per la bambina.

Permettetemi di ringraziare la mia talentuosa illustratrice Mavisu Demirağ che ha dato vita a "La mia scarpa rossa" con illustrazioni magiche.  I miei figli avevano scarpe rosse quando erano piccoli. Ora sono adulti, ma ho ancora le loro piccole, giocose paia di scarpe rosse nella mia biblioteca in quello spazio fra la realtà e i sogni da tutto il mondo. Forse la scarpa rossa per me è un ponte per tutti loro.
Non vedo l’ora di ascoltare i commenti e le emozioni dei miei lettori italiani.

 

LA MIA SCARPA ROSSA È DISPONIBILE QUI

 

Continua a leggere Chiudi

Albi illustrati accessibili nati a scuola

Un progetto di PCTO che ha coinvolto la nostra casa editrice, l'Associazione Mowat Wilson e l'Istituto di istruzione superiore A. Martini di Schio

Lo scorso 19 settembre presso la fiera Lettori alla pari abbiamo raccontato uno progetto appassionante, emozionante che ha impegnato la nostra casa editrice da febbraio 2021 sino ad oggi. Si tratta di Realizzare un albo illustrato in simboli di CAA secondo il modello INBOOK, percorso nato dalla collaborazione fra Storie Cucite, Antonio Bianchi - referente del CSCA, formatore e traduttore inbook - l'Associazione Mowat Wilson e l'Istituto di istruzione superiore A. Martini di Schio con i suoi due licei: il Liceo di Scienze Umane e il Liceo Artistico. 

Da febbraio sino ad oggi i ragazzi di una classe del Liceo di Scienze Umane e di una classe del Liceo Artistico sono stati impegnati in un percorso diviso in tre moduli: scrittura, illustrazione e traduzione in simboli di CAA di una storia per un albo illustrato. Ogni modulo è stato guidato da un professionista: a Luisa Carretti, autrice ICWA ed editore, è stato affidato il modulo di scrittura; a Lisa Amerighi, illustratrice e grafica editoriale, il modulo di illustrazione; ad Antonio Bianchi il modulo di traduzione. 

I ragazzi hanno così potuto mettersi alla prova nel lavoro che sta dietro la produzione di un libro, sperimentando e comprendendo le dinamiche del mondo editoriale. In più hanno potuto riflettere sul tema dell'inclusione e dell'accesso libero e autonomo alla lettura, impegnandosi in modo attivo nella produzione di un albo illustrato inbook. 

La fiera Lettori alla pari è stata un'occasione per ritrovarci in presenza e virtualmente, condividere con gli insegnanti e il pubblico presente l'esperienza vissuta e leggere insieme una delle storie realizzate. 

Per chi non c'era, ecco qui il video!

 

Continua a leggere Chiudi

Pausa estiva

Storie Cucite va in ferie

È arrivato il momento di prenderci una piccola pausa!

Dal 9 al 23 agosto Storie Cucite chiude per ferie. Gli ordini che arriveranno in questo periodo saranno spediti al nostro rientro.

Buone vacanze!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Illustrazione da Non ti senti speciale? di Marla M. Moffa e Agnese Franchini 

Continua a leggere Chiudi

Bullismo o cyberbullismo al tempo del Covid

In occasione dell'uscita di Chissene, parliamo di bullismo insieme alla psicologa Lucrezia Tomberli

Timidezza, cambiamenti in famiglia, interessi diversi da quelli degli altri coetanei,  sono questi e tanti altri i motivi per cui i nostri bambini possono sentirsi isolati, incompresi. Manuel, il protagonista della novità Chissenevive in una piccola realtà in cui le differenze di interessi, di stile di vita rispetto ai coetanei creano con l'ambiente una distanza tanto grande da trasformarlo nel "diverso". Un diverso da prendere in giro, bullizzare e mettere alla prova. 

Nell'avventura narrata, il padre di Manuel, Eddy Clam, arriva prontamente in soccorso, sostenendo il figlio e aiutandolo a trovare la forza e il coraggio di affrontare la sfida imposta da Giangi Gum e Benny Rospo. Ma cosa accade nella realtà? Noi genitori sappiamo cogliere i segnali di un disagio nel comportamento dei nostri figli? E in questo periodo di distanziamento sociale si può ancora parlare di bullismo?

Abbiamo intervistato Lucrezia Tomberli, psicologa, che ha collaborato alla realizzazione di Chissene, contribuendo con un intervento dal titolo I "chissene" che invece importano. 

La novità di Storie Cucite parla di bullismo e socialità. Sono ancora temi attuali ai tempi del coronavirus? 
Assolutamente sì, forse ancora più di prima. Il bullismo nasce proprio laddove non ci sono delle buone basi relazionali, nasce quando bambini o ragazzi non hanno imparato a rispettare l’altro e a stare insieme. Non a caso gli interventi di prevenzione del bullismo lavorano proprio sulla creazione di relazioni sane e positive. Con l’arrivo del Covid-19 i rapporti interpersonali si sono fatte più difficili, i giovani (e non solo) hanno meno tempo e meno spazio per stare insieme, per imparare l’importanza del rispetto e della condivisione. 

Come agisce la pressione sociale in questo tempo sospeso? 
È ancora presto per dirlo, perché non ci sono sufficienti ricerche pubblicate su questo tema in epoca Covid-19. Tuttavia, come psicologa dello sviluppo e psicologa scolastica mi sembra che la pressione sociale in questo periodo agisca come ha sempre agito, ovvero i giovani sentono il rischio di poter essere presi in giro dai compagni, in presenza o nelle chat whatsapp. La differenza sembra piuttosto stare nella maggior facilità di essere isolati ed esclusi da alcuni contesti di gruppo (es. classe); in questo momento i giovani tendono ad evitare la pressione sociale restando più in casa o riducendo maggiormente le occasioni di confronto. In questo modo hanno la percezione di ridurre il problema, ma non è così. Il problema è solo rimandato e aumenta l’ansia sociale.

Quali sono le nuove forme di bullismo in questo periodo in cui la socialità è ridotta e la DAD si alterna a lezioni in presenza? 
Più che nuove “forme” di bullismo, ad oggi possiamo parlare di nuovi “pretesti” per fare bullismo o cyberbullismo. Ad esempio, a volte alcuni bambini o ragazzi vengono presi in giro proprio per il Covid-19. Ad esempio, vengono isolati o derisi perché loro in prima persona o un loro familiare hanno contratto il Covid-19 e questo viene usato come motivo di esclusione da parte dei bulli.

Quali sono i segnali di un disagio vissuto dal nostro bambino e come facciamo ad accorgercene?
Tante cose in epoca Covid sfuggono, soprattutto quando virtuali. Per gli insegnanti diventa difficile notare cambiamenti nella salute mentale degli alunni, perché spesso alternano momenti in presenza a momenti in DAD. Anche i genitori spesso non riescono a star dietro a tutto, perché devono lavorare. In questo momento è importante stare ad ascoltare i nostri bambini; stare attenti a cambiamenti di umore, di atteggiamento o di impegno, nello studio come in altre attività (es. sport). I giovani sono sempre più demotivati, stiamo assistendo ad un aumento di depressione, ansia e non solo. Dobbiamo stare anche attenti all’utilizzo dei dispositivi tecnologici: se aumenta o si riduce drasticamente questo può essere un campanello di allarme.

Come intervenire?
Se notiamo qualcosa è importante parlarne col nostro bambino, chiedergli come sta, se c’è qualcosa che non va; è molto utile anche il confronto con gli insegnanti, per capire se anche loro hanno notato qualcosa. Dopodichè possiamo rivolgerci a un professionista. Per fortuna il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP) e il Ministero dell’Istruzione hanno stilato nei mesi scorsi un protocollo d’intesa che ha garantito l’inserimento degli psicologi scolastici presso la maggioranza degli Istituti comprensivi. Il servizio è gratuito per l’utenza e può essere un primo passo per accogliere la sofferenza psicologica del giovane o le preoccupazioni dei genitori. 



VUOI SCOPRIRE DI PIÙ DI CHISSENE? VAI A QUESTO LINK

 

Continua a leggere Chiudi

Partecipa alla Sticker Challenge!

Disegna uno sticker per skaterboard e vinci una copia del prossimo libro di Storie Cucite

Parte la STICKER CHALLENGE

In occasione dell'uscita di Chissene, il nuovo volume di narrativa in uscita a fine marzo, di Storie Cucite lancia una nuova sfida per bambini tra i 7 e i 10 anni.
È molto semplice partecipare: i bambini dovranno realizzare un disegno ispirandosi al mondo dello skateboard. Il disegno più divertente sarà scelto e utilizzato come grafica per realizzare uno sticker che verrà regalato a chi acquisterà Chissene dal sito di Storie Cucite. 

Al vincitore andrà in regalo una copia di Chissene e lo sticker realizzato.

 

Ecco il protagonista di Chissene*
Si chiama Manuel, è un bambino con una grande passione per lo skateboard e vive in un paese vicino a un bosco. Ama vestirsi con camicia a quadri e pantaloncini corti, il suo piatto preferito è in assoluto spaghetti con le vongole. Nel libro che sta per uscire Manuel dovrà affrontare una sfida molto difficile, lanciata dai due bulli Giangi Gum e Benny Rospo: saltare con lo skate da una sponda all’altra di un laghetto o rinunciare al ciondolo a forma di dente di squalo, regalo del padre.

Ce la farà? Lo scoprirete a fine marzo, intanto partecipate alla challenge!
 

 

 

 

Ecco le indicazioni per partecipare alla challenge:
1. realizzare un disegno di circa 10cmx10cm;
2. realizzare a mano, a colori e non in bianco e nero;
3. salvare il disegno in .jpg o .pdf e in alta risoluzione (300 dpi) e inviare alla mail info@storiecucite.it con oggetto: sticker challenge. Nel corpo della mail inserire solo il nome del bambino, non serve il cognome. 

Il vincitore sarà contattato via email. I disegni saranno valutati per la loro creatività e fantasia. 

C'è tempo fino al 15 marzo!
Buona Challenge!

 

*le illustrazioni di Chissene sono realizzate da Davide Patrignanelli. Il testo è scritto da Luisa Carretti con la collaborazione della psicologa Lucrezia Tomberli. 
Chissene è pubblicato nella collana Dritto&Rovescio. Questa è la copertina!

Continua a leggere Chiudi

Sviluppare la creatività con i giochi di parole

La creatività allena la mente a vedere le cose da una prospettiva diversa e a trovare soluzioni nuove e originali.

Perchè la creatività  è una abilità fondamentale per la nostra mente? Perché è così importante educare i nostri figli alla creatività?

Avere un pensiero creativo ha anche a che fare con l'autostima e la fiducia in sé stessi, poiché permette di affrontare le piccole e grandi vicende della vita individuando possibilità di azione a cui altrimenti non si riuscirebbe ad arrivare, che può esprimersi in tanti modi, anche e soprattutto attraverso la scrittura.

Ma quanto amano scrivere, e dunque leggere, i nostri bambini? Quanto entusiasmo dimostrano quando la maestra chiede loro di scrivere un tema o di inventare una storia?

Spesso poco, poiché molti di loro percepiscono queste attività come faticose e lunghe. Il motivo è che probabilmente, abituati a svolgere compiti routinari e nozionistici, in cui poco spazio è lasciato all'immaginazione libera e senza regole, hanno perso il contatto con la loro parte creativa.

Ora la domanda è: e se si mostrasse loro che scrivere, inventare una storia può essere un gioco in cui con approccio da investigatore si va a caccia delle suggestioni, dei suggerimenti nascosti fra le lettere delle parole?

Prendiamo l'esempio di Re Gola e la sua regola   

È la storia di un re, Re Gola, che per ingordigia e brama di potere impone ai suoi sudditi un'assurda regola: nel regno nessuno, a parte il re, potrà mangiare cibi salati.  Tutti potranno mangiare solo dolci, di cui il re è allergico. I saggi del castello e tutti i sudditi, stufi dopo un po' di mangiare solo torte e bignè, uniscono le loro forze e escogitano un'astuta soluzione.

L'avventura di Re Gola e dei suoi sudditi era rimasta impigliata fra le lettere di alcune parole e l'autrice è riuscita a scovarla solo dopo aver giocato con il gioco della sciarada. Un gioco enigmistico per cui la somma di due parole, ognuna con un proprio significato, ne produce una terza dal significato ancora diverso.

Se noti già il titolo ne contiene una "Re Gola" e "regola".  

Divertente vero?

L'idea alla base di questo albo è di stimolare la creatività del bambino, facendogli sperimentare un approccio diverso alla scrittura e tutto basato sul gioco.

Re gola e la sua regola è un albo illustrato che fa parte della collana I Logogrifi, della stessa collana fanno parte Vespa tè-resaFlavia Uragano e Il cerchio colorato. Le ultime pagine di ogni albo illustrato sono dedicate ad un approfondimento del gioco protagonista con una breve definizione e qualche esempio pratico, e un invito al bambino a sperimentare con una breve attività.

 

Gli albi della collana I Logogrifi sono un supporto per:

1. migliorare la proprietà di linguaggio;
2. arricchire il proprio vocabolario;
3. migliorare le competenze di scrittura;
4. le maestre come lettura da proporre ai ragazzi, ma anche come  strumento di lavoro che si presta per essere condiviso sia in classe sia in didattica a distanza;
5. per genitori e nonni appassionati di enigmistica che possono trovare in questi albi occasioni di condivisione di lettura e gioco con i propri bambini. 

Cosa aspetti!
Divertiti in famiglia e segui il nostro suggerimento: realizza con dei cartoncini di due colori diversi a tuo piacimento delle tessere, cerca parole che formano una sciarada e scrivile sui cartoncini, poi invita il bambino a comporre le parole e a inventare insieme una breve storia. 

SCOPRI L'ALBO RE GOLA E LA SUA REGOLA.

Continua a leggere Chiudi

Una video sorpresa per te!

Dal 8 al 20 dicembre una coccola natalizia per i piccoli lettori!

VIDEO SORPRESA PER RENDERE SPECIALE IL NATALE DEL TUO BAMBINO

Dall' 𝟴 𝗮𝗹 𝟮𝟬 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 se acquisti un libro di Storie Cucite dal nostro sito e-commerce o da una delle librerie indipendenti che aderiscono all'iniziativa, il tuo bambino riceverà in REGALO un 𝐯𝐢𝐝𝐞𝐨 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚 𝐬𝐨𝐫𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 dall' 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗼 𝗮𝘂𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 del libro acquistato.




Un'iniziativa ideata da Storie Cucite per coccolare i suoi piccoli lettori e augurare loro Buon Natale in modo speciale.

COME FARE?
Scrivi a info@storiecucite.it una email con il nome del bambino che riceverà in dono il libro, il titolo del libro e la libreria dove lo hai acquistato, nell'oggetto scrivi 𝐕𝐈𝐃𝐄𝐎 𝐒𝐎𝐑𝐏𝐑𝐄𝐒𝐀

LE LIBRERIE COINVOLTE :
Libreria L'ora di libertà- Roma,
Libreria dei Ragazzi di Brescia,
Libreria Mariclò Milano,
Libreria Virginia&co Monza,
Libreria Il libro magico Siena
Farmacia Letteraria Corte Grande Martano (Le)

SCOPRI I TITOLI E GLI AUTORI COINVOLTI: 
Il cerchio colorato di Sandra von Borries
Sss, il silenzio! di Maddalena Schiavo
Re Gola e la sua regola di Luisa Carretti
Ago e filo di Anna Lavatelli
Il Signor Balena ha il raffreddore di Manuel Vertemara
Bosco dove sei? di Alice Campanini
La paura detesta volare di Luisa Carretti
Pola di Laura Bononi
Nella neve di Luisa Carretti

Sei una libreria e vuoi aderire anche tu? Inviaci una email a info@storiecucite.it

Continua a leggere Chiudi

Di carta e di stoffa

Cosa succede quando due autrici si divertono a giocare con i protagonisti del loro libro?

La magia di una storia genera nuova magia, e così dall'immaginazione di chi legge, nuove storie, nuove avventure prendono forma. 

Ma anche l'autrici a volte ci prendono gusto ed ecco che un personaggio si trasforma in uno stupendo pupazzo di stoffa e dalla penna dell'autrice scappa una divertente poesia. 

Di chi stiamo parlando? Di Lisa Amerighi, Anna Lavatelli e di Milly, la sarta che sa fare magie con Ago e filo!

Eccola Milly alla sua macchina da cucire (è stata cucita da Lisa e fotografata da Davide Patrignanelli)

ed ecco la poesia di Anna:

 

La Millotta

Qualche volta può anche capitare
Che un personaggio molto intraprendente
Dal libro salti fuori per andare
A stringere amicizia con la gente.

Cucendo attenta, con sapienti dita,
stivaletti, abito e giubbetto
Millota vuol esser più gradita
E subito apprezzata per l’aspetto.

Quando poi la incontri in libreria
domanda quale sia la sua storia.
vedrai che - per amore o per magia -
mentre dice, tu l’impari a memoria.

Anna

 

LO SAI CHE IL LIBRO È DISPONIBILE ANCHE IN VERSIONE EBOOK? 

Continua a leggere Chiudi

Italia Book Festival!

Storie Cucite partecipa alla fiera online dedicata alla piccola e media editoria

Da domani 25 novembre fino a domenica 29, Storie Cucite sarà presente con un stand all' Italia Book Festival, fiera online della piccola e media editoria. Sarà bello incontrarci, anche se solo virtualmente! Basta andare su www.italiabookfestival.it per scoprire come visitare la fiera. 

Durante questi cinque giorni animeremo i nostri canali social con dirette con i nostri autori. Ecco gli appuntamenti che abbiamo organizzato per voi:

25 novembre ore 18,00 su Facebook:
"La paura detesta volare" con Luisa Carretti, autrice, e Chiara Carrelli, psicologa. Modera Patrizia Frassanito

27 novembre ore 18,00 su Instagram:
"Dall'arte all'illustrazione", chiacchierata con Debora Antonello, artista e illustratrice di "Ranocchio"

28 novembre ore 12,00 su Instagram:
"Scrivere con le rime", chiacchierata con Sandra von Borries, autrice de "Il cerchio colorato"

Vi aspettiamo!

 

 

Continua a leggere Chiudi

Book Pride Link

Dal 22 al 25 ottobre saremo al Book Pride con il nostro stand virtuale

Book Pride torna nel 2020 con una veste nuova: Book Pride Link. Un'edizione speciale che vede editori e librai indipendenti uniti in una grande festa di promozione della lettura con un format innovativo tutto digitale. 

Dal 22 al 25 ottobre entrando in online.bookpride.net si potrà accedere a uno spazio virtuale popolato dagli stand di 70 editori e animato da numerosi eventi, in oltre 100 librerie sparse sull'intero territorio nazionale sarà possibile sfogliare e acquistare i titoli del catalogo speciale allestito per Book Pride Link.  

Fra gli espositori ci siamo anche noi di Storie Cucite, con uno stand virtuale dove poter dialogare con noi, prendere un appuntamento, partecipare ai nostri meeting. ecco il link diretto: https://online.bookpride.net/espositori/storie-cucite

Abbiamo inoltre definito un programma di eventi, alcuni in diretta sulle nostra pagine social (Facebook e Instagram) altri due in collaborazione con il Comune di Milano e l'organizzazione Book Pride e la libreria Mariclò.

Ecco il programma:

 

  • GIOVEDÌ 22 OTTOBRE ORE 18,00 - DIRETTA FACEBOOK su @storiecucite

Le parole del silenzio 
Educare al silenzio con la lettura
Intervengono: Maddalena Schiavo, autrice di "Sss, il silenzio!"; Laura Zani, illustratrice di "Sss, il silenzio!"; Cristina Bartoli, autrice ICWA, pedagogista e bibliotecaria.

Cos'è il silenzio e dove si trova? Perché è importante, il silenzio? 
Il silenzio è uno spazio vuoto, spazio capace di generare pensieri, idee e emozioni. Ci aiuta nella comprensione, nella riflessione e nell'ascolto. Il silenzio consente il riposo e la calma interiore che ci permettono di recuperare le energie, per stare bene con se stessi e per riuscire a stare in relazione con gli altri. 

 

  • VENERDÌ 23 OTTOBRE  DALLE 16,00 ALLE 17,30 - PADIGLIONE VIRTUALE COMUNE DI MILANO

LeggiMI una storia!
Gli editori illustrano le novità agli educatori della prima infanzia
Intervengono: EDIZIONI PIUMA, STORIE CUCITE, TERRE DI MEZZO EDITORE, COMUNE DI MILANO 

L'Area Servizi all'Infanzia del Comune di Milano gestisce direttamente Servizi all'Infanzia rivolti alla fascia 0/6 anni, frequentati da circa 30.000 bambini. Da sempre, in stretta collaborazione con l'Area Biblioteche della Direzione Cultura, promuove la lettura con i più piccoli, valorizzandola come pratica educativa centrale per il loro sviluppo. In occasione di Book pride, presso il padiglione virtuale del Comune di Milano, i Reading Ambassadors incontreranno alcuni fra i più importanti editori indipendenti, che illustreranno le nuove pubblicazioni e i grandi classici dei propri cataloghi rivolti alla prima infanzia.

 

  • VENERDÌ 23 OTTOBRE ORE 18,00 - DIRETTA FACEBOOK su @storiecucite

Diversità e accessibilità come cambiamento sociale e investimento dei territori
Intervengono: Silvia D'Ambrosio,Biblioteca Civica di Brugherio; Antonio Bianchi, Centro studi Inbook; Luca Errani, educatore per l’Associazione Arca Comunità l’Arcobaleno.

Diversità, perché se ne parla di più, cosa è cambiato? Cosa determina invece la paura del diverso? In questi ultimi anni quanto e come i territori hanno investito sull’accessibilità culturale? Focus sugli inbook, e sul processo che ha portato al cambiamento del mercato editoriale e dei territori.
 

  • SABATO 24 OTTOBRE ORE 11,00 - Libreria Mariclò, Via Gianella Giuseppe, 21  - Milano

Presentazione di "Il signor Balena ha il raffreddore"
Incontro per bambini 5 - 6 anni
con Manuel Vertemara, autore e illustratore

Dopo la lettura dell'albo illustrato, i bambini saranno seguiti dall'autore passo per passo, nella realizzazione di origami ispirati ai protagonisti di questa avventura.

Evento gratuito prenotazione e acquisto libro obbligatori 
per prenotare: tel. al 379-1448268 o scrivi a info@libreriamariclo.it
acquisto del libro: in libreria, se l'evento si terrà presso Mariclò; online https://libreriamariclo.it/prodotto/il-signor-balena-ediz-alfab/ se si terrà presso lo stand virtuale di Storie Cucite.

NOTA BENE: Qualora l'evento non potesse svolgersi in libreria, si svolgerà online all'interno dello stand virtuale di Storie Cucite sul sito della fiera BookPrideLink:https://online.bookpride.net/espositori/storie-cucite

 

  • SABATO 24 OTTOBRE ORE 12,00 - DIRETTA INSTAGRAM su @storiecucite

Una vita tra gli albi illustrati
Intervengono: Lisa Amerighi, illustratrice; Luisa Carretti, editore

Bisogna saper guardare oltre per raccontare attraverso le immagini, cogliere sfumature, interpretare, ma anche progettare per dare coerenza e struttura alla narrazione. Lisa Amerighi parla del suo percorso professionale in cui l'illustrazione si combina alla grafica e alla progettazione editoriale. Un’occasione per riflettere sulla professione e lasciarsi ispirare.

 

  • DOMENICA 25 OTTOBRE ORE 16,00 - DIRETTA FACEBOOK su @storiecucite

Il mestiere dello scrittore per ragazzi
Intervengono: Anna Lavatelli, autrice; Alice Campanini, autrice esordiente. 

Come si diventa autori di libri per ragazzi? Cosa non deve proprio mancare in una storia per arrivare al pubblico dei giovani lettori? E come sono cambiati i gusti nel tempo? A queste e altre domande risponderanno Anna Lavatelli, autrice pluripremiata, e la giovane esordiente Alice Campanini, in una chiacchierata sul lavoro dello scrittore ieri e oggi. 

 

 

Continua a leggere Chiudi

Storie libere con i giochi di parole

Le storie scritte dai bambini che hanno partecipato ai laboratori di scrittura "Giocare con le parole per accendere la fantasia"

Giocare e divertirsi con la lingua italiana, a scuola si può! 

Luisa Carretti autrice di Flavia Uragano e Re Gola e la sua regola lo ha fatto con alunni di quarte e quinte di scuole primarie di diverse città italiane. 



L'anno scolastico appena trascorso non è stato semplice per gli insegnanti, i genitori, ma soprattutto per i bambini, che per mesi sono stati privati di uno, per tanti l'unico, fondamentale spazio di socialità: la scuola. 

Nonostante ciò, non sono mancate occasioni di incontri e di gioco, come quelle create dall'iniziativa "Sarà un libro", promossa da Adei in collaborazione con la Bologna Children's Bookfair a cui anche Storie Cucite ha partecipato. 

Fra le nostre proposte, gli incontri dedicati ai giochi di parole ispirati agli albi illustrati della collana I Logogrifi. Piccoli laboratori di scrittura creativa, che nonostante la distanza imposta dagli schermi dei computer, hanno acceso l'entusiasmo e la fantasia di maestre e alunni. 

Investigatori della creatività

Spesso le storie si nascondo all'interno delle parole, quindi il lavoro di uno scrittore è quello di indagare, trovare tutti gli indizi per rivelarle. Uno strumento utile è il gioco del logogrifo, che consiste nello scomporre una parola madre per individuare tutte quelle che contiene. 

La parola con cui noi abbiamo giocato è stata MONGOLFIERA  e i ragazzi sono andati a caccia di parole, trovandone davvero tante!

Alcune di queste sono state scelte per inventare storie. 

Siamo felici di condividere con voi le storie realizzate dalla V E dell'Istituto Comprensivo "Ammirato-Falcone" di Lecce e dalla loro maestra Patrizia Lifonso. 

LE STRANE MAGIE DEL MAGO scritta da Miriam
C’era una volta un mago che, per la noia, un giorno, si sedette su un ramo a pensare a qualche nuova idea per lo spettacolo. Dopo un po’, gli vennero in mente delle idee molto carina e provo’ a farne una. Prese un ragno e con la sua bacchetta gli fece spuntare delle ali…molto strana come magia! Poi, provo’ a farne un’altra con una mora che si trasformo’ in un foglio e, infine, prese una fragola abbastanza grande e la trasformo’ in un filo lunghissimo. Gli piacque molto fare magie, infatti, continuo’ a farne per tutta la settimana. 

L’ORANGO E IL MAGO GOLIA scritta da Giulia
C’era una volta, un orango che viveva nella giungla africana. Due cacciatori, pero’, erano pronti a catturarlo perche’ era un esemplare di “orando d’oro”, molto raro da quelle parti! I cacciatori prepararono ogni singola cosa. Sapevano dove l’orango sarebbe andato e cosa avrebbe fatto. Ma, l’orango essendo molto furbo, cambio’ strada senza incappare nelle trappole! I due cacciatori non volevano farsi scappare una preda cosi’ importante, percio’, misero su ogni via d’uscita una trappola. Il povero orango fini’  in una di queste e vi rimase dentro per molto tempo. Un mago che passava da li’, fermandosi a riposare sotto un albero, senti’ uno strano verso provenire da sopra la sua testa…era l’orango intrappolato nella rete. Allora, il mago con una delle sue potentissime magie, lo libero’. I due cominciarono a prendere confidenza, fino a diventare amici per la vita, promettendosi di proteggersi l’un l’altro! 

NORA scritta da Sara
Nora è una ragazza che vive a Milano. Lei inventa tantissime storie, non riesce a farne proprio a meno. Infatti, ogni volta che le viene in mente una storia lei va in un angolo buio della sua camera e su un foglio iniziava a scrivere senza sosta. Un giorno, lei e la sua famiglia partirono per fare una vacanza a Roma, andarono allo zoo, dove Nora vide un sacco di animali interessanti come leoni e rane, e a lei venne subito in  mente una nuova  storia da scrivere. Lo disse, quindi, subito a sua madre perché aveva fretta di tornare a Milano per scrivere una nuova entusiasmante storia. Ma, appena arrivata a casa, vide che sul suo bellissimo  foglio c’era una macchia di olio, uscito  da un piccolissimo foro, che aveva l’oliera. Tutto il  foglio era macchiato! Nora si mise a piangere, non aveva un altro foglio bello come quello,  ma sua madre arrivò e, con tanto amore, disse a Nora che sarebbero presto uscite per ricomprare tanti fogli belli come quello su cui lei avrebbe potuto scrivere tante altre bellissime storie. Tutto questo diede dei nuovi spunti a Nora che continuò a scrivere non solo storie, ma addirittura, un libro. Cominciò a scrivere per un giornale e presto delle sue storie fecero anche un film.               
 

ELIA CONTRO GOLIA scritta da Claudia
Elia era uno gnomo che viveva in una grotta a Roma e aveva un avversario, lo gnomo Golia, che viveva in un castello a Milano. Elia era invidioso di Golia, perchè viveva in un grande castello colorato e lui, invece, in una grotta nera. Un giorno Elia andò da Golia con un orango e una mela avvelenata e così lo fece morire. Da quel giorno la dimora di Golia fu di Elia che abbandonò Roma e divenne il re degli gnomi della città di Milano! 

SENZA TITOLO scritta da Gaia:

Tanto tempo fa andammo al mare io e delle mie amiche. Appena arrivate, vedemmo un mago che stava facendo delle magie con le more, cui scavava all’ interno un foro molto grande. A fine spettacolo, i bambini, per la felicita’, gli regalarono delle fragole da lui molto gradite. 

Di seguito, invece, tre storie scritte da Eleonora

NORA E IL FIORE 
C’era una volta una bambina di nome Nora che viveva a MILANO . Nora adorava le storie di magie e le piaceva molto la storia “IL MAGO REMOLO” , che parlava di un mago che viveva in Mongolia . Nora era un vero genio a inventare storie . L’ultima storia che aveva scritto si intitolava “LO GNOMO GOLIA”. Un giorno Nora trovò per strada un filo che portava in un prato. Lì trovò un fiore parlante che decise  di portarsi a casa. Al fiore piacevano le storie di Nora. In lui Nora vedeva un amico con qui confidarsi ed esercitare la propria passione. Nacque così un’ amicizia che dura ormai da cinque anni. E non c’è da meravigliarsi se Nora è diventata ormai bravissima a scrivere racconti, perché ha avuto il supporto di qualcuno, un amico, che è  la cosa migliore potesse capitarle per riuscire!                                                                   

LO GNOMO GOLIA
Lo gnomo Golia era un vero genio. Colorava con pozioni e magie le rane di rosa. Sapeva trasformare un ramo in liquirizia e una mela in vetro. Un giorno, incontrò un leone di nome Leo. Diventarono subito amici e passarono molto tempo insieme. Un giorno, però, Golia per errore trasformò il suo amico Leo in un remo; quante  risate si fecero dopo che Golia ebbe ritrasformato Leo in un leone, naturalmente. Arrivò, però, il giorno in cui Leo dovette trasferirsi  in Africa. Golia ci rimase molto male ma andò avanti. Qualche anno più tardi, Golia diventò lo gnomo più famoso al mondo e vinse il premio Nobel per la magia. Golia, tuttavia, sentiva molto, davvero molto, la mancanza del suo amico Leo. Qualche anno prima, quando Leo se ne era andato, Golia aveva pensato che col passare del tempo quel dolore gli sarebbe passato. Una mattina, però, mentre aspettava che arrivasse a casa sua un famoso giornalista per un’intervista, suonò il campanello; Golia  andò ad aprire e si trovò davanti  una bella sorpresa: il famoso giornalista era Leo! Golia e Leo subito si riabbracciarono.  Per Golia quello fu il più bel giorno della sua vita, perché non importa essere famosi se poi non hai amici. Ne ricavi solo solitudine e malinconia.                                                                 

IL MAGO REMOLO
Il mago REMOLO  era un mago che viveva in Mongolia.  Era molto odiato dagli altri maghi e streghe perché era scorbutico e maleducato e anche perché voleva stare isolato da tutto il mondo. Un giorno , però, a REMOLO arrivò una culla. Lui molto sorpreso levò la tendina e scoprì che all’interno si trovava una neonata e una lettera. Non appena vide la neonata si spaventò molto si riprese solo quando vide la lettera. C’era scritto:                                                                             

"Caro REMOLO, mi manchi molto. Questa è nostra figlia Lia nata  da poco. Io non la posso tenere , sono troppo giovane. Sono sicura che anche se sei scorbutico e molto maleducato la tratterai con cura. Di te mi fido.  SALUTI, LA TUA LISA"

REMOLO appena letta tutta la lettera rimase basito. Lui qualche anno prima si era fidanzato con Lisa. Dopo un periodo di normale fidanzamento REMOLO l’aveva lasciata, ma lei non  voleva rinunciare al suo amore. REMOLO, arrabbiatissimo, andò all’ufficio postale per chiedere spiegazioni in merito alla spedizione di quella lettera. Non ne ricavò niente. La bambina l’avrebbe tenuta lui. Sorpreso come non mai si portò la bambina a casa. Passarono gli anni e la bambina aveva da poco compiuto 16 anni ed era perciò tempo per lei di andare a vivere dalla madre. REMOLO , col tempo, grazie alla ragazza non era più antipatico e scorbutico e lui le era grato per questo. Il giorno della partenza , REMOLO era tristissimo di lasciare andare via la ragazza perché lei gli aveva cambiato la vita. Salutarla per lui era un peso orribile, ma gli aveva anche insegnato che le persone non appartengono a nessuno e sua figlia Lia non poteva per sempre stare con lui perché la madre ne avrebbe risentito molto, per non dire parecchio. Allora, la lasciò andare. Il dolore era immenso. Una settimana dopo la sua partenza, REMOLO stava malissimo, aveva paura che senza di lei sarebbe di nuovo diventato quello di una volta, scorbutico e antipatico. Anche gli altri maghi e streghe ne soffrivano molto la mancanza, perché Lia era gentile con tutti loro. Un giorno, però, a REMOLO  venne  la preoccupazione che Lia non sentisse la sua mancanza e che stesse meglio con la madre. Un pomeriggio, perciò, decise di spiare sua figlia attraverso la sua sfera magica, per vedere se sentiva la sua mancanza . Fece così, giorno dopo giorno, e si rese conto sempre di più che a Lia mancava moltissimo il suo papà. Soddisfatto di saperlo,  ROMOLO si calmò. Qualche  anno dopo, mentre cucinava, suonò il campanello. ROMOLO aprì la porta e si trovò davanti Lia. Sorpreso, per l’emozione,  svenne . Si risvegliò in camera sua con Lia che lo guardava . Una volta ripreso dal malore,  padre e figlia si strinsero  in un forte abbraccio. Questa é la storia di un uomo la cui  vita è stata cambiata da una bambina di nome Lia, sua figlia!                  

 

I libri a cui si ispirano questi incontri sono: 

Flavia Uragano di L. Carretti e V. Ravagni  e Re Gola e la sua regola di L. Carretti e A. Lodrini

 

credits: Photo by Franco Antonio Giovanella on Unsplash

Continua a leggere Chiudi

Il Signor Balena è nato su un aereo guardando il mare

Ogni momento poetico è interrotto da qualcuno che ti riporta alla realtà. Il mio qualcuno è stato un uomo che non smetteva di starnutire.

Manuel Vertemara è un autore e illustratore dall' immaginazione dirompente e originale che ribolle dietro a modi gentili e pacati. Lo abbiamo incontrato per parlare del suo percorso professionale e dell'albo illustrato appena pubblicato dalla nostra casa editrice Il signor Balena ha il raffreddore


 


 


Come nasce l’avventura del Signor Balena? Cosa ti ha ispirato?
Ero in aereo, seduto a fianco del finestrino, erano circa le 19 e stavamo quasi per atterrare, c’era una vista splendida sul mare, in lontananza si intravedeva un’isola, e mentre la guardavo fantasticavo su chi ci potesse vivere e come passava le sue giornate...come tutti i momenti poetici arriva chi li interrompe e ti riporta alla realtà, seduto di fronte a me c’era un uomo che continuava a starnutire. Li mi è venuta l’idea. Non so chi fosse quell uomo ma per me lui rimarrà il Signor Balena, a sua insaputa.

Ci racconti in breve il tuo percorso professionale e di formazione?
Ho studiato grafica allo IED di Milano, mi ha sempre appassionato l’arte, il design e la creatività, dopo gli studi mi sono dedicato alla pittura, ho sperimentato varie tecniche, ma le mie preferte erano il pastello e l’olio.
Inoltre ho una passione per gli albi illustrati, mi piaceva leggerli ed ammirare i disegni, così ho frequentato corsi di illustrazione e scrittura, successivamente ho iniziato a scrivere storie mie e illustrarle, amo creare mondi e accompagnare il lettore nelle mie illustrazioni, bambino e non.

Quando hai capito di volerti dedicare all’illustrazione?
Non credo ci sia stato un momento esatto, è stato più come percorrere una scalinata, ad ogni scalino, ad ogni porta che incontri ti si apre un mondo nuovo, io amo l’arte e l’illustrazione da sempre, disegno da quando sono piccolo e penso sia il mio modo migliore per esprimere ogni mia sensazione, ogni mia emozione.

Quale tecnica preferisci e perchè?
Adoro il pastello e la tecnica digitale, che a differenza di quanto si pensi è esattamente come dipingere, soltanto che al posto della carta o della tela c’è un monitor,
amo particolarmente quest’ultima perchè ti permette di fare mille esperimenti, di osare e di provare cose nuove.

Tornando a Il Signor Balena ha il raffreddore, l’albo illustrato ha un finale aperto. Stai lavorando a una seconda avventura? Puoi darci un’anticipazione?
Esatto, la storia termina con un finale aperto... diciamo che ultimamente sto disegnando pinguini e una enorme Balena...con nuove avventure tra le onde!

SCOPRI L'AVVENTURA DEL SIGNOR BALENA E DEI SUOI DISPERATI VICINI, UNA BUFFA E STRAMPALATA COMUNITÀ DI PINGUINI! CLICCA QUI

Continua a leggere Chiudi

Storie di pelouche

Anna Lavatelli e Lisa Amerighi raccontano dei loro pelouche del cuore

Chi non ha un pelouche del cuore? Quel pupazzo che portavi sempre con te e che era allo stesso tempo compagno di giochi, amico e confidente.

Le mani sapienti di Milly, sarta magica protagonista di Ago e filo, sanno creare pelouche tanto ben fatti da sembrare veri, per questo davanti al suo negozio c'è sempre una fila lunghissima. Fra i suoi clienti c'è anche la piccola Lulù e il suo compagno di giochi, un coniglietto con un orecchio ferito. 
Ma si tratta di un coniglietto vero o di un pelouche?
A te scoprirlo leggendo l'albo illustrato, intanto l'autrice Anna Lavatelli e l'illustratrice Lisa Amerighi ci raccontano del loro pelouche del cuore.

 

Anna Lavatelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lei è Lizzie, una gattina con cui Anna ha vissuto tantissime avventure. "Adesso", ci racconta l'autrice, "la mia Lizzie è nelle mani (e nel cuore) di mio nipote Dario, che  - quando viene a casa mia - lo porta con sé per fargli fare il bagno... in lavatrice". 

 

Lisa Amerighi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco Orso Bruno, il pelouche di Lisa che ci racconta: "non ho una sua foto e quindi l’ho disegnato, cercando di farlo il più somigliante possibile. È stato il mio primo pelouche, regalato da mia zia Flora. Da piccola credevo che alcuni pelouche venissero dal Mondo dei Pelouche, dove vivevano tutti insieme, su delle casette sugli alberi, in una grande foresta. Quindi ero certa che Bruno una mattina si fosse svegliato, avesse messo la sua maglietta e fosse andato nel negozio di giocattoli dove lo aveva trovato mia zia.
Bruno era un vero amico: se avevo paura, lo abbracciavo e mi sentivo protetta, se ero triste mi asciugava le lacrime con le sua maglietta a righe colorate. Poi giocavamo sempre insieme e inventavamo mille avventure. Adesso che sono cresciuta, Bruno è tornato nel Mondo dei Pelouche e ha appeso una nostra foto nella sua casetta. Io ho il suo disegno e continuo a scegliere sempre delle maglie a righe!"

 

E il tuo qual è? Mandaci una sua foto e raccontaci la sua storia. Pubblicheremo la più bella qui nel nostro blog. 

 

Continua a leggere Chiudi

I logogrifi challenge - le altre storie

Le storie più belle che hanno partecipato alla nostra sfida con i giochi di parole

La sfida dedicata alle sciarade è stata veramente appassionante. Abbiamo ricevuto tante storie, una ha vinto, ma anche le altre non erano niente male. Abbiamo deciso di condividerne alcune con voi. 

 


La prima è della piccola Miriam. Buona lettura!

 



Re Pasticcia e gli occhiali volanti

C’era una volta, nel regno di Oltrecielo, un castello che oltre ad essere bianco aveva le punte color del cielo.
Nel castello viveva re Riccardo, soprannominato da tutti Re Pasticcia, perché non poteva fare a meno di pasticciare: ne combinava sempre una!
Insieme a lui abitavano la Regina Gina, moglie del re, e la figlia Chiara. Re Pasticcia non vedeva molto bene, così sugli occhi portava occhiali d’oro che
erano i più costosi del mondo perché avevano le ali!!! Non erano facili da indossare: spesso volavano via e il Re non vedeva più bene.
Un giorno Chiara uscì dal castello e andò nel bosco.

Mentre camminava, vide gli occhiali di suo padre volare e si mise rincorrerli. Nel frattempo Re Pasticcia, che voleva fare il bagno nella sua bellissima piscina
d’oro, non vedendoci bene si infilò il costume da bagno di Gina, ricco di pizzi e ricami, e si tuffò nella fontana della piazza di Oltrecielo. Che figura!!!!!! Lo videro
tutti i sudditi e cominciarono a ridere a crepapelle!

La Regina, non trovando Chiara nel castello, mandò le guardie a cercarla per il Regno e corse dal marito per avvisarlo della scomparsa. Lo trovò in cucina che si stava lavando con la crema pasticcera e cantava “mille bolle blu”.
Chiara continuava a rincorrere gli occhiali. Si scontrò con un ragazzo e diventò tutta rossa perché era scombinata: aveva tra i capelli muschio e ramoscelli, il vestito si era strappato ed era sudata.

Il giovane le chiese:” Cosa ci fa una fanciulla così bella in un bosco? Come ti chiami?”
Lei imbarazzata rispose:” I…io mi chiamo Chiara e stavo rincorrendo gli occhiali di mio padre. Tu chi sei?”
“Io sono Guglielmo e credo tu cercassi questi.” Disse tirando fuori gli occhiali volanti.
“Grazie!!!” Esclamò Chiara “Ora è meglio che torni a casa. Vuoi venire con me?” Chiese la ragazza.
"Certo” Rispose Guglielmo.

Una volta arrivati al castello il re e la regina ringraziarono Guglielmo per aver riportato gli occhiali.
Chiara era una ragazza speciale e aveva un dono: sapeva leggere la mente… era chiaramente un genio! Così lesse la mente degli occhiali e proclamò:” Gli occhiali scappano perché sono sempre sporchi, non li pulisci mai!”
Re Pasticcia sorpreso disse:” Mi prenderò cura di voi ma mi promettete di non scappare più?” Gli occhiali batterono le ali due volte per rispondere sì. Sua moglie rassicurò il marito dicendogli: “Non ti preoccupare, te lo ricorderò io e non combinerai più pasticci!!!”
La regina continuò a parlare raccontando tutti i guai che aveva combinato re Riccardo durante la giornata:” Oggi tuo padre ha indossato il mio costume con i pizzi, ha fatto il bagno nella fontana della piazza e si è lavato con la crema pasticcera!!!”.
Tutti si misero a ridere. Di certo in quel castello non ci si annoiava mai!
Guglielmo si sposò con Chiara, diventò principe ma al posto dalla corona ricevette un elmo. Re Pasticcia, infatti, quel giorno perse di nuovo i suoi occhiali e scambiò un elmo per la corona. A Guglielmo questa cosa non dispiacque perché amava passeggiare insieme a Chiara tra le guglie con l’elmo.
Passarono gli anni, Guglielmo e Chiara ebbero tre figli Carlo, Elisabetta e Margherita.
Re Pasticcia continuò a perdere gli occhiali e a pasticciare e la povera Regina Gina non smise mai di rincorrerlo gridandogli dietro: “Pulisci gli occhiali!!!!!!!!!!”


 

La seconda divertentissima storia è di Giorgia. Buona lettura!

 

La pera magica

C'era una volta un pettirosso di nome Rino che un giorno in un campo di fitte piante scovò una pera. Era dura e non profumava, sembrava fatta di cartapesta. Così andò dal suo amico Lino, un gallo che lavorava in un circo come modello e sapeva leggere e gliela fece vedere. Il gallo la guardò bene e vide una scritta sotto la pera che diceva così: "chi mi gira nella pala e mi firma con il mento su di me volerà e in Portogallo andrà". Così Rino e Lino decisero di seguire le indicazioni scritte sotto la pera e un bel giorno di maggio in un campo di lino i due amici girarono nella pala e la pera e il gallo, che sapeva anche scrivere, firmò con il mento su di essa.

La pera in un attimo si trasformò in una scopa con il manico rosso. I due amici ci salirono e, supera pianure, supera montagne, supera mari, arrivarono fino in Portogallo. Dall'alto i due amici videro le sue meravigliose spiagge e le sue coloratissime città. Non avevano mai visto niente di così bello, quel posto gli sembrò più bello anche del firmamento. decisero così di fermarsi qualche giorno, ma non trovando una stanza libera per loro, andarono ad abitare in due palafitte abbandonate al porto. 

Un giorno mentre volavano con la scopa, che poverina non ce la fece più e in quel momento cadde a terra e si spezzò.

L'incantesimo si ruppe e la scopa si ritrasformò in pera. Il mandarino a quel punto riconobbe la sua cara amica pera che era stata separata da lui in una circostanza poco carina.

Piansero di gioia e si riabbracciarono contenti.

La pera che avera riacquistato il suo profumo e la sua morbidezza, ringraziò molto i suoi nuovi amici Lino e Rino per averla riportata a casa e averla aiutata a ritrovare il suo più grande amico e manda un maggiolino di carta per riaccompagnarli a casa. Infine la pera disse loro che ogni volta che volevano rivedersi bastava che Lino e Rino si abbracciassero e avvicinando i loro petti sarebbero stati trasportati in Portogallo. 

Viva viaggiare e viva gli amici di tutto il mondo!!!!!

Continua a leggere Chiudi

La lettura vien mangiando

I libri si ordinano al ristorante. La nuova iniziativa di Storie Cucite con il ristorante Il Giardino dei Segreti

LA LETTURA VIEN MANGIANDO
Il menù letterario dedicato ai bambini

In un periodo di stop forzato Storie Cucite e Il Giardino dei Segreti hanno deciso di unire le forze per  proporre una formula nuova e originale di Food and books delivery. Un'idea per accompagnare la cena dei bambini con una buona lettura. Oltre a ordinare dal menù del ristorante i piatti per la cena creati ad hoc, sarà possibile ordinare dal “menù letterario” un libro illustrato di Storie Cucite e ricevere entrambi direttamente a casa.

La lettura vien mangiando è il menù a base degli albi illustrati e della narrativa di Storie Cucite. SI può scegliere dalla sezione mangia e gioca che propone gli albi illustrati “Flavia Uragano” e “Re Gola e la sua regola” della collana I logogrifi costruiti con i giochi linguistici; da mangia e leggi che propone i libri di narrativa “La paura detesta volare” e “Pola” della collana Dritto&Rovescio; da mangia e inventa  con l’albo illustrato “L’invenzione che ho inventato” collana ZIGZAG; da mangia in compagnia con gli albi illustrati “Yxxy un giorno speciale” e “Yxxy il segreto non segreto” e infine da mangia e medita con l’albo illustrato fuori collana “Sss, il silenzio!”.

Ordinare è semplice e veloce, basta telefonare al numero 02-76008376  o compilare il form  online e tutto verrà consegnato gratuitamente a casa e direttamente da noi.

L'iniziativa di food and books delivery e attiva solo per la città di Milano.

I libri però si possono acquistare dal nostro store online, con spedizione in tutta Italia, o si possono ordinare presso le proprie librerie di fiducia.

Per prenotare la tua cena con libro chiama lo 0276008376 dalle 10.00 alle 20.00. Le consegne saranno effettuate dalle 18.30 alle 21.30. 

Sul sito https://www.ilgiardinodeisegreti.it/news.asp sono disponibili i menù.

 

 

 

 

 

 

Continua a leggere Chiudi

Nino a Colori

Ecco i vincitori della seconda sfida de "I Logogrifi challenge!"

Chi si è aggiundicato l'albo illustrato Re Gola e la sua regola?

Abbiamo ricevuto tante storie, tutte divertenti, e vi ringraziamo per l'entusiasmo dimostrato per la nostra iniziativa. 

Fra tutte abbiamo scelto quella di Giovanni e Mattia, che hanno lavorato insieme a mamma Francesca e papà Carlo. 

Eccola per voi. 


ALLA RICERCA DELL’ARCOBALENO DI NINO

 

Nino era un vecchio gnomo  manovale, che per passione riparava i giochi di tutti i bambini del regno del perfido Re Nicola.

Un vecchio Re cattivo e triste che aveva una sola regola scritta addirittura nel suo testamento: nessuno poteva giocare, soprattutto i bambini, e grazie ai suoi fidati collaboratori che giravano per lungo e largo nei villaggi, aveva fatto portare via tutti i giochi e li aveva poi fatti gettare nella discarica posta ai confini del regno vicino al bosco fatato.

Nino abitava proprio in quel bosco e con grandi ceste andava a prendere questi giochi e mano a mano li riparava con amore.

Su ciascun gioco c’era il nome del “proprietario” e sapeva che un giorno li avrebbe riconsegnati tutti.

Nel suo laboratorio nascosto c’erano giochi di tutte le taglie : un trenino elettrico senza più la batteria, un treno a vapore senza più le ruote, tre o quattro pinocchi chi senza naso, chi senza cappello o una gamba, una bella Barbie che aveva bisogno di un bravo barbiere, le avevano disegnato sul visino barba a baffi e le avevano tagliato tutti i capelli, un pappagallo senza becco, un pulcino senza cresta, delle bussole che indicavano solo il SUD, topolino con la coda tutta arruffata, dei soldatini senza fucile, e sciatori senza sci e racchette, un tram senza sedie per i passeggeri, un bus della scuola senza pneumatici.

Gli abitanti del regno sapevano che potevano andare a recuperare i lori giochi riparati dal vecchio gnomo, ma facendo molta attenzione a non essere scoperti dai collaboratori del Re Nicola.

La strada era lunga e difficile, si doveva percorrere un viottolo nel bosco, salire la montagna con una funicolare, poi attenti a non barcollare troppo sopra un punte sospeso , si arrivava ad un prato tutto rosso dove si poteva trovare dal papavero alla fragola matura, arrivati alla riva del fiume si doveva prendere una barca e remare fino all’altra parte, costeggiare il campo di cereali e una volta arrivati alla cascata seguire l’ultimo arcobaleno formato dal sole che baciava l’acqua che scendeva giù.

Il vero trambusto però era fare tutta questa strada portando qualche alimento, il prezzo da pagare era del cibo o un dolce come la pastiera, Nino era un golosone si sapeva, lo prendevi per la gola anche con un semplice cioccolatino.

Gli abitanti dei villaggi lasciavano alla base dell’arcobaleno un cesto con il cibo e un bigliettino con il nome del bambino ed ecco che in un baleno Nino faceva lo scambio.

Alla fine di una giornata di duro lavoro in fondo ad una vecchia cesta, il piccolo gnomo trovò un vecchio trattore in ferro a cui mancava una cinghia e il volente ed era tutto arrugginito, sotto c’era scritto il nome del Re Nicola.

Ora era tutto chiaro , il Re aveva questa brutta regola perché da piccolo il suo gioco preferito si era rotto e glielo avevano buttato via, lui aveva tanto sofferto e da grande aveva imposto a tutti quella brutta regola.

Nino lo riparò con tanto amore e in una notte stellata lo portò di nascosto fino alla stanza da letto del Re.

Al mattino quando il Re Nicola lo vide lo riconobbe subito era il trattore della sua infanzia e tornò subito felice, convocò quindi tutti i sudditi alla sua finestra per una comunicazione importante.

Quando la finestra del castello si aprì i sudditi temevano una nuova e brutta regola inventata dal loro re burbero e cattivo, ma non stavano credendo ai loro occhi ed orecchie temevano che fosse solo una allucinazione!

Il Re era felice sorrideva, strappò davanti a loro il suo testamento, e disse che da quel giorno nel regno doveva brillare oltre al sole anche la felicità di tutti e soprattutto dei bambini e non proibì più di giocare.

Anche il sole era felice e iniziò a brillare formando un grande arcobaleno che dalla torre del castello arrivò fino alla casa di Nino.

Gli abitanti del villaggio capirono che tutto questo era stato merito del piccolo gnomo e ogni anno in ricordo di questa liberazione portano a Nino una grande torta per ringraziarlo.

La storia di Nino è finita, è l’ora della buonanotte, salutiamo e ringraziano Nino che in questa notte fredda starà di sicuro di fronte al suo camino riscaldandosi con il fuoco di un ciocco di legno gustandosi un bicchiere di latte e un cioccolatino.

 

_______

Quali sciarade hanno utilizzato? Scopritelo nelle foto allegate.

Ancora complimenti a Giovanni e Mattia, che presto riceveranno una copia di Re Gola e la sua regola, e a tutti gli altri bambini che hanno partecipato.
Nei prossimi giorni pubblicheremo alcune delle storie più divertente ricevute. 

Continuate a seguirci e ricordate che potrete ancora giocare con gli albi illustrati della collana I logogrifi!

Continua a leggere Chiudi

LA MIA CASA POP-UP!

Tommaso e l'illustratrice Rebecca Serchi ti insegna a costruire una casa

Tommaso inventa delle case veramente strabilianti. Vuoi imparare a inventarne una anche tu? Ecco come fare.


Cosa ti serve: colla, lapis, forbici, un cartoncino A4, cartoncini di vari colori e fantasie

 

 




MATERIALI


 


1.

 

 

 

Piega a metà il foglio A4

 

 

 

 

 


 


 

 

 

 

 

2.
Traccia due linee della stessa lunghezza e ritaglia il cartoncino lungo le linee.

 

 

 

 

 

 

 



 

 

3.

Apri il foglio e spingi verso l'esterno la parte di cartoncino che hai tagliato, piegandolo di nuovo, come vedi in foto. 



 

 

4.

A questo punto inizia a costruire la tua casa.
Scegli i cartoncini che preferisci e libera la fantasia disegnando la forma dei vari elementi che compongono la tua casa (facciata, tetto, porte, finestre)

 



 

5.

Incollali sul cartoncino.    

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 

Ecco pronta la tua casa popo up!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se adesso vuoi scoprire l'invenzione che ha inventato Tommaso clicca qui

Continua a leggere Chiudi

L'amore di Lorena e Mango

Ecco una delle storie inviate per la prima sfida de I Logogrifi Challenge!

La seconda sfida de I Logogrifi Challenge è partita! 

Mentre siete tutti intenti a scrivere e a giocare con le sciarade, vogliamo condividere con voi una delle storie che ci è stata inviata per la sfida dedicata a I Logogrifi. Pur non essendosi aggiudicata la copia di Flavia Uragano, ci è rimasta nel cuore. 

Ce l'ha inviata Francesca, una mamma medico che lavora in ospedale e da giorni non torna più a casa.
Ci scrive: "I miei figli soffrono d questa lontananza forzata, ma abbiamo grazie a voi inventato un modo per essere più vicini. La sera quando stavamo insieme per addormentarli inventavo sul momento favole nuove tutte le sere. Ed ora con il vostro spunto abbiamo usato l'anagramma.Con il papà ritagliano le lettere della parola e nella giornata creano le parole magiche ed io a fine turno le "cucio" in una storia che gli leggo al telefono, una video chiamata alla fine della quale ci possiamo baciare". 

Allora ecco la storia cucita da Francesca per i suoi Giovanni e Mattia e un grazie da noi per averci emozionate. 

L'amore di Lorena e Mango

Lorena, futura regina delle Rane e Mango il futuro re dei Lonfi, erano innamorati ma non potevano stare insieme perché la dolce Lorena era stata promessa in sposa a Remo il terribile re orango.
Un giorno il fidato destriero di Lorena, il Grifo Logo vedendo che erano tristi decise di volare fino alla parte opposta del regno e portare in dono da parte della sua padrona un maglione fatto con le lane acquistate alla fiera dei mari, confezionato con le sue mani e con tanto amore.
Era un golf caldo e colorato che il mago del villaggio aveva reso speciale cucendoci un monile che aveva le proprietà d un amuleto grazie al quale chiunque lo indossava non veniva più riconosciuto dai suoi sudditi, anche Lorena aveva una veste di lino con lo stesso potere che era pronta ad indossare per raggiungere il suo amato.
Mango non ci pensò un attimo rinunciò al suo regno, lo indossò e bene o male riuscì ad eludere le sue guardie del corpo, salì su grifo volante per raggiungere la sua amata che grazie alla mongolfiera del padre era arrivata isola di Melfi, pronta ad iniziare una lunga storia d’amore.
Lorena e Mango vivono in incognito ancora in quell’isola, in una capanna di legno con rami intrecciati di more, circondati dai loro due angeli i figli che sono nati dal loro amore.

Continua a leggere Chiudi

E' tempo di sciarade!

Ecco la seconda sfida de I logogrifi challenge!

Partecipa alla sfida creativa di Storie Cucite!

Ci siamo, eccoci con un altro gioco da fare insieme ai nostri bambini in queste settimane di misure straordinarie.

Sono come sempre giochi che divertono e allo stesso tempo aiutano i nostri figli a migliorare le competenze linguistiche, arricchiscono  il vocabolario e le performance di scrittura creativa. 

Questa volta giochiamo con le sciarade di Re Gola e la sua regola, il nostro secondo albo illustrato pubblicato nella collana dedicata ai giochi di parole, I Logogrifi


Cos’è una sciarada?


Sul dizionario Garzanti si legge: “gioco enigmistico che consiste nell’indovinare una parola o una frase che è il risultato dell’unione di vari elementi semantici, ciascuno con un proprio significato”. (Leggi la definizione completa qui)

 

Eccoti qualche esempio concreto:
Fra+ gola = fragola
Bus+sole = bussole
Arco + baleno = baleno.
 


Cosa serve per giocare con le sciarade

 

- un quaderno
- una penna
- dei cartoncini di due colori diversi

1. Cerca le sciarade (qualche suggerimento: ORCHIDEA, PAPPAGALLO, AMORE, PAPAVERO, TRENO, CEREALI)

1. Scrivi le parole sui cartoncini, seguendo una regola per facilitare il gioco (es. Sui cartoncini blu sempre la prima parola che compone una sciarada, su quelli arancioni sempre la seconda);

2. Chiedi al tuo bambino di comporre le sciarade e di segnarle sul quaderno.

 

 

 

 

Ora inventate una storia!


3. Ora che avete una bella lista, scegliete le parole che più stuzzicano la sua fantasia per inventare una storia!
Anche qui ti suggeriamo una regola: il bambino dovrà cercare di inserire nel testo sia le parole singole, sia la loro combinazione in sciarada (es. dovra usare sia "bus", sia "sole", sia "bussole").

4. Invia la storia a info@storiecucite.it insieme alla foto dei cartoncini entro il 20 aprile
5. La storia più divertente riceverà in REGALO una copia di Re Gola e la sua regola, scritto proprio utilizzando alcune sciarade. 
 

Continua a leggere Chiudi

Mario e Lino, il mistero dei "goal" fuori posto

Ecco la storia vincitrice de "I Logogrifi Challenge"!

Siete pronti a scoprire chi si è aggiudicato la copia di Flavia Uragano

Si chiamano Domenico e Arianna, due fratelli di 11 e 7 anni, che dopo aver giocato con la parola Mongolfiera hanno creato una storia dagli avvincenti risvolti polizieschi. 



Ci hanno scritto: "volevamo ringraziarvi tanto perché ci avete fatto conoscere il gioco dei logogrifi che non conoscevamo, lo abbiamo trovato molto divertente, infatti ci siamo divertiti tantissimo a giocarci, soprattutto in questi giorni che siamo costretti a stare sempre a casa per l'emergenza del Coronavirus! Anche per questo abbiamo deciso di partecipare al vostro concorso scrivendo e inventando una nostra storia utilizzando molte parole che abbiamo ricavato con il gioco dei logogrifi dalla parola MONGOLFIERA !!! Speriamo davvero che la nostra storia piaccia anche a voi, noi comunque vada ci siamo divertiti tanto ad inventarla!!!"

Ecco la loro storia. 

 

Mario e Lino, il mistero dei "goal" fuori posto

Mario  è un giocatore di golf, è sempre vestito con una polo bianca e un golfino nero. È il miglior giocatore del campionato, talmente bravo che il suo nome è sul logo  della squadra. 

Si stavano giocando le finali del campionato, Mario con la sua mazza fece un lancio incredibile, la palla sembrava che stesse entrando al primo colpo e fu così che uscì per un inspiegabile motivo. 

Mario non sembrava molto interessato a questa cosa appena successa, era troppo distratto dalla bellezza del campo, era davvero affascinato dalla varietà di flora che c'era: dai cespugli di more, gnam che buone, dai magnifici alberi con foglie leggere e i loro fiori stupendi ( a Mario piaceva un fiore verde e viola), c'era persino una pianta di mango, se ne intravedeva uno su un ramo.

Mario andò a battere la palla, ma vide il motivo perché la palla non era entrata. C'era un pallone da calcio incastrato nella buca. 

Mario disse: "Ragazzi qui qualcuno non ha fatto goal!"

Tutti accorsero a vedere e si chiesero come era possibile che una palla da calcio sporca e tutta rotta fosse finita lì dentro..."neanche ci passa", disse la manager di Mario!

Monia diede la colpa alla squadra di calcio che si allena affianco al campo da golf, infatti, il campo da golf è attaccato a quello di calcio. 

La squadra in questione è la favorita della lega. Lì giocava un amico di MarioLino

Monia iniziò a gridare contro Angelo, l'allenatore della squadra. 

Mario e Lino erano degli ex detective così decisero di risolvere il caso. 

Andarono sul campo di golf a recuperare il pallone nella buca e si accorsero di una data 1961. 

Si chiesero cosa poteva significare, quindi andarono alla fiera del paese a chiedere se quacluno sapeva qualcosa. 

Alla fiera si vende di tutto: olieragel per capelli, mele, un forno, statuette di elfi, un quadro con un faro, c'erano persino delle arnie.

Mario Lino chiesero in giro, ma nessuno sapeva niente. Fecero ricerche tutta la notte. 

La mattina dopo sul campo da golf c'erano: maglette strappate, scatole di integratori e bottiglie d'acqua vuote. 
Monia disse ad Angelo: "Che cosa è questa?!? La vostra discarica?"

Arrivarono Mario Lino. 

Mario disse: "Sì, lo era...", Lino continuò, "Sì, nel 1961!"

Infatti Mario  e Lino avevano scoperto che il campo da golf era stato costruito sopra la discarica abusiva della squadra di calcio del 1961. 

Il terreno del campo da golf stanno cedendo e quindi i rifiuti stanno tornando un superficie. Il caso è risolto!

 

Continua a leggere Chiudi

Stare in casa ai tempi del Coronavirus

Smart working e scuola, consigli per organizzarsi in questi giorni di convivenza forzata

di Chiara Mancarella*, pedagogista clinico e insegnante


 

Ormai sono diversi giorni che viviamo segregati in casa, seguendo scrupolosamente i consigli degli esperti, limitando il più possibile le nostre uscite e i contatti con gli altri. Non è semplice per niente, è vero, e anche la gestione familiare è stata stravolta.


Genitori che lavorano da casa mentre il figlio ha bisogno di una mano con i compiti o la figlia chiede di giocare, passeggiare da una camera all’altra dell’abitazione lanciando di tanto in tanto uno sguardo alla finestra mette veramente tanta tristezza.

Insomma, ci sta accomunando un solo pensiero: che finisca presto!

Tuttavia, riscoprire l’unità familiare di questi tempi non è poi una cattiva idea, anzi. Fa sorprendere che in tempi in cui la tecnologia la fa da padrona sono tante le famiglie che stanno distribuendo la giornata inserendo qua e là attività da fare tutti insieme o con i figli.

E allora è tutto sommato bello che la sera si preferisca giocare a carte o a qualche gioco da tavolo piuttosto che i vari componenti della famiglia si distribuiscano ognuno in una camera diversa, è divertente preparare un dolce o la pizza e perché no anche riordinare gli armadi o mettere ordine nel garage.

In tutto ciò che devi far il lato bello puoi trovar, cantava ai tempi Mary Poppins e perché non prendere esempio dalla super Tata e lasciarci guidare dal buon senso e da un pizzico di ottimismo ritrovando il tempo per dedicarci a noi stessi e agli altri (a distanza, sia chiaro) in un momento così particolare?

Rallentare mi sembra il verbo più adatto alla situazione, stiamo riscoprendo il piacere di una passeggiata, seppur breve, ma anche il piacere di annoiarsi e questo vale o dovrebbe valere anche per i bambini.

La scuola è chiusa, ma la didattica va avanti, eccome!

Come docente siamo quotidianamente impegnati nell’inviare materiale, confrontarsi tra colleghi per far sì che questa distanza forzata con i bambini e i ragazzi sia spesa nella maniera più utile possibile.

Un consiglio invece da pedagogista che mi sento di dare è che avendo la possibilità di poter studiare da casa si potrebbe creare un piano di lavoro senza procurare ansia e stress ai figli sui compiti da portare a termine.

Direi che impiegare almeno tre ore la mattina, con diverse pause tra un’attività e l’altra, sia la soluzione ideale perché si sa la mente è molto più produttiva in questa fase della giornata purché l’impegno sia preso seriamente e dedicare, invece, il pomeriggio ad attività più ludiche e ricreative.

Date la possibilità ai figli di poter gestire il loro tempo con serietà e costanza per tornare a scuola carichi, preparati e riposati. Inoltre, per i genitori che sono costretti a lavorare da casa, il consiglio è quello di dividersi i compiti: se uno deve lavorare, l’altro può dedicarsi alla casa, ai figli, portare a spasso il cane o ancora fare la spesa.

Riscopriamoci più uniti e rispettosi verso i componenti della nostra famiglia perché solo così daremo ai figli l’esempio di cosa significa vivere insieme in maniera civile.

*Chiara Mancarella ha collaborato come consulente alla pubblicazione Pola, il secondo volume di narrativa della collana Dritto&Rovescio. 
 

Continua a leggere Chiudi

I logogrifi challenge

Partecipa alla sfida creativa di Storie Cucite e ricevi in regalo un albo illustrato

Partecipa alla sfida creativa di Storie Cucite!

Gioca con le parole e inventa una storia insieme al tuo bambino.

Il gioco da utilizzare è il logogrifo. Te ne abbiamo parlato su questo blog nel post dal titolo "Giochi di parole per sopravvivere alla noia". 

Ecco di nuovo la definizione: è un gioco enigmistico, detto anche anagramma incompleto, che consiste nel formare da una parola data, FANTASIA ad esempio, altre parole formate da un numero minore di lettere (es. da FANTASIA si creano le parole TISANA, SANTA, FASTI, NATA etc...).

Una REGOLA:

  • in ogni parola derivata si possono usare solo una volta le lettere della parola madre (partendo sempre da FANTASIA non sono valide le parole TANTI oppure AFFANNI, perché non si possono usare due volte le lettere T, F e N)

Passiamo ora alla sfida:

1. Prepara con il bambino delle tesserine con le singole lettere che compongono la parola MONGOLFIERA

2. Cercate insieme le parole nascoste fra le lettere di MONGOLFIERA (RICORDA LA REGOLA!)

  


3. Scegliete le parole che stuzzicano di più la vostra fantasia e scrivete una storia

4. Invia la storia insieme a una foto delle tessere che avete creato a info@storiecucite.it entro il 17 marzo

5. L'autrice Luisa Carretti leggerà con noi tutte le storie. La più divertente riceverà in REGALO una copia gratuita dell'albo illustrato Flavia Uragano, scritto proprio utilizzando il gioco di parole del logogrifo. 
 

Non perdete tempo, mettete in moto la vostra fantasia, un regalo vi aspetta!

Continua a leggere Chiudi

Le paure si affrontano insieme

In questo periodo di misure eccezionali, come gestire le emozioni dei nostri bambini?

di Chiara Carrelli, psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo Cognitivo-Comportamentale*

 

Vacanze inaspettate per una, due …chissà quante settimane!

Woooow! È certamente la prima risposta dei bambini, ed è vera e sincera come solo i bambini sanno essere nella loro concretezza di pensieri lineari e azioni semplici.


Ma perché non si va a scuola? Perché devo starnutire nel gomito? Perché i banchi ora sono uno dietro l’altro e la mia compagna di banco non è accanto a me? Al telegiornale non si parla di altro ed è giusto che anche ai nostri bambini si spieghi cosa stia capitando, con parole semplici, e possibilmente limitandoci a raccomandare quelle semplici regole di igiene e buona educazione diffuse dal Ministero della Salute.

 

È un periodo differente da molti altri, c’è più allarmismo e tante cose i bambini le vivono per la prima volta. Perché? Sarà questa l’occasione di spiegare loro che non tutto è sotto il nostro controllo, che non sempre possiamo decidere cosa fare e cosa non fare e che non solo a casa ma anche nella società ci sono delle regole importanti da seguire per il bene del nostro vicino, di quel compagno di banco che forse adesso è un po’ più lontano.

 

Quali sono i rischi? Come al solito pregresse fragilità emotive o un carattere particolarmente suscettibile potrebbero essere i fattori per cui determinati bambini si presentano più impauriti o soggetti a maggiori difficoltà di altri. Pensiamo ai bambini a cui piace la pulizia, sono attenti a non sporcarsi, impauriti per ogni cosa: con loro si potrebbe fare particolare attenzione affinché non vivano particolarmente male questo momento in cui tutto si destruttura, la quotidianità non segue la solita routine, le attività da svolgere sono meno e il terreno alla base fatto di certezze e sicurezze scricchiola un po’. In aggiunta, la richiesta di maggiore attenzione all’igiene potrebbe portare ad acuire certe usanze già presenti. Facciamo in modo che ciò non accada, vigiliando sempre e parlando con loro di ciò gli passa per la mente per evidenziare o meno eventuali campanelli di allarme generalmente associati ad idee troppo bizzarre.

 

Certamente sarà importante, da parte dei genitori, riconoscere le proprie paure, il proprio modo di essere, se particolarmente ansioso, ossessionato dai germi o dall’igiene o tendente all’ipocondriaco e ricordarsi che si funge da modello per i nostri bambini, se ci vedono spaventati saranno spaventati di conseguenza: il nostro volto, il nostro modo di agire è una guida per la comprensione degli altri e del mondo circostante.

 

Controlliamo le nostre paure e loro vivranno più serenamente questo periodo così strano e incerto su cosa sarà domani.

 

Rispetto all’impegno scolastico sarà necessario mantenere una routine nei compiti, nello studio e anche negli orari, in modo tale che il rientro non sia così difficile e d’impatto come si pensa, che il periodo sembri meno strano di quello che purtroppo è.
Potrà essere utile viverlo come le settimane precedenti al rientro dopo le lunghe vacanze estive quando si riprende a fare i compiti per riabituarsi al ritmo scolastico.

 

*Chiara Carrelli ha collaborato come consulente alla redazione dei racconti di La paura detesta volare di Luisa Carretti e con illustrazioni di Mariella Cusumano. 

All’interno del volume è inserito un suo intervento su come affrontare le paure più comuni nei bambini in modo positivo ed efficace.

 

 

Continua a leggere Chiudi

Giochi di parole per sopravvivere alla noia

Attività da proporre al tuo bambino per trascorrere questi giorni di vacanze forzate

Sui social media l'hashtag più diffuso in questi giorni è #iorestostoacasa. Niente scuola, attività pomeridiane sospese, il tempo si dilata e le giornate diventano infinite. Come fare a impegnare i nostri bambini? Il segreto sta nel gestire il tempo in modo utile e divertente. 

Ti suggeriamo di coinvolgere tuo figlio in un mini laboratorio  di scrittura creativa con i giochi di parole, così potrà allenarsi con l’italiano e con la scrittura in modo divertente.
Puoi prendere spunto dagli albi illustrati della collana I Logogrifi.



Gioca con il logogrifo


Cos’è un logogrifo? Ecco la definizione sul sito della Treccani: “Gioco enigmistico consistente nel formare da una parola madre (detta intero) parole costituite da un numero minore di lettere, purché nell’insieme delle combinazioni si trovino tutte le lettere dell’intero, e almeno una delle combinazioni contenga tutte le vocali che nell’intero figurano ripetute più di una volta[…]” (Leggi la definizione completa qui)

 

Come funziona concretamente?

Prendi la parola FANTASIA, mescolane le lettere e crea nuove parole FANTASIA – TISANA -  FINTA – TANA – FATA – SANTA – FASTI etc…

 

Cosa ti serve per giocare con i logogrifi

Ti basta un quaderno, una penna e poi una parola con cui giocare, ad esempio, la parola MONGOLFIERA. Prepara con il bambino delle tesserine con le singole lettere che compongono le parole. È una strategia molto efficace, perché in questo modo il bambino può comporre e scomporre le lettere, considerando la parola come qualcosa di fisico, di concreto.

Proponi allora al tuo bambino di cercare le parole nascoste nella parola mongolfiera e di scriverle come elenco sul quaderno. 

 

Ora inventate una storia!

Una volta trovate le parole, chiedigli di scegliere quelle che più stuzzicano la sua fantasia per inventare una storia!

L'avventura di Flavia Uragano è nata così.
Siete curiosi di leggerla?
Puoi acquistare il libro qui  e se vi siete divertiti, continua a seguirci perché nei prossimi giorni ti sveleremo un altro gioco. 
 

Continua a leggere Chiudi

Appuntamenti e novità febbraio 2020

Laboratori, letture ad alta voce, scrittura creativa e novità

NOVITA' DI FEBBRAIO 2020

Da dove arrivano i bambini? E perchè a volte decidono di andare via prima prima ancora di aver mosso i primi passi nel mondo?

Pola è il nuovo libro di narrativa della collana Dritto&Rovescio. Un racconto delicato che affronta il tema del lutto dal punto di vista dei bambini. Scritto da laura Bononi e illustrato da Federica Ferri con un intervento finale di Chiara Mancarella, pedagogista clinico. 

 

 

 

 

 

 

 

APPUNTAMENTI IN LIBRERIA

 

  • Il 22 febbraio ore 17 presso La Libreria dei Ragazzi di Brescia in Via San Bartolomeo. Lettura ad alta voce dell'albo illustrato Sss, il silenzio!, e successivamente i bambini saranno invitati ad esprimere le emozioni  che la parola silenzio ha evocato loro, a seguire un'attività creativa. Attività a cura di Laura Zani e Storie Cucite. Adatto a bambini 5-8 anni.

         Per informazioni scrivere a: info@storiecucite.it o alla libreria brescia@lalibreriadeiragazzi.it

  • Il 23 febbraio ore 16.00 presso la libreria Giannino Stoppani, lettura dell'albo illustrato Re Gola e la su regola. A seguire l'autrice Luisa Carretti coinvolgerà  i bambini più grandi in un laboratorio di scrittura creativa con le sciarade, mentre i più piccoli saranno coinvolti dall'illustratrice Alessandra Lodrini in un'attività creativa. 

         bambini 8-10 anni laboratorio di scrittura creativa
         bambini 5-7 anni laboratorio creativo

         Per informazioni scrivere a: info@storiecucite.it o alla libreria: stoppanilibreria@gmail.com

  • Il 29 febbraio ore 16.30 presso la libreria San Paolo di Vicenza, l'autrice Maddalena Schiavo legge Sss, il silenzio! a cui segue un laboratorio creativo. L'incontro è rivolto a bambini dai 5 ai 10 anni.
    Iscrizione obbligatoria. Per informazioni scrivere a lsp.vicenza@stpauls.it

  • Il 29 febbraio ore 17.30 presso la libreria Carabà di Palermo, l'illustratrice Mariella Cusumano dopo la lettura di uno dei racconti  terrà un laboratorio creativo. L'incontro è rivolto a bambini dai 5 ai 10 anni.
    Iscrizione obbligatoria. Per informazioni scrivere a info@libricaraba.it
     

Continua a leggere Chiudi

Scrivere con giochi di parole accende il motore della fantasia

L'autrice Luisa Carretti parla del suo nuovo albo illustrato Re Gola e la sua regola

Giochi enigmistici, figure retoriche e giochi linguistici, basta giocare con una parola per scovare la storia che è celata al suo interno. L’autrice Luisa Carretti ci racconta come crea i suoi testi, svelandoci qualche curiosità sul nuovo albo illustrato Re Gola e la sua regola della collana I Logogrifi, in cui il gioco attraverso un testo divertente e surreale costruito con sciarade, parla di temi attuali come la prepotenza e la negazione della libertà.

Com’ è nata l'idea di Re gola? Sei partita dal gioco linguistico o già avevi in mente una storia che ha poi preso forma con le parole utilizzate?

Quando scrivo il più delle volte parto da una parola che attira la mia attenzione, che mi incuriosisce. Comincio a studiarne la struttura, la osservo, provo a scomporla e mescolarla ad altre parole.  Le storie nascono così, soprattutto quelle in cui utilizzo giochi di parole. Nel caso di "Re Gola e la sua regola" tutto è partito dalla parola "regola". Nel periodo in cui ho scritto questa filastrocca mi divertivo molto con le sciarade e questa parola è il risultato dell'unione delle parole "re" e "gola". Ho cominciato quindi a immaginare un re ingordo e quale terribile regola avesse potuto imporre ai suoi sudditi. Ne è risultata una riflessione sulla prepotenza, sulla negazione della libertà altrui.

Qual è la difficoltà più grande nel costruire filastrocche con i giochi di parole?
Scrivere storie partendo da un gioco di parole a mio avviso può rappresentare una sfida, ma non comporta difficoltà. Al contrario è un modo meraviglioso, stimolante per accendere la creatività, scaldare i motori della fantasia.  L'atteggiamento con cui ci si avvicina alla scrittura è quello dello scultore che plasma materia grezza per dare forma alla sua opera d’arte.

Cosa pensi che i bambini possano apprezzare in questo genere di libri?
La libertà nel costruire storie che fluiscono libere da schemi, leggere come una folata di vento improvvisa, in cui la parola scivola e trascina in un universo in cui con l’immaginazione si va oltre le regole. 

Qual è l'obiettivo di questi libri? 
Ci piace pensare che gli albi della collana I Logogrifi siano “albi laboratorio”, che permettono al bambino e all’adulto di sperimentare la parola in modo nuovo e divertente e alle maestre di lavorare sulla scrittura in modo meno convenzionale.

Come si integrano i tuoi testi con le illustrazioni?  Pensi che siano più difficile da interpretare o le illustratrici trovano subito la strada da seguire ed esprimere il testo?
Il lavoro di illustrazione è sempre il risultato di una mediazione fra l’immaginario dell’autore del testo e quello dell’illustratore.

Ho un’immaginazione molto visiva, quindi nella scrittura riporto ciò che già esiste nella mia mente: una fotografia molto dettagliata del personaggio, dell’ambiente in cui agisce, degli altri personaggi con cui interagisce. Questo potrebbe rendere più complicato il lavoro dell’illustratore, imbrigliandolo in un immaginario che non gli appartiene, in realtà credo che si possa considerare una sorta di canovaccio da cui partire. L’illustratore potrà stravolgerlo completamente in un’interpretazione del testo che asseconda la propria sensibilità creativa.

VUOI SCOPRIRE L'AVVENTURA DI RE GOLA? CLICCA QUI

 

Continua a leggere Chiudi

Il pensiero che mi guida è educare alla vera bellezza per cambiare il mondo

Intervista a Mariella Cusumano, illustratrice di La paura detesta volare e La Voce

Sfogliando un albo illustrato da Mariella Cusumano si entra in un mondo gentile, in cui le emozioni, anche le più spaventose come la paura, si rivelano dolcemente senza mai aggredire. È un mondo colorato di sfumature tenui, rassicurante e profumato dei fiori che decorano le pareti, le poltrone, gli abiti dei protagonisti. Mariella è insegnante, architetto oltre ad essere un'illustratrice e per Storie Cucite ha realizzato le illustrazioni della raccolta di narrativa La paura detesta volare e dell’inbook La voce, entrambi scritti da Luisa Carretti.  


Mariella, come nasce la tua passione per l'illustrazione e la decisione di trasformarla in lavoro?
I libri illustrati mi hanno sempre attratta fin dall’infanzia e già all’epoca mi piaceva raccontare storie tramite il disegno. La mia carriera di illustratrice è iniziata per caso, come hobby, da adulta. Con il tempo questa passione ha preso sempre più spazio nella mia vita diventando un’esigenza a cui non riesco più a rinunciare, si è trasformata in un lavoro attraverso cui esprimere la parte più vera di me stessa.

Quanto ha influito in questa scelta la tua formazione di architetto e designer?
Molti credono erroneamente che il processo creativo sia un atto istintivo senza controllo. La mia formazione di architetto e designer mi aiuta soprattutto nella parte progettuale del libro. In questo aspetto metto in pratica il metodo di lavoro per favorire la creatività che ho acquisito durante il corso dei miei studi.

Cosa ti ha colpito dei racconti de La paura detesta volare e perché hai scelto di illustrarli?
Ho accolto con piacere questo progetto editoriale che trovo interessante per l’argomento trattato, mi ha colpito il modo in cui è scritto, rivolto sia ai bambini che agli adulti. Ritengo sia uno strumento utile per genitori e insegnanti per aiutare bambini e ragazzi a capire, gestire le paure spesso difficili da riconoscere durante l’infanzia e l’adolescenza.

Riconosci parte del tuo vissuto di genitore o di figlia nelle storie narrate?
Tra i tre racconti quello in cui mi riconosco di più è “E se poi …” che racconta del giudizio altrui o di fare brutta figura con gli amici. Mi è piaciuta soprattutto la formula con cui è narrato, diversa dagli altri racconti. L’argomento viene affrontato mettendo in risalto le ansie della protagonista, esasperandole, facendo risaltare l’irrazionalità della paura.

In generale che relazione si instaura fra te e il testo quando inizi a lavorarci per illustrarlo?
Per me illustrare un libro vuol dire dare una lettura personale del racconto, per cui in ogni racconto da me illustrato, la fase creativa è sempre preceduta da un lungo lavoro di ricerca che mi aiuta a reinterpretare i luoghi e i personaggi, capire i punti chiave e le sensazioni.

Le tue matite creano pattern che si ispirano alla natura, i fiori in particolare sono una costante. Cosa ti affascina e perché la natura ti ispira?
Tra i pattern mi affascinano soprattutto quelli ispirati ai fiori perché sono accoglienti, capaci di proiettare la mente in una dimensione di pace e benessere interiore. Li utilizzo nelle mie illustrazioni perché mi permettono di creare atmosfere e mettere l’accento su alcuni particolari del testo in maniera non didascalica. Nel caso de “La paura detesta volare” attraverso i pattern ho cercato di raccontare le emozioni vissute dai protagonisti del racconto: sensazioni, paure, odori ecc…

Realizzare libri, illustrarli rappresenta una grande responsabilità nei confronti dei giovani lettori. Da insegnante come ti relazioni tu con questo tema? Quale pensiero ti guida?
Leggere storie a bambini e ragazzi secondo me è tra le attività più belle e intime che ci siano. I libri illustrati sono affascinanti, colorati e ricchi di immagini. Attraverso l'ascolto e la lettura dei libri, i bambini e i ragazzi imparano a riconoscere e affrontare contesti, emozioni e relazioni e soprattutto si appassionano alla lettura, all’arte e a scoprire la vera bellezza. Da insegnante e illustratrice il pensiero che mi guida è educare alla vera bellezza per cambiare il mondo. Non la bellezza fredda priva di anima del marketing ma quella che è irradiazione dell’essere, che ci sorprende e ci stupisce nascosta nelle piccole cose quotidiane.

Quale illustratore nel panorama nazionale e internazionale ti ha influenzato? Chi è il tuo preferito?
Ho una vasta biblioteca di albi illustrati di cui sono molto gelosa. Ritengo che guardare e leggere tanti libri sia fondamentale per nutrire la propria mente e la propria creatività. Sono affascinata da molti illustratori, le mie preferite sono Joanna Concejo ed Elena Odriozola. Le trovo molto poetiche e si esprimono con uno stile e una tecnica molto interessante.

 

SCOPRI LA VOCE QUI E LA PAURA DETESTA VOLARE QUI

Continua a leggere Chiudi

Sono i materiali stessi che ispirano l’idea, l’immagine.

Intervista a Alessandra Lodrini, illustratrice di Re Gola e la sua regola

Quanto c'è di personale nelle illustrazioni di un testo realizzato da un altro autore? A quali compromessi bisogna scendere? Alessandra Lodrini, illustratrice di Re Gola e la sua regola, il nuovo albo illustrato della collana I Logogrifi, riflette con noi sul lavoro dell'illustratore e sulle strade che portano alla realizzazione dei propri sogni in questa bella intervista che può ispirare e fare da guida ai giovani esordienti. 

1. Da quanto sei illustratrice e qual è stato il tuo percorso?
E’ da circa sei, sette anni che l’illustrazione è entrata a far parte della mia vita.
Il mio percorso artistico è stato un pò altalenante. Ci ho messo molto a capire cosa desideravo. Fin da piccola mi era chiaro che amavo l’arte. Scrivere e disegnare hanno accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza, ma nonostante questo, dopo il Liceo artistico e l’Accademia delle Belle Arti di Bologna mi sono ritrovata senza sapere cosa fare. Il corso di illustrazione non esisteva ancora a Bologna e non sapevo nemmeno cosa fosse a quei tempi e io non avevo nemmeno maturato uno stile mio. E’ stato molto frustrante per me terminati gli studi e non riuscire a trasformare la mia passione in un lavoro. Per anni, per mantenermi, ho svolto lavori lontanissimi da questo mondo finché diventando mamma ho scoperto gli albi illustrati e ho finalmente trovato la direzione da seguire.

2. Qual è il processo creativo che ti conduce alla realizzazione di un'illustrazione?
Il processo creativo varia di volta in volta in base anche a qual è il progetto, la finalità. A volte nasce prima l’idea, la famosa scintilla, e poi segue lo sviluppo con i materiali che ritengo più opportuni. Altre volte sono i materiali stessi che mi ispirano l’idea, l’immagine. Utilizzando molto il collage e le tecniche miste capita che quando devo fare un’illustrazione possa passare anche le prime due ore a guardare le carte, sfogliarle, accostarle, invertirle e via così finché non trovo quelle in cui vedo potenzialmente l’immagine. E’ difficile da spiegare ma nelle carte io vedo altro, un’atmosfera, una sensazione, vedo la possibilità.


3. Come scegli la tecnica e la palette cromatica per illustrare un testo? Cosa ti guida?
Per quanto riguarda la tecnica per adesso mi sento molto a mio agio con le matite e il collage. Le carte, come dicevo prima, mi danno molta libertà nel creare. Chissà, più avanti magari avrò voglia di sperimentare altro. La palette invece nasce tutta di pancia. I colori veicolano potentemente sensazioni, emozioni. L’utilizzo di un colore caldo o freddo può cambiare radicalmente la percezione di un’immagine..quindi anche con i colori vado a sentimento.


4. Quando illustri testi di un altro autore quali sono i compromessi da fare?
Non ho molte esperienze per poter rispondere a questa domanda.

Re Gola e la sua regola è stato il mio primo lavoro sul testo di un altro. Penso che ogni coppia autore/illustratore sia differente e quindi in qualche modo anche i compromessi siano diversi in base alle persone, al tipo di relazione che si instaura,  a come si affronta un testo. In questo caso posso dire che i compromessi sono stati pochi ed accettabili. Forse fin da principio ho capito che il re da me immaginato era molto differente da quello immaginato da Luisa Carretti, l’autrice. Ci siamo quindi confrontate molto in fase iniziale, ma poi mi sono sentita appoggiata da lei e incoraggiata a seguire il mio modo di  sentire la storia nonostante il nostro immaginario fosse differente, soprattutto in certi passaggi. Posso dire che dei compromessi ci sono stati, ma non mi hanno limitata creativamente.


5. Re Gola e la sua regola è un libro che parla di prepotenza che si manifesta attraverso la negazione di uno dei bisogni primari, nutrirsi. Cosa ti ha colpito in questo testo e quanto ti riconosci?
All’inizio ho trovato delle resistenze su questo testo senza capirne bene la natura visto che trovavo interessante la storia, ma c’era qualcosa che mi disturbava. Solo in fase più avanzata lavorando sulle illustrazioni ho capito che dietro al cibo c’era un investimento emotivo enorme per me. Da ragazza il mio rapporto col cibo è stato molto conflittuale e per un certo periodo il cibo e il mio corpo erano i miei peggiori nemici. Ci sono voluti anni per raggiungere un certo equilibrio con l’uno e con l’altro. Lavorando a questo albo sono andata a toccare delle corde in profondità. Re Gola e la sua regola ha riportato a galla un passato di fragilità che passava dal cibo, come veicolo delle mie emozioni. La mia storia mi ha sicuramente aiutata ad entrare maggiormente in empatia col personaggio.

6. Cosa ti ha divertito di più nella realizzazione di questo progetto?
Beh che domanda, ovviamente disegnare i dolci! E mi ha fatto venire anche un sacco di acquolina.

 

Sei curioso di scoprire Re Gola e la sua regola e giocare con le sciarade che hanno ispirato l'autrice del testo? Clicca qui

Continua a leggere Chiudi

Chi è Garrulo Pappo?

L'autore di Ranocchio si racconta

Siamo un gruppo di persone che si incontra il martedì pomeriggio per pensare, leggere, raccontare e scrivere parole che assieme formano delle storie.
Iniziamo facendo una lista di parole perchè ogni persona ha delle parole importanti.

A volte la maggioranza sceglie la parola per iniziare la storia.
A volte la parola è così bella che partiamo subito da quella.
A volte le parole le suggerisce qualcun altro.

E’ così che è nato Ranocchio.

Per scrivere il nostro libro abbiamo impiegato 5 anni.
Molto più del tempo che serve per far nascere un bambino.
Molto più del tempo che serve per arrivare a New York con una barca a remi.
Molto più del tempo che serve per stare in attesa dal dottore.
Molto più del tempo che serve per arrivare al prossimo compleanno.

Questo lavoro è stato emozionante ma anche faticoso e a volte noioso.
Il nostro gruppo ha lavorato dopo pranzo e per questo motivo a volte qualcuno si è addormentato e qualcun altro preferiva fare una passeggiata in giardino.
Ma alla fine ci siamo riusciti e ora siamo molto contenti di avere questo libro tra le mani.

Sapere che qualcuno legge il nostro libro è un motivo di gioia. Immaginiamo che le mamme e le nonne leggeranno questa storia ai loro bambini.
Abbiamo imparato a scrivere assieme così bene che è come se fosse una sola persona che scrive.
Questa persona è Garrulo Pappo.

Scopri Ranocchio, clicca qui

Continua a leggere Chiudi

Illustrare è liberare la creatività senza paura

L'artista Debora Antonello racconta il suo lavoro per Ranocchio

I percorsi dell'arte sono imprevedibili. Può succedere che ci si ritrovi a misurarsi per la prima volta con l'illustrazione di un albo per bambini e ritrovare lo stupore dello sguardo, la libertà nell'esprimersi e nel creare. Questo è successo a Debora Antonello, artista e illustratrice di Ranocchio, un inbook nato dalla collaborazione con Arca Associazione Comunità Arcobaleno. Un progetto inclusivo il cui testo è stato scritto da Garrulo Pappo, il gruppo di scrittura creativa dell'associazione. 

Ranocchio è il tuo primo lavoro da illustratrice, cosa ti ha spinto a sperimentarti con l'illustrazione per l'infanzia? È stata una sfida stimolante?
In verità per dieci anni ho illustrato calendari per associazioni, tra cui Libera e i miei primissimi lavori artistici erano animali fantastici. È la prima volta che illustro un albo illustrato con un progetto ampio e la ritengo una sfida stimolante, oltre al fatto che in questo caso ha un risvolto sociale interessante. 

A tuo avviso in cosa si differenzia dal tuo lavoro quotidiano di artista?
Illustrare per l'infanzia ti costringe a confrontarti con la tua parte bambina, con la libertà, il gioco e i sogni. Devi modificare il punto di vista, approcciarti al lavoro ritrovando lo stupore tipico dell'infanzia e  i colori dell'infanzia,  liberando la creatività, senza paure. L'aspetto più cerebrale del lavoro di artista passa in secondo piano.

Le tavole del libro nascono da un lavoro molto complesso.  Puoi raccontarcelo?
Quando sono stata coinvolta nel progetto, ho ricevuto non solo il testo in simboli, ma anche i disegni realizzati dai ragazzi del gruppo "Garrulo Pappo", che sono stati a volte punto di partenza e a volte punto di arrivo di una riflessione da cui poi sono scaturite le mie illustrazioni. In ognuna di esse è presente un frammento, una traccia dei disegni realizzati dai ragazzi. È stato come accogliere una presenza e renderla parte di un tutto.

Quali tecniche hai utilizzato?  
Come sempre le tecniche nel mio lavoro sono miste, dall'olio alla china, dai pastelli all' acrilico e per finire, o iniziare, il collage che mi ha permesso di integrare parte dei disegni dei ragazzi.
Il mio approccio all'illustrazione, nei colori decisi e nelle forme degli elementi, subisce anche l'influenza degli Ukiyo-e, le stampe artistiche giapponesi. Un interesse nato nei tanti viaggi in Giappone.

Qual è il ruolo del Giappone nel tuo percorso artistico?
Il ruolo del Giappone è l'inaspettato che arriva, quando non lo cerchi, e che ti apre la mente e il cuore.  È un rapporto continuativo che dura da dieci anni. È un rapporto di poche parole, ma che mi fa sentire compresa. Ho una galleria a Tokyo in cui ho esposto diverse volte e con la quale continua la collaborazione. Ho inoltre molti amici artisti giapponesi con cui ogni anno allestiamo mostre scambio Italia-Giappone.

Tornando alle illustrazioni di Ranocchio, nel progettarle c'è stata una riflessione sul tema dell'accessibilità? È un tema a te familiare?
Certamente. Credo che una delle mie prime esperienze professionali abbia avuto una grande influenza nel mio lavoro. Dai 19 ai 21 anni, durante gli anni di studio, ho lavorato in una cooperativa di recupero. Il mio compito era insegnare un mestiere a figli di genitori disagiati per reinserirli nella società. Nulla a che vedere con l'arte, ma quell'esperienza mi ha cambiato profondamente, anche dal punto di vista spirituale. Mi ha messo a contatto con la vita vera, mi ha fatto comprendere il senso più profondo della vita. Lavorando alle illustrazioni di Ranocchio ho cercato di tener presente il modo di esprimersi dei ragazzi di Garrulo Pappo, certamente più libero ed emozionale, ed entrare in questo mondo.

Illustrerai ancora per l'infanzia? 
Mi piacerebbe moltissimo è una strada affascinante con una "compiutezza" che nei miei lavori è più difficile ed ermetica come lettura. E' come ritornare a giocare.

VUOI UNA COPIA DI RANOCCHIO? CLICCA QUI

Continua a leggere Chiudi

Inbook, insieme si legge

Inbook, insieme si legge strumenti di comunicazione, scolarizzazione e inclusione

Sabato 12 Ottobre dalle ore 10.00 alle 12.00 presso La libreria dei Ragazzi di Brescia parleremo di CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) e in particolar modo del modello inbook.

Il modello è dinamico come una lingua. Le sue evoluzioni avvengono attraverso un continuo confronto nell'ambito del Centro Studi inbook (csinbook.eu) che è garante dello sviluppo e della coerenza,  con riferimento alle evidenze scientifiche in letteratura, alle ricerche sul campo delle trasformazioni e delle conoscenze in ambito linguistico-comunicativo, percettivo visivo e grafico.

Gli inbook si sono dimostrati particolarmente efficaci nel sostenere la comprensione linguistica dei bambini con i disturbi di comunicazione più complessi e non solo.  In particolr modo si sono diffusi nelle scuole materne e nelle biblioteche, diventando non solo strumento importante di inclusione dei bambini con disabilità, ma anche occasione di sviluppo e crescita per tutti. Gli insegnanti segnalano anche l’efficacia degli inbook nel facilitare l’acquisizione dell’italiano come seconda lingua nei bambini di origine straniera. 

Attraverso la presentazione dell'albo illustrato "L'invenzione che ho inventato", pubblicato da Storie Cucite e sostenuto dall'Associazione Mowat Wilson Onlus, si parlerà del modello inbook con Antonio Bianchi, ingegnere e formatore del CSCA, delle sue modalità d'intervento e strategie; con Silvia D'Ambrosio, bibliotecaria della Biblioteca di Brugherio, che presenterà l'intera bibliografia inbook; Eugenia Ratti, insegnante della scuola primaria di Albiate, che parlerà dell'importanza di utilizzare la CAA nella didattica come strumento di inclusione scolastica.
Infine attraverso il racconto di Rita Milesi, Paola Rota e Greta Barbanti, genitori membri dell’Associazione Italiana Mowat Wilson si darà voce all'esperienza con la CAA e gli inbook dei bambini e i ragazzi affetti dalla sindrome di Mowat Wilson, che hanno molto spesso grandi disturbi comunicativi del linguaggio verbale, sino ad arrivare alla sua totale assenza.

L'incontro è rivolto a insegnanti di classe e di sostegno delle scuole di ogni ordine e grado, educatori, insegnanti delle scuole dell'infanzia, dirigenti scolastici, operatori sanitari, genitori.

E' gradita la prenotazione: info@storiecucite.it - brescia@lalibreriadeiragazzi.it
Libreria dei Ragazzi, Via San Bartolomeo 15 -  Brescia

Continua a leggere Chiudi

Per me il silenzio è blu come il cielo profondo e infinito

Intervista a laura Zani, illustratrice di Sss, il silenzio!

Farfalle, vecchie radio, gatti curiosi, guardiani sonnecchianti di una pace che per niente dovrà essere turbata, bambini dallo sguardo sincero e sognante.
Le illustrazioni di Laura Zani per Sss, il silenzio! rappresentano un immaginario positivo e rassicurante in cui nulla di male sembra poter mai accadere. E il silenzio che raccontano si libra nell’aria riempiendola di suggestioni e colori. 



 

Qual è il tuo rapporto con il silenzio?
Io amo profondamente il silenzio e lo cerco in continuazione. Nel silenzio del mio studio io lavoro, penso, progetto. L’assenza di rumori mi aiuta a concentrarmi e a trovare soluzioni. Non amo i luoghi affollati e rumorosi, li evito con costanza. Non ho mai musica nelle orecchie e nemmeno in macchina. Prediligo le voci della natura che posso ascoltare solo se c’è silenzio intorno.

Le tue illustrazioni sono ricche di elementi che mettono in relazione suono e silenzio, ma che sembrano avere anche un legame con il passato. Quanto c’è del tuo immaginario di bambina nella scelta degli oggetti illustrati?
E’ vero, a me piace disegnare cose che richiamano il passato, forse perché io sono attratta dagli oggetti vintage e la mia casa ne è colma, forse perché gli oggetti d’un tempo non facevano rumore (non avevano motori né computer parlanti!) quindi mi sono sembrati molto adatti a essere inseriti nelle illustrazioni di questo testo sul silenzio. Non posso dire che questi oggetti siano usciti volutamente dal mio immaginario di bambina. Credo che siano sgusciati fuori senza che io me ne accorgessi.

In molte delle tue illustrazioni per “Sss, il silenzio!” predomina il blu. Questo colore ha un significato particolare per te?
Il blu e le sue varianti sono tra i miei colori preferiti. L’associazione tra il blu e il silenzio è stata istantanea. Per me il silenzio è blu come il cielo profondo e infinito.

Parlaci ora del tuo percorso professionale.Nasci come pittrice per poi approdare all’illustrazione. Cosa apprezzi di questo mondo?
Il mondo dell’illustrazione è molto vicino al mondo che desidero. Un universo dove umani e animali stringono amicizie sincere, dove arriva sempre qualcuno a risolvere situazioni sgradevoli, dove i boschi sono rigogliosi, verdi e pieni di abitanti felici, dove i mari non sono inquinati e contaminati dalla plastica, dove i bulli, o gli orchi, prima o poi diventano buoni. Apprezzo la molteplicità di tecniche e di linguaggi, tutti validi ed evocativi, la vastità delle tematiche trattate e approfondite. Sento che l’illustrazione mi dia la possibilità, più che la pittura, di esprimere con maggiore libertà quello che provo e che amo profondamente.

Ci racconti il tuo incontro con Maddalena Schiavo? Come nasce il vostro sodalizio artistico?
Maddalena dopo aver visto i miei lavori sulla pagina di Notte di Fiaba Contest - avevo vinto il secondo premio al concorso di illustrazione di Riva del Garda sul tema di Sherlock Holmes, quindi le mie tavole avevano ricevuto una notevole pubblicizzazione da parte dell’organizzazione  - mi telefonò e mi propose di lavorare su un suo testo. Fu una telefonata molto gradevole, Maddalena è ricca di positività e simpatia, e il suo testo mi piacque molto pertanto decisi di accettare la sua proposta. Ho, in seguito, scoperto che Maddalena è anche molto determinata, affidabile e sincera, qualità che io apprezzo molto in una persona.

Una piccola anticipazione del vostro prossimo libro per Storie Cucite?
Un testo per sorridere, riflettere e cambiare. Illustrazioni dove trovare colori e poesia. 


 

Vuoi acquistare il libro? Clicca qui

Continua a leggere Chiudi

Il silenzio per me è un amico, un amico vero

Intervista a Maddalena Schiavo, autrice di Sss, il silenzio

Maddalena è un fiume in piena. Parlare con lei è una palestra per la mente che ti trascina in un mondo fatto di incontri, confronti, dubbi, continui cambi di prospettive su una realtà che lei immagina piena di poesia.
Il suo nuovo albo pubblicato con Storie Cucite racconta il silenzio come opportunità per scoprire il mondo e sé stessi


 

Sss, il silenzio è un dialogo fra un adulto e un bambino sul tema del silenzio. Da quale esigenza nasce la tua storia?
Il silenzio inteso nella sua funzione educativa, ossia dello "stare in silenzio".
L'esigenza più profonda trae, invece, sicuramente origine dalla mia formazione filosofica e di ricerca continua: da qui l'importanza di spiegare cos'è il silenzio e la sua valenza/natura: "Chi è il silenzio? Cosa fa il silenzio?"
La scelta stilistica del dialogo come forma narrativa, caratterizzata da continue domande del bambino verso l'adulto è legata al desiderio di accompagnare passo passo il bambino nell'esplorazione del mondo del silenzio. 

Credi che per i bambini sia difficile fare esperienza del silenzio?
Ho sempre pensato al silenzio come a un'opportunità: il silenzio è riposante e rilassante nel frastuono del caos, è possibilità di concentrazione, ascolto, osservazione, ci permette di essere presenti. E' interrelazione e scambio con il mondo.
Questo è l'incipit di ogni mio lavoro con i bambini:  "In silenzio si sta per poter ascoltare e osservare", spiego. "Poi, un grande respiro tutti assieme e... ci si massaggiamo i piedini, la pancia, il viso. Infine, con un filo immaginario, ecco che possiamo far uscire le prime lettere dell'alfabeto, facendole vibrare dentro di noi e fuori, tutto attorno a noi!"

Qual è il tuo rapporto con il silenzio?
Il silenzio è un amico, un vero amico.
Sia che sia all'interno di me, come quiete della mente, sia esterno, come fuga dal caos. E' all'origine della mia possibilità di scrittura.

Laura Zani, l'illustratrice di Sss, il silenzio!, arricchisce il tuo testo con immagini visionarie ed evocative. Come nasce la vostra collaborazione?
La nostra collaborazione nasce grazie al Prof. Livo Sossi: mi ha fatto vedere una bellissima illustrazione di Laura e io mi sono innamorata immediatamente del suo stile raffinato e suggestivo, era lo stile che cercavo per i miei testi.

E la tua vocazione per la scrittura? Quando l'hai scoperta?
Ho lavorato come bibliotecaria per quasi vent'anni, lavoro che ho amato moltissimo, occupandomi per lo più della letteratura per l'infanzia. Nel mio lavoro, una cura particolare l'ho sempre riservata alla sezione dei ragazzi e all'animazione alla lettura.
Il mio primo racconto dedicato ai ragazzi, dal titolo "Libri ribelli", l'ho scritto per spiegare "La biblioteca" ai bambini che venivano con la scuola per le visite guidate.
Mi sono molto divertita a scriverlo e soprattutto a leggerlo. I bambini non hanno filtri e per questo sono i migliori critici: mi bastava osservare le loro espressioni sul viso per capire se "passava il messaggio". A volte passava e a volte no.
L'amore per la scrittura è nata da questa esperienza.

Nel tuo percorso hai incontrato il grande Livio Sossi. Puoi condividere con noi un ricordo legato a lui?
Certamente Livio Sossi è stato molto importante per il mio percorso, grazie anche a lui sono diventata l' autrice Maddalena Schiavo.
Due sono i ricordi più cari che ho di lui:  la nostra passeggiata nel bosco prima del workshop a Valli del Pasubio,  e l'ultima volta che l'ho accompagnato in stazione, e l'ho visto partire con la valigia piena di libri. Mi manca tantissimo.

 

Puoi acquistare Sss, il silenzio qui.

Continua a leggere Chiudi

Marta e il mistero di Nefertem

La piccola Marta ha ricevuto il suo libro su misura!

Marta e il mistero di Nefertem è il primo libro su misura realizzato da Storie Cucite per la piccola Marta.

I suoi genitori  desideravano farle un regalo speciale, unico, che potesse rimanere come ricordo per  tutta la vita, così hanno pensato al nostro servizio di personalizzazione: un libro che raccontasse il viaggio di famiglia in Provenza, un viaggio che a Marta è rimasto ben impresso nella mente e nel cuore, fatto di avventure e incontri speciali. 

Sono seguiti mesi di raccolta di informazioni, percorsi possibili, esperienze in cui Marta potesse riconoscersi e ritrovarsi per rivivire il suo viaggio come una rocambolesca avventura, un racconto sempre in bilico tra realtà e fantasia. Gli ingredienti c'erano tutti: il viaggio in Provenza, i fazzoletti della nonna, lo zainetto con il kit da viaggio, la passione per il popolo egizio, per i cavalli e quella preziosa nuova amicizia che Marta porterà sempre nel suo cuore. 

È stato un lavoro lungo durato circa un anno, ragionato, divertente in cui l'unica domanda che l'autrice si è posta è stata: "Cosa avrebbe fatto Marta in questa circostanza? Cosa avrebbe detto?"

Così con l'aiuto prezioso di mamma Lisa e un'intervista a Marta, ignara della sorpresa che stavamo preparando per lei, e le illustrazioni personalizzate realizzate dall'illustratrice Rebecca Serchi,  il libro su misura Marta e il mistero di Nefertem ha preso vita

Un libro unico e originale da custodire per sempre!

Questo il commento di mamma Lisa: "Grazie a Storie Cucite!!! A Marta è piaciuto un sacco! È davvero un gran lavoro di qualità, un vero lavorone!!!! E poi è’ unico e solo per lei! A me come mamma ha fatto tanto piacere regalare questo libro che le rimarrà per sempre e con un ricordo stupendo! Grazie!"

 

Ecco il momento in cui Marta ha aperto il suo regalo...

 

E questo è il libro di Marta, unico nel testo e nelle illustrazioni.

Buona lettura a Marta e se, invece, tu vuoi sapere di più del nostro libro su misura, trovi le informazioni qui.

 

Continua a leggere Chiudi

I nostri consigli prima di partire

Stai per partire per le vacanze da solo o con i genitori? Sei emozionato?

Stai per partire da solo o con i tuoi genitori? Sei emozionato?

Siamo sicure di sì!

Fare le valigie e prepararsi per bene senza dimenticare nulla ti sembra un'impresa impossibile! Probabilmente sono settimane che ci pensi e hai preparato una lista di cose da portare e da fare!

Comincia sempre da ciò a cui non puoi rinunciare: la tua maglietta preferita, lo spazzolino da denti, il costume, gli occhiali da sole, i tuoi libri preferiti, il gioco che ami.
 


IL DILEMMA: COME FAR ENTRARE TUTTO

Fai un respiro, perché arriva la parte più divertente: come fare a rendere l’organizzazione del tuo bagaglio un’operazione semplice e spassosa. Innanzitutto sistema sul letto tutto ciò che hai intenzione di portare con te: i tuoi vestiti preferiti, i colori, il tuo diario segreto, ma soprattutto quei libri che non sei riuscito a leggere durante l'anno e che hai messo da parte proprio per le vacanze. 

Quanti sono? Cinque, dieci?  Sarebbe bello averli tutti con te, ma la regola d'oro è “less is more” e vale per tutto ciò che porterai.

Partiamo dai vestiti.

ARROTOLA I VESTITI PER GUADAGNARE SPAZIO

Scegli i capi che indossi di più, studia tutte le combinazioni. È inutile portare una maglietta che non si abbina su nulla, nel profondo sai anche tu che non metterai tutto! Porta cose pratiche, pensa a tutte le attività extra che potrai fare ma non dimenticare qualcosa di carino per le uscite serali, e lascia un po’ di spazio in valigia per quello che comprerai. Disponi i vestiti usando la comprovata tecnica dell’arrotolamento! Stendi una o due cose, l’una sull’altra, e avvolgile come un sacco a pelo. Se ci sono dei buchi, fatti furbo, tra un vestito e l’altro incastra calzini, intimo, sciarpa, pennarelli, il diario segreto!
 

IL LIBRO DA LEGGERE: LASCIATI GUIDARE DAL TUO ISTINTO

E i libri?

Se devi prendere un aereo e non puoi portarti un secondo bagaglio, la scelta si fa veramente difficile. Hai poco spazio a disposizione e tanto da leggere. 

A volte la scelta di un libro è una questione di pancia. Dipende dal tuo stato d'animo del momento, dalle emozioni che scatena in te una copertina. Allora prova a fare in questo modo: disponi tutti i titoli che hai messo da parte sulla tua scrivania e osservane le copertine. Quale ti attira di più? Quale secondo te rappresenta meglio la vacanza che stai per vivere?

Un altro metodo può essere quello di scegliere un libro più leggero, con una storia divertente e con belle illustrazioni, e un altro di narrativa con una storia più ricca e impegnativa in cui immergerti magari nel primo pomeriggio, in un momento di calma prima di tornare a giocare con i tuoi amici, una lettura perfetta da fare seduto comodamente su una sdraio all'ombra di un pino oppure steso sul tuo asciugamano in riva al mare. Aggiungi, infine, un libro poetico ed evocativo da sfogliare la sera sotto il cielo stellato. 

Vuoi qualche suggerimento? Una storia frizzante e divertente come quella di Flavia Uragano, ad esempio, costruita con un gioco che potrai fare insieme ai tuoi amici, o ancora La paura detesta volare, tre racconti che ti faranno emozionare e riflettere, o infine sotto un cielo pieno di stelle sfoglia  Sss, il silenzio! per sognare insieme al piccolo protagonista.  

Sono solo alcuni dei titoli che puoi trovare nel nostro store e che saranno felici di accompagnarti al mare, in montagna, o in una bella avventura alla scoperta di una città d'arte.

Prima di lasciarti, eccoti un altro suggerimento! Una volta scelti i libri che porterai con te, scrivi sul frontespizio la data e l’occasione del viaggio. Sarà bello fra qualche anno riaprirli e sfogliandoli ricordare tutti i momenti felici della tua vacanza!

Buon divertimento!

Continua a leggere Chiudi

Le paure aiutano a crescere!

" La paura detesta volare" è il libro di esordio della collana di narrativa Dritto&Rovescio ideata da Luisa Carretti. La sua fonte di ispirazione, come ci racconta l'autrice, è stata sua figlia.

Calma e riflessiva  Luisa Carretti si racconta in veste di autrice del libro di narrativa  La paura detesta volare. Leccese di origine, ha scoperto l'amore per la letteratura e la scrittura da giovanissima. Ha esordito nel 2016 per Storie Cucite con l'albo illustrato nella neve, e ha ideato per la casa editrice  le collane  "I logogrifi" e "Dritto&Rovescio". 

 

Come è nata l’idea della collana di narrativa con queste caratteristiche?
Le storie sono da sempre un ottimo strumento di riflessione e di stimolo al dialogo.  A volte però non è facile trovare il libro giusto, quello che fa al caso nostro. Con Dritto&Rovescio abbiamo voluto creare un contenitore identificabile all’interno del quale pubblicare storie costruite intorno a quei temi che spesso, da genitori, ci troviamo ad affrontare nella relazione con i nostri bambini. Lo facciamo chiedendo aiuto a professionisti che ci permettono di creare storie belle dal punto di vista narrativo, e allo stesso tempo utili a raggiungere l’obiettivo di aiutare i bambini a crescere e i genitori a districarsi nel difficile e meraviglioso ruolo che ricoprono.

Com'è nata l’idea di questi tre racconti?
Il percorso creativo è stato casuale, come spesso accade. Devo dire che in questo caso il ruolo di mia figlia è stato determinante. Il terzo racconto della raccolta nasce da una conversazione avuta con lei.

Da cosa trai ispirazione?
Mi piace molto osservare le persone, i loro visi, come si muovono e interagiscono con l’ambiente. Questa è una fonte di ispirazione importante per me, tanto quanto ascoltare i bambini, le loro storie, le loro idee. Credo che la verità sia nascosta fra le loro parole. 

Come hai impostato la collaborazione con la psicologa e poi con l’illustratrice?
Con la psicologa Chiara Carrelli abbiamo impostato due percorsi inversi. Il terzo racconto era praticamente scritto, quindi lei lo ha valutato e mi ha suggerito le modifiche da apportare in modo che la storia fosse utile al nostro scopo. Gli altri due racconti sono stati costruiti insieme. Lei mi ha riportato la sua esperienza, le paure più ricorrenti fra i bambini che segue, spiegandomi da un lato i sintomi con cui si manifestano dall’altro le possibili strategie per affrontarle.

Ho fatto mie le informazioni e sono passata alla fase creativa, che abbiamo voluto fosse priva di condizionamenti. Abbiamo poi riletto insieme i racconti riflettendo sui ruoli dei protagonisti e aggiustando il testo in modo che ogni azione narrata, ogni dialogo rispecchiasse esattamente una situazione tipo in cui genitori e figli possono ritrovarsi. Con l’illustratrice Mariella Cusumano abbiamo portato avanti un lavoro simile, valutando la posizione dei personaggi all’interno dello spazio e cercando di rendere visivamente e in modo efficace le emozioni provate.

E’ stato difficile riuscire a mescolare elementi di fantasia con elementi pedagogici? Quali difficoltà hai incontrato? Quali invece gli spunti interessanti ne hai tratto? 
Non è stato complicato, probabilmente per una mia facilità di approccio ai temi trattati e per la collaborazione positiva che c’è stata con la psicologa. Ci siamo capite dal primo istante. 

Quali tra le paure affrontate nei tre racconti hai provato anche tu quando eri bambina?
Si dice che ogni autore racconti sempre di se stesso, anche quando le storie sembrano essere lontane dalla sua realtà e dal suo vissuto. La paura è un sentimento che abbiamo provato tutti e in particolare le tre paure narrate sono molto comuni. Devo dire che mi immedesimo in tutti e tre i piccoli protagonisti dei racconti, ma sicuramente Silvia con la sua paura del giudizio degli altri e il suo desiderio di perfezione mi rappresenta un poco più degli altri.

 

Continua a leggere Chiudi

Riccio Filippo è esistito veramente!

In seconda elementare ho scritto il mio primo libro insieme a mio fratello

Alice Campanini è pura energia ed entusiasmo. Giovanissima e promettente autrice e illustratrice ha pubblicato con Storie Cucite l’Inbook Un riccio per amico, albo illustrato accessibile nato all’interno di un percorso di alternanza scuola-lavoro a cui ha partecipato presso il suo liceo, il Liceo Artistico “L.Fontana” di Arese in provincia di Milano.

 

Alice quando hai scoperto che da grande avresti voluto fare l'illustratrice?
Quando ero in seconda elementare avevo scritto, insieme a mio fratello, una storia intitolata “Tina, la formica viaggiatrice”. Un racconto di tre pagine unite con la pinzatrice che noi definivamo “il nostro primo libro”. In quell’occasione ho realizzato le mie prime illustrazioni e mi ricordo ancora quanto mi sono divertita a far prendere forma ai nostri personaggi con le matite colorate. Crescendo ho cominciato a sostenere che sarei diventata una scrittrice e già mi immaginavo a pubblicare romanzi fantasy di centinaia e centinaia di pagine, anche se poi, quando provavo veramente a scrivere, mi fermavo intorno a pagina quindici. Al momento di scegliere la scuola superiore ho deciso di iscrivermi all’artistico con l’idea di diventare fumettista, anche se poi i miei interessi si sono spostati dai fumetti agli albi illustrati. Ho cominciato a curiosare nelle librerie dirigendomi sempre verso gli scaffali per i più piccoli, per sbirciare le illustrazioni, e da quei momenti  che è iniziato  a nascere il desiderio di diventare illustratrice, desiderio che si è poi consolidato quando è arrivata l’occasione di realizzare Un riccio per amico.

Il tuo primo albo illustrato nasce da un percorso di alternanza scuola- lavoro. Ci racconti com'è andata?
Durante il terzo anno di liceo la mia classe ha partecipato a due progetti di alternanza scuola lavoro, uno di questi prevedeva la realizzazione di alcune storie illustrate scritte in Comunicazione Aumentativa, con la supervisione dell’U.O.N.P.I.A. del Policlinico di Milano. Così, con l’aiuto della professoressa referente del progetto, abbiamo inventato, da soli o a gruppi, dei racconti da proporre agli asili vicini alla nostra scuola. Sono stata fin da subito entusiasta dell’idea e durante tutta la giornata ho pasticciato i quaderni inventandomi i protagonisti della storia: Riccio Filippo e la castagna. Il progetto è proseguito per tutto l’anno scolastico e lavorando sia a scuola sia a casa abbiamo prodotto una serie di libretti illustrati, scritti e tradotti completamente da noi ragazzi. La parte più complessa è stata l’opera di traduzione, anche perché inizialmente non riuscivamo a capire come potesse funzionare la Comunicazione Aumentativa, ma nel momento in cui siamo andati negli asili a leggere le nostre storie abbiamo visto come i bambini, già dopo una prima lettura fatta tutti insieme, riuscissero a riconoscere alcuni simboli e a divertirsi a leggere da soli.  

Chi ti ha spronato a proporre il tuo lavoro a una casa editrice?
Durante l’ultimo incontro presso l’U.O.N.P.I.A. era presente l’ingegnere Antonio Bianchi, del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa, che si è occupato di supervisionare i testi una volta terminati. È stato durante quella giornata che Antonio mi ha proposto di provare a cercare un editore per portare Un riccio per amico alla pubblicazione. Sono stata tanto felice quanto sorpresa di ricevere questa proposta ed è così che Riccio Filippo è stato presentato a Patrizia e Luisa di Storie Cucite.

Com’è nata l'avventura di Riccio Filippo?
Un riccio di nome Filippo è esistito veramente: quando ero piccola mio papà ha portato a casa, in uno scatolone, un riccio salvato dalle mire di un gatto. Non so perché mio fratello avesse scelto di chiamarlo Filippo, ma quel nome mi è sempre sembrato perfetto per un riccio. Nel momento in cui a scuola mi è stato richiesto di scrivere una storia ho pensato a cosa potessi avere da raccontare e mi è subito venuto in mente lui! Il resto della storia è venuto da sé.

Oltre a illustrare l'albo, hai anche scritto la storia e curato la traduzione in simboli. Prima dell'esperienza di alternanza quanto ne sapevi di accessibilità? È un tema che hai incontrato per caso sul tuo cammino?
Prima dell’esperienza di alternanza ho avuto modo di sentir parlare di accessibilità in contesti piuttosto quotidiani: mia mamma è una psicologa infantile specializzata in DSA e capita spesso che parlando, anche semplicemente a cena, emergano discorsi che riguardano le didattiche inclusive, anche se, fino a che non ci è stato proposto il progetto di alternanza, non conoscevo la Comunicazione Aumentativa.

Pubblicare alla tua età cosa ha significato per te e che consiglio puoi dare ai ragazzi che desiderano entrare nel mondo dell'editoria?
Per me è stato un sogno che si avvera. Entrare in una libreria e vedere la copertina di Un riccio per amico mi fa sempre emozionare tantissimo. Pensavo che con la pubblicazione del libro avrei vissuto già di per sé un’esperienza bellissima e mai avrei immaginato che quello che ne è conseguito potesse essere anche più entusiasmane: mi riferisco alle presentazioni fatte nelle biblioteche e ai laboratori nelle scuole insieme ai bambini (che sono in assoluto il miglior pubblico che si possa desiderare), ma soprattutto non mi sarei mai aspettata di conoscere così tante persone che si dedicano costantemente alla difesa del diritto di tutti alla lettura e che mi hanno accolto nonostante la mia età. Quindi ciò che mi sento di dire ai ragazzi che desiderano entrare in questo mondo è di mettere entusiasmo e positività in ogni loro tentativo, perché è la voglia di provarci sempre e mettersi in gioco che porta ai primi risultati.

A cosa stai lavorando adesso? Riccio Filippo vivrà una nuova avventura?
Assolutamente sì! Abbiamo lasciato Riccio Filippo in un bosco dalle scricchiolanti foglie arancioni pronte a staccarsi dai rami…con l’arrivo dell’inverno dovrà prepararsi per il letargo e noi ci prepareremo con lui.

Continua a leggere Chiudi

Leggiamo insieme gli Inbook alla BCBF 2019

Il 2 aprile un evento riservato a bibliotecari, librai e insegnanti

Conoscere gli Inbook e imparare a leggerli con il modeling, è questo l'obiettivo dell'incontro organizzato da noi di Storie Cucite alla Bologna Children's Book Fair 2019!


 

Martedì 2 aprile alle 12,15 presso il nostro stand B97 PAD 25 insieme all'autrice Alice Campanini leggeremo l'inbook Un riccio per amico, albo illustrato nato da un progetto di alternanza scuola-lavoro promosso dal CSCA, inserito all'interno del progetto " Nessuno escluso"  e finanziato nell'ambito del bando della Regione Lombardia per la valorizzazione di biblioteche e archivi storici e coordinato dalla biblioteca di Melegnano.


 

Saranno presenti Silvia d'Ambrosio, referente della rete biblioteche Inbook,  e Antonio Bianchi, referente del Centro Studi Inbook. 

L'incontro è riservato a bibliotecari, insegnanti e librai.

Per partecipare è necessario comunicare la propria presenza entro il 25 marzo scrivendo a info@storiecucite.it.

Continua a leggere Chiudi

Storie Cucite alla Children's Book Fair 2019

Saremo ospitate nella New Entry Lounge PAD 25 STAND B97!

La New Entry Lounge è uno spazio per promuovere e presentare al pubblico della Children's Book Fair piccoli editori o editori con pochi titoli per ragazzi, ma di alta qualità.

E quest'anno ci saremo anche noi! Ci trovate presso lo Stand B97 PAD 25.

Presenteremo la novità La paura detesta volare, il primo libro di narrativa illustrata della collana Dritto&Rovescio, scritto da Luisa Carretti e illustrato da Mariella Cusumano. Sarà inoltre una buona occasione per conoscere di più dei nostri libri in simboli, gli inbook, sfogliando albi illustrati come Yxxy un giorno speciale, Yxxy il segreto non segreto, Un riccio per amico e la novità del 2019 L'invenzione che ho inventato in versione inbook. In più potrete scoprire i divertenti albi illustrati della collana I Logogrifo, veri e propri albi laboratorio, che stimolano i piccoli lettori a lasciar andare libera la creatività giocando con la lingua italiana. 

Per chi fosse interessato, è disponibile il catalogo dei nostri titoli per la vendita dei diritti all'estero

-----

We are proud to announce that Storie Cucite has been included in 2019 New Entry Lounge area selection! You'll find us at Stand B97 PAD 25.

The New Entry Lounge is a special area of the Children's Book Fair for small high quality publishing houses with few titles in their catalogue. 

At Bologna Children's Bookfair we'll launch La paura detesta volare, the first illustrated fiction book in the series Dritto&Rovescio, written by Luisa Carretti and illustrated by Mariella Cusumano. It will be a good opportunity to know more about inbook, our accessible picture books that are completely expressed in AAC symbols: Yxxy Un giorno speciale, Yxxy Il Segreto non segreto, Un riccio per amico and  the latest one, the inbook version of L'invenzione che ho inventato

You will also discover the amazing books of I Logogrifi series: picture books that invite children to play with italian language and let the imagination run free. 

For professionals our catalog for Foreign Rights is available here.

 

Continua a leggere Chiudi

Laboratorio Flavia Uragano

Laboratorio e lettura presso La Libreria dei Ragazzi di Brescia sabato 23 Febbraio ore 17.00 a cura di Luisa Carretti

Dopo l'appuntamento del 26 gennaio a Milano, sabato 23 febbraio ore 17.00 vi aspettiamo presso la Libreria dei Ragazzi di Brescia in Via san Bartolomeo 15/A. L'autrice Luisa Carretti ripercorrendo l’avventura della protagonista dell’albo illustrato Flavia Uragano, inviterà  i bambini  a riflettere sulle proprie emozioni provate quando si ha la possibilità di esprimere se stessi e quando invece non ci si può  dedicare alle proprie passioni. Dopo la lettura della filastrocca i bambini saranno coinvolti in un’attività creativa, e proveranno a sperimentera le proprie  competenze e scrivere nuove storie giocando con le parole.

Età consigliata dagli 8 anni. Ingresso gratuito con posti limitati, prenotazione obbligatoria: tel. 030 3099737 oppure brescia@lalibreriadeiragazzi.it

Continua a leggere Chiudi

Presentazione Un riccio per amico

Un riccio per amico il nuovo inbook di Storie Cucite, sarà presentato presso la Biblioteca di Melegnano il 1° dicembre alle 9.00

Gli appuntamenti per conoscere il modello inbook continuano.

Dopo l'incontro di Bonate e al Bookcity di Milano che si è appena concluso, il 1° dicembre alle ore 9,00 saremo presso la Biblioteca di Melegnano per presentarvi ufficialmente un Un riccio per amico, l'avventura editoriale di co-progettazione con il Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa, la Rete Biblioteche inbook a seguito del bando della Regione Lombardia con il progetto "Nessun Escluso" e noi di Storie Cucite. L'incontro è organizzato in collaborazione con la Libreria Mondadori. 

Introdurrà a coordinerà  Franco Fornaroli, Biblioteca di Melegnano, capofila del progetto “Nessuno escluso”, e interverranno: Antonio Bianchi, del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa che introdurrà il modello inbook e le attività di co-progettazione editoriale; Alice Campanini, giovane autrice dell’ inbook  Un riccio per amico, e Patrizia Frassanito editore di Storie Cucite, che racconteranno il percorso dall’alternanza scuola lavoro all'editoria; Silvia D’Ambrosio, Biblioteca di Brugherio, che parlerà dell’alleanza tra editori, Biblioteche e librerie per il diritto alla lettura.

La mattinata si concluderà con la presentazione della bibliografia Inbook, dei libri tattili e dei silent book donati dal Rotary Club di Milano e dall’Associazione Corti G. - Rossi P. Fede Scienza Impegno Onlus alla Biblioteca.

Sarà allestita una mostra con le tavole originali di Un riccio per amico e sarà possibile farsi autografare le copie del libro dall’autrice e illustratrice Alice Campanini!

 

Continua a leggere Chiudi

Buon compleanno Storie Cucite!

Festeggiamo insieme a voi con una promozione speciale

Novembre è un mese importante per noi. È il mese in cui il nostro sogno nel cassetto si è trasformato in realtà.

Spegniamo questa seconda candelina con un regalo per voi.

Chi acquista dal nostro store online la novità autunno 2018 Flavia Uragano avrà in regalo una copia dell'albo Vespa Té-resa.
 

Correte l'offerta vale solo fino al 30 novembre!!

Continua a leggere Chiudi

Come nasce un inbook?

Domani 9 novembre al Pisa Book Festival

Come si realizza un inbook? Quali sono gli aspetti da considerare nella redazione di un testo efficace che consenta veramente a tutti di accedere alla lettura in modo libero e autonomo?

Domani 9 novembre alle 16,00 presso la Sala Video del Pisa Book Festival  saremo insieme ad Antonio Bianchi, referente del CSCA, Silvia D'Ambrosio, referente della Rete Biblioteche inbook per un workshop dal titolo "Come nasce un inbook". 

Vi aspettiamo!

 

 

Continua a leggere Chiudi

Incontra gli inbook

Lunedi 5 Novembre ore 17.00 Sala Civica del Centro SocioCulturale di Bonate Sotto parleremo di inbook

Gli appuntamenti di approndimento sul modello inbook continuano. Dopo l'incontro bresciano,  lunedì 5 novembre alle ore 17,00 saremo nella Sala Civica del Centro SocioCulturale di Bonate Sotto per raccontarvi dell'avventura editoriale che nasce dalla collaborazione fra il Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa, la Rete Biblioteche inbook e noi editori. 

Introdurrà a coordinerà l'incontro Francesca Mondani, Assessore alla cultura del Comune di Bonate Sotto,  interverranno inoltre : Antonio Bianchi, del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa che introdurrà il modello inbook e le possibili attività di co-progettazione editoriale; Alice Campanini, giovane autrice del nostro inbook  Un riccio per amico che racconterà il suo percorso di alternanza scuola lavoro con il Centro studi Inbook e il passaggio dalla scuola all'editoria; Alessandra Mastrangelo del sistema Bibliotecario Val Seriana per la Rete Biblioteche inbook; Marco Locatelli, traduttore ed educatore che parlerà dell'importanza della lettura condivisa degli inbook a scuola e di esperienze di inclusione con la CAA. Infine Marjoljin Adda, coordinatrice del progetto regionale Nessuno escluso co-finanziatore del nostro albo illustrato Un Riccio per amico, presenterà tutta la bibliografia Inbook.

Fra gli editori in sala ci saremo anche noi! 

E per chi non riuscisse a incontrarci in Lombardia, noi di Storie Cucite saremo anche al Pisa Book Festival il 9 novembre ore 16.00 presso Sala Video,  per un workshop come nasce un inbook a cura del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa.

Vi aspettiamo!

Continua a leggere Chiudi

Antonietta: per i 50 anni di Remo ho scelto come regalo il racconto della sua vita!

Poter rileggere la propria storia è un privilegio di pochi

Realizzare un libro su misura è un viaggio pieno di emozioni, intenso che unisce la nostra autrice e chi lo sceglie per se stesso o come regalo, in un percorso unico.
Abbiamo chiesto ad Antonietta, che ha scelto un libro su misura come regalo per i 50 anni di suo marito Remo,  di raccontarci la sua esperienza.

Perché un libro su misura?
Ho scelto di regalare questo libro a Remo, perché ritengo che poter rileggere i primi 50 anni della propria vita è una fortuna che pochi hanno. Ritrovarsi ottantenne e potersi perdere nei ricordi scritti credo sia una delle cose più belle e poi ho pensato di regalarglielo anche per lasciare un ricordo tangibile a nostra figlia.

Cosa hai apprezzato di più del percorso di realizzazione del libro?
Nel percorso fatto insieme ho apprezzato molto la delicatezza con la quale l’autrice è riuscita ad entrare nell'intimità della vita di una persona senza mai rendere banale o superficiale un episodio, un aneddoto o un'emozione, ma al contrario è riuscita a far emergere dei lati e delle sensazioni che neanche chi le esprime a volte pensava di conoscere. Aiuta ad entrare nel profondo del racconto  e a scoprire anche dei lati inaspettati di se stessi ......è  come ' fare un viaggio all'interno di sé e dell’altro .... emozionandosi e allo stesso tempo divertendosi.

Potresti riassumere in una riga il valore che secondo te ha il libro su misura di Storie Cucite?
Descriverlo in una sola riga è un po' riduttivo, ci provo. Forse mi ripeterò ma la frase che più si addice è UN VIAGGIO UNICO in un passato, presente, futuro reale o immaginario che pochi hanno la fortuna di poter vivere.

Qual è stata la reazione di tuo marito nel riceverlo?
La reazione? È stata....... esterrefatta, inaspettata, stupita, gioiosa e ovviamente piena di lacrime.

Che significato ha nella vostra vita il libro che hai regalato e che posto occupa nella vostra casa?
Il libro è sul comodino in camera da letto. È quel piccolo pezzo in più di puzzle che unisce tanti altri piccoli pezzi di una vita insieme.
 

Vuoi più informazioni sui nostri libri su misura per adulti o vuoi ordinare subito il tuo? Clicca qui

*l'opera d'arte ispirata al racconto è di Debora Antonello (www.deboraantonello.com).

Continua a leggere Chiudi

Letture sull'amaca

I nostri consigli di lettura per l'estate

Immagina di essere in campeggio al mare con i tuoi genitori. Immagina di essere su una bellissima amaca rossa dopo una mattinata di tuffi e giochi in spiaggia.

Cosa ti manca? Un bel libro, vero?

Non preoccuparti, ci abbiamo pensato noi di Storie Cucite!

Leggi i nostri consigli per la tua estate.


 

CI SONO TOMMASO E LE SUE INVENZIONI CHE TI ASPETTANO!

 
Sì, proprio lui, Tommaso. La scuola è finita da un pezzo, ma lui è ancora lì  a inventare con le sue formule matematiche, i righelli, le matite colorate.

D’altronde la creatività non va in vacanza  e anche in estate ha bisogno di esprimersi in libertà.

Steso comodo comodo sulla tua amaca, leggi la sua avventura e prova ad aiutarlo.

Poi armati di matite colorate, lapis e tanta fantasia, perché in fondo al libro troverai uno spazio tutto per te per inventare la tua casa per il tuo animale preferito!

Tommaso, il protagonista de L’invenzione che ho inventato ti aspetta qui!

 

TUFFATI NELLA PISCINA FAGIOLO INSIEME AD ALEXANDER! 


C’è un altro amico che ti aspetta sulla tua comoda amaca. Sai chi è? Alexander, per gli amici Yxxy (ah a proposito, si legge ICSI)!

Per lui le vacanze stanno per iniziare, prima però c’è una strepitosa festa a casa dei nonni di Matteo ad aspettarlo e una piccola imprevista scoperta.

Non ti sveliamo di più. Ricordati solo di portare il costume da bagno e allenarti per essere pronto a divertirti con il PALCIO.

Cos’è il palcio?

Scoprilo insieme a Yxxy, il protagonista di Yxxy Il segreto non segreto. Lui ti aspetta qui!
 

Se poi sei curioso di sapere com’è andato il suo primo giorno di scuola, leggi la sua prima avventura Yxxy Un giorno speciale. Ti aspetta qui!

 

SVOLAZZA CON LA VESPA TÉ-RESA!

 

Cosa dici? Le vespe non ti piacciono e ti fanno anche un po’ paura? Perché non hai mai incontrato la nostra simpatica e modaiola Vespa Tè-resa, che ha farfalle per parrucchiere ed è così energica da tenere testa a un fastidioso vespone.

Scopri le sue avventure  bizzarre e prova anche tu a comporre un testo con i giochi linguistici della collana I logrogrifi. Vespa Té-resa ti aspetta qui!

 

RINFRESCATI NELLA NEVE


Con il caldo afoso delle prime ore del pomeriggio estivo non c’è niente di meglio di un poco di neve.

Sì, proprio così…neve. Dove trovarla?

Facilissimo. Due piccole amiche volpi ti aspettano per giocare e rotolarsi  insieme nel bosco innevato. Proprio qui.


Fresco, divertimento ed emozioni assicurati!
 

Allora sei pronto a fare un tuffo nella fantasia con Storie Cucite?

Continua a leggere Chiudi

Storie Cucite al Salento Book Festival!

Lunedì 25 giugno con due appuntamenti

Chi l'avrebbe mai detto che dopo quasi due anni saremmo riuscite a portare la nostra giovanissima avventura editoriale nella nostra terra: il Salento.

Eppure con grande gioia ed emozione ce l'abbiamo fatta!


Questo lunedì saremo a Nardò in Piazza Salandra per leggere e giocare con i nostri piccoli lettori insieme a Alice Montagnini e Rebecca Serchi, autrici de L'invenzione che ho inventato e per parlare di editoria accessibile, dei nostri inbook. 

Ma andiamo con ordine. 




IL SALENTO BOOK FESTIVAL. La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori
 

Un mese e mezzo, 60 appuntamenti, oltre 70 tra scrittori, autori ed artisti, e cinque comuni coinvolti. Il Salento Book, Festival Nazionale del Libro è alla sua ottava edizione ed è ormai diventato un appuntamento attesissimo dell'estate salentino. Quest'anno si allarga ad altri due centri del Salento, Galatina e Galatone, che si aggiungono ai tre già protagonisti dello scorso anno, Corigliano d’Otranto, Gallipoli e Nardò, tutti in provincia di Lecce.

Ogni anno, la manifestazione, organizzata come sempre dall’associazione culturale Festival Nazionale del Libro, presieduta dall’ideatore e direttore organizzativo della manifestazione, Gianpiero Pisanello, ospita gli scrittori delle più importanti case editrici nazionali, ma anche personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, dell’arte, della musica, dello sport e della comunicazione.




TUFFARSI IN UN MARE DI STORIE
 

È il tema dell'edizione di quest'anno. E noi idealmente ci tufferemo nell'universo creativo del piccolo Tommaso, protagonista de L'invenzione che ho inventato coinvolgendo i piccoli lettori in una lettura ad alta voce con Alice Montagnini e in un laboratorio creativo con Rebecca Serchi. 

Ci improvviseremo architetti e progetteremo con la tecnica del collage case bizzarre e strampalate, ma comodissime, per altrettanti strampalati animali. Rebecca ha creato per l'occasione carte e pattern speciali con cui i bambini potranno dare libero sfogo alla fantasia. 

La lettura con laboratorio si terrà alle 18,00 in Piazza Salandra a Nardò. 




APPUNTAMENTO CON GLI INBOOK, L'EDITORIA È ACCESSIBILE
 

Alle 20,00 saremo ancora in piazza a Nardò per parlare della nostra esperienza editoriale con gli inbook. Saremo insieme a Elvira Zaccagnino di edizioni la meridiana, Luca Errani di Associazione Arca e Giovanna Rosato, bibliotecaria della Biblioteca di Cavallino, la prima biblioteca che nel Salento sta portando a conclusione il percorso per diventare Biblioteca Inbook. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua a leggere Chiudi

Un maggio ricco di appuntamenti!

Tommaso e il piccolo Yxxy vi aspettano!

Anche a Maggio continuano le letture e i laboratori con gli albi illustrati di Storie Cucite! Per chi si trova a Milano, Sesto Fiorentino e Pieve di Cento ecco dove e quando incontrare noi e le nostre autrici. 

Leggeremo insieme e giocheremo con L'invenzione che ho inventato e con Yxxy Il segreto non segreto, secondo albo illustrato della serie Yxxy. 

 


 

12 e 20 maggio L'Invenzione che ho inventato a Pieve di Cento e a Milano!


Due appuntamenti per l'albo illustrato di Alice Montagnini e Rebecca Serchi con protagonista il piccolo Tommaso e le sue case geniali.
 



 

 

Il 12 maggio  presso Lab63  a Pieve di Cento dalle 15,00 alle 17,00 a grande richiesta torna la lettura con laboratorio de L'invenzione che ho inventato.  Ci saranno l'autrice Alice Montagnini e ovviamente il piccolo Tommaso con le sue invenzioni!

Più informazioni a questo link: www.ferfilo.com/linvenzione-che-ho-inventato

 

Il 20 maggio presso Hug a Milano  dalle 16,30 Tommaso porterà le sue invenzioni a Milano per coinvolgere i bambini in una lettura animata con laboratorio insieme a Patrizia Frassanito, editore di Storie Cucite. 

Pronti a inventare invenzioni???

 


19 maggio Yxxy Il segreto non segreto a Maggio di Libri
 

Il 19 maggio presso LibLab a Sesto Fiorentino dalle 16,30 per la prima volta presenteremo in libreria Yxxy Il segreto non segretola seconda emozionante avventura del piccolo Yxxy!

Saranno presenti Maria Martometti e Silvia Li Puma che racconteranno a operatori scolastici, genitori, bibliotecari cosa sono gli Inbook, libri in simboli che rendono la lettura accessibile a tutti; Marina Michielotto, autrice dei racconti di Yxxy, coinvolgerà i più piccoli in una lettura animata con laboratorio. 

La presentazione è inserita all'interno del cartellone Maggio di Libri organizzato dal Comune di Sesto Fiorentino in collaborazione con libreria, biblioteche, università e altri attori del settore cultura del territorio fiorentino. 

Per informazioni e prenotazioni: www.librerialiblab.it

 

 

Photo Credit: Ashton Bingham

 

 

Continua a leggere Chiudi

Tommaso e le sue invenzioni vi aspettano da Farollo e Falpalà!

Il 21 aprile alle 10,30 lettura con laboratorio de L'invenzione che ho inventato

Non lasciatevi sfuggire l'occasione di leggere la storia del piccolo Tommaso insieme a Alice Montagnini e lasciar andare libera la fantasia ispirati dal kit per inventare invenzioni realizzato da Rebecca Serchi.
 

Un inno alla creatività!

Gli adulti non sempre sanno riconoscere il genio e rispettare la creatività dei propri bambini. Così accade al piccolo Tommaso. 

Inventare la casa perfetta per ognuno non è lavoro da tutti e lui lo sa benissimo! Tommaso è un geniale inventore...ma purtroppo gli adulti non riescono proprio a capirlo.

A scuola, a casa, dalla nonna rieceve soltanto critiche e rimproveri da chi pensa di saperne molto più di lui. Per fortuna la sua amica Clara sa apprezzare la sua creazione e capire la sua grande immaginazione. 

Tommaso è un moderno Piccolo Principe capace di reinterpretare la realtà con gli occhi dell'immaginazione e stupire chi gli vive accanto. 


Se siete curiosi di scoprire l'avventura di Tommaso, venite a trovarci il 21 aprile alle 10,30 da Farollo e Falpalà a Firenze.
Alice Montagnini e Rebecca Serchi, le autrici de L'invenzione che inventato, vi aspettano!

 

Continua a leggere Chiudi

Book Pride 2018. Ci saremo anche noi!

Venite a trovarci dal 23 al 25 marzo a Milano! Stand G16 - Piano 1

Siamo emozionate. Storie Cucite per la prima volta sarà in fiera con uno stand!
Fra una settimana, esattamente dal 23 al 25 marzo parteciperemo al Book Pride, la fiera nazionale per l'editoria indipendente organizzata da ODEI presso BASE a Milano.


 

Il tema scelto quest'anno è TUTTI I VIVENTI: una frase che si guarda intorno a trecentosessanta gradi concentrandosi insieme capillarmente e diffusamente su ogni forma di vita, sia essa osservabile attraverso i criteri della biologia (il vivente è chi nasce, si nutre si sviluppa) oppure attraverso ciò che l’immaginazione narrativa è in grado di generare.

Sono stati individuati poi otto diversi sottotemi per arrivare a proporre un programma che valga davvero come una mappa nella quale individuare e percorrere itinerari differenti. Fra questi, NESSUNO ESCLUSO, tema che ci ha permesso di organizzare un evento tutto dedicato agli INBOOK e al progetto Yxxy, realizzato in collaborazione con la Biblioteca Oltre l'Handicap A.I.A.S. di Bolzano.

 

Libri in simboli per tutti: il modello Inbook
 

Siamo quindi felici di invitarvi SABATO 24 MARZO alle 13,00 presso la Sala Don Chisciotte per l'incontro Libri in simboli per tutti: il modello Inbook  a cui interverranno Antonio Bianchi (CSCA), Silvia D'Ambrosio (Biblioteca Comune di Brugherio - referente Rete Biblioteche Inbook), Silvia Li Puma (consulente pedagogica progetto Yxxy). 

C'è poi un'altra grande sorpresa!

 

Appuntamento con Alice Montagnini e Rebecca Serchi
 

Sempre SABATO 24 MARZO dalle 15 alle 18 presso il nostro stand (G-16 1° Piano) saranno presenti Alice Montagnini e Rebecca Serchi, autrici de L'Invenzione che ho inventato per firmare la vostra copia dell'albo illustrato!

Vi aspettiamo!

 

 

Continua a leggere Chiudi

L'accesso alla “lettura” è un DIRITTO per tutti

I libri di Yxxy non potevano che essere anche degli inbook!

Cosa sarebbe stato Yxxy se non ci fosse stata Maria Martometti? Bibliotecaria della Biblioteca A.I.A.S. Oltre l'Handicap di Bolzano e traduttrice in simboli ha messo a disposizione la sua grande conoscenza della disabilità per coordinare un progetto che lei stessa ha voluto accessibile. 



Qual è stato il ruolo della biblioteca in questo progetto?
La biblioteca Oltre l’handicap dell’AIAS di Bolzano, di cui sono responsabile, è proprio il luogo più adatto per sviluppare progetti come questo. Da diversi anni ormai si occupa, oltre a documentare e promuovere l’informazione sulle disabilità e diversità, anche di ricercare e proporre strumenti e risorse per rendere l’esperienza della lettura possibile e accessibile a TUTTI, operando in sinergia e coinvolgendo professionisti con competenze diverse.

La collaborazione con la psicologa Silvia Li Puma, l’autrice Marina Michielotto e l’illustratrice Licia Zuppardi, ha radici profonde e ben consolidate. Tante sono state negli anni le esperienze vissute insieme in biblioteca!

Questo progetto, nel quale ognuna di loro ha portato la propria esperienza, creatività e competenza è perfettamente in linea con la mission della biblioteca, motivo per cui mi è sembrato da subito importante inserirlo nel programma delle nostre attività, supportarlo, coordinarlo e promuoverlo.

Cosa vi ha spinto a rendere le avventure di Yxxy accessibili?
Mi sono formata diversi anni fa al Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa, presso il Policlinico di Milano, seguendo un percorso che mi ha fatto conoscere la CAA ed i libri in simboli, in particolare il modello inbook. In questi anni, nel mio lavoro di bibliotecaria, ho potuto sperimentare le potenzialità di questi particolari libri, anche insieme a Silvia e Marina, motivo per cui ne promuoviamo l’utilizzo con passione e tenacia.

La lettura ad alta voce di un buon libro illustrato con il testo in simboli, aumenta l’attenzione condivisa e la comprensione in chi ascolta, il quale associa il suono della parola al simbolo che la rappresenta, vedendo inoltre come è scritta. È sicuramente una risorsa preziosa per un bambino con difficoltà, ma anche uno strumento inclusivo che non connota la disabilità di un singolo, potenziando invece le possibilità d’accesso di tutti.

I libri di Yxxy non potevano che essere anche degli inbook!    


Ci spieghi in sintesi perché gli inbook sono importanti e quali sono le sfide che un traduttore da testo alfabetico a testo in simboli si trova ad affrontare?
Avere accesso all’esperienza della “lettura” è un DIRITTO e tutti devono poter trovare libri adatti ai propri bisogni e ai propri interessi. Gli inbook sono una risposta a questa necessità.

Tradurre un testo in simboli è stata ed è ogni volta un’esperienza affascinante ed arricchente per me.

Quando affronto una traduzione devo riflettere, simbolo per simbolo, per scegliere quello che assicurerà la comprensione del significato racchiuso in quella parola. Fortunatamente nessun traduttore è solo in questa avventura! Gli esperti del Centro studi inbook forniscono a tutti le linee guida e gli aggiornamenti frutto di studi e di costanti approfondimenti che rendono questo “modello” dinamico ed in continua evoluzione e supervisionano il nostro lavoro, garantendo uniformità e coerenza nella traduzione.
 

Raccontare la disabilità non è mai semplice. Come avete lavorato per affrontare questo tema con uno sguardo positivo e un approccio a misura di bambino?
È vero, raccontare la disabilità non è semplice, ma forse non è quello che abbiamo voluto fare. Abbiamo, invece, voluto raccontare le persone: le famiglie, i bambini, gli insegnanti, con le loro caratteristiche peculiari, uniche e diverse, che incontriamo tutti i giorni nella nostra vita professionale e personale.

Lo sguardo è quindi quello rivolto alla persona e non alla sua disabilità, a ciò che è come risorsa per tutti e non a quello che le manca. Lo sguardo che spesso ci insegnano proprio i bambini!

La nostra campagna su Eppela continua! Mancano solo 13 giorni. Aiutateci a realizzare il nostro progetto. 

 

Continua a leggere Chiudi

Bruno Munari diceva "Ognuno vede ciò che sa"

Licia Zuppardi racconta la sua avventura con Yxxy, mentre su Eppela continua la campagna di crowdfunding!

Il ruolo dell'illustratrice in un progetto editoriale è fondamentale.

Deve saper cogliere le sfumature, la personalità dei personaggi e restituirla al lettore, arricchita. La sfida in un progetto come Yxxy è ancora più difficile, perché le componenti da tenere in considerazione sono tante.

Abbiamo chiesto a Licia Zuppardi, illustratrice versatile, di raccontarci il suo lavoro.

E lei, con umiltà e sfidando la sua riservatezza, ha contribuito a svelarci di più sulle avventure del piccolo Yxxy.


 

Quali scelte hai operato nel creare le illustrazioni per integrare le due vocazioni dei racconti, quella narrativa e quella pedagogica? C'è stato un confronto con il resto dell'equipe?

Questo progetto è nato dalla sinergia di diverse persone e professioni, ho quindi lavorato in un clima di costante confronto e riflessione cercando di elaborare le immagini in modo che rispondessero ai diversi punti di vista.
Riguardo ai personaggi mi è stata chiesta attenzione nel comunicare le emozioni, cosa che ho cercato di fare con le espressioni facciali e posture del corpo.

Raccontare la disabilità non è mai semplice. Come avete lavorato per affrontare questo tema con uno sguardo positivo e un approccio a misura di bambino?

Bruno Munari diceva: "ognuno vede ciò che sa", mi piacerebbe spiegare con questa semplicità il mio lavoro e quello che leggerete nei testi e nelle immagini del libro.
Ogni nuovo progetto è per me una fonte di entusiasmo e gratitudine, mi sono quindi posta in ascolto delle colleghe cercando di imparare il più possibile da loro - che da molti anni lavorano nel campo della disabilità-. Con le mie competenze ed intuizioni mi sono poi confrontata lungo il percorso. Nella scelta dei colori e della tecnica ho pensato ad uno stile che potesse dare l'idea di un ambiente rassicurante e accogliente che mettesse il lettore a suo agio.

Vuoi contribuire alla campagna di crowdfunding per la pubblicazione del secondo albo illustrato della serie Yxxy? 

Sostienici su Eppela!


Continua a leggere Chiudi

Per Yxxy la mia esperienza di insegnante è stata fondamentale

Mentre è ancora attiva la nostra campagna su Eppela, insieme all'autrice Marina Michielotto vi sveliamo altri segreti del progetto Yxxy

Le avventure del piccolo Alexander sono nate da un lungo e intenso lavoro di squadra a cui Marina Michielotto, scrittrice e donna dalla creatività vulcanica, ha contribuito con il suo stile fresco e  divertente. L'abbiamo intervistata per scoprire di più del processo creativo che sta alla base di un progetto complesso come quello di Yxxy. 


Quali scelte di stile e linguistiche hai operato per sviluppare la narrazione mantenendo un equilibrio fra piacevolezza narrativa e obiettivi pedagogici?
Lo stile narrativo usato in Yxxy è nato, come amo ripetere, scalpellando il testo affinché ne rimanesse l’essenziale, una piccola pietra preziosa a cui è stato tolto il sovrappiù. Non è stato semplice, ma avendo molto chiari i contenuti e gli obiettivi, alla fine sono riuscita a ottenere un prodotto piacevole ma non banale. Il tutto grazie anche a suggerimenti, critiche costruttive e consigli del nostro team.

Come si è integrato il tuo lavoro con quello del resto dell'equipe, in particolare con Silvia Li Puma?
Il desiderio e la proposta di Silvia sono stati inizialmente un racconto che parlasse della diversità di genere nell’ambito della disabilità.
Affrontando questa tematica non si poteva tralasciare l’importanza dell’inserimento nella scuola dell’infanzia. Mary Martometti ha quindi subito proposto di diluire i contenuti in più libri al fine di svolgere un lavoro maggiormente curato e approfondito. Con Silvia ci siamo trovate diverse volte e dall’interazione di entrambe e di Mary, si sono sviluppati nuovi contenuti da affrontare. Il dialogo, il rispetto delle opinioni di tutte le componenti del nostro team, hanno fatto nascere Yxxy, ci siamo confrontate, scontrate, chiarite. E’ stato un bel percorso che penso abbia insegnato a tutte noi cosa sia la vera collaborazione.

Le avventure di Yxxy si svolgono creando continuità fra casa e scuola. Il tuo passato da maestra è stato utile nello sviluppo e nella caratterizzazione dei personaggi?
Nella caratterizzazione dei personaggi fondamentale è stato il mio doppio ruolo di mamma e insegnante; i bambini dentro e fuori dall’ambito scolastico, le loro curiosità, le loro ansie e le loro gioie mi hanno aiutato a inventare e descrivere i vari protagonisti. Non mi stupirei se qualche mio ex alunno potesse riconoscersi nel gioco dell’aereo. Molto importante è stata la” traduzione” disegnata di cui si è occupata Licia Zuppardi che ha dato ad ogni personaggio il giusto volto e fisicità.

Raccontare la disabilità non è mai semplice. Come avete lavorato per affrontare questo tema con uno sguardo positivo e un approccio a misura di bambino?
Essendo un’insegnante specializzata, per molto tempo ho lavorato nell’ambito della disabilità sia come assistente che come maestra di sostegno. Dall’esperienza accumulata in tanti anni, e intendo esperienza emozionale e affettiva, nasce la mia ottica serena e positiva nell’approccio verso la diversità.

Se ti è piaciuta questa intervista e vuoi aiutarci a pubblicare la seconda avventura di Alexader, sostienici su Eppela!

 

Continua a leggere Chiudi

Perché Yxxy?

Come nasce il progetto Yxxy? Ne parliamo con Silvia Li Puma, mentre la nostra campagna su Eppela continua

Dallo scorso maggio, da quando è uscito il primo albo illustrato della serie Yxxy, la domanda è diventata un leitmotif: Perché Yxxy? Da dove nasce questo nome?. 
In occasione della uscita imminente del secondo volume e della campagna di crowdfunding che abbiamo attivato su Eppela per aiutarci a pubblicarlo, abbiamo deciso di svelarvi il mistero insieme a Silvia Li Puma, consulente pedagogica del progetto. 



Perché Yxxy?
La scelta del nome “Yxxy” non è casuale, si riferisce ai cromosomi XX e XY e proviene dalla domanda che ci siamo poste all'inizio di questo progetto: "Scegliamo un protagonista maschio o femmina?". 
La riflessione nasce perchè ingenuamente spesso si è portati a pensare alle persone disabili riferendosi prima di tutto proprio alla loro disabilità: in molte patologie sono altri i cromosomi che identificano i bambini, che prima di appartenere al gruppo maschile o femminile appartengono al "gruppo disabili". Ecco così che in modo scherzoso il nome Yxxy fa riferimento ai cromosomi che fin da subito, fin dalla nascita, identificano un essere vivente. 
Però, nonostante abbiamo scelto di chiamare il nostro Alexander con un soprannome, mi sta a cuore ricordare che è importante chiamare i bambini con il proprio nome, e che sono gli stessi bambini a pretenderlo come esigenza di conferma e affermazione della propria identità. 

Da dove nasce l'idea del personaggio Yxxy e dei racconti di cui è protagonista?
L'idea di avere un libro per bambini con un protagonista che avesse le caratteristiche di Alexander, soprannominato Yxxy, proviene per me da molto lontano: da un'esperienza clinica, avuta diversi anni fa, con una famiglia con un bambino disabile che rifiutava ogni libro perchè nessun personaggio era come lui. Un rifiuto che nasceva dalla frustrazione di non sentirsi mai raccontato, mai rappresentato
Questa idea è stata accantonata fino a quando ho conosciuto la biblioteca Aias di Bolzano e con lei l'équipe di questo progetto. Solo mettendo insieme tutte le professioniste coinvolte il personaggio, Yxxy, è nato e ha iniziato pian piano a crescere, amato e curato da ognuna di noi. 
Alexander, la sua famiglia, le sue maestre e i suoi amici, rappresentano un po' tutte noi e nascono dai nostri vissuti di bambino, di mamma, di educatore. 
Adesso, libro in mano, la mia idea è quella di utilizzarlo in ambito clinico e di formazione come strumento diagnostico.

Qual è stato il tuo ruolo nel progetto e quale valore aggiunto ha portato?
Nel mio ruolo di consulente pedagogica ho accompagnato la scrittrice e l'illustratrice nelle loro scelte, cercando di condividere il mio pensiero psico-pedagogico: in particolare ho proposto che tutto il progetto seguisse come filo conduttore il tema dello sviluppo dell'identità partendo da esperienze semplici e quotidiane.  Nello specifico ho individuato per entrambi i libri la tematica di sottofondo che per il primo testo è stata l'elaborazione del distacco emotivo, mentre per il secondo la scoperta dell'Altro come altro da Sè, e intorno alla quale la scrittrice ha elaborato un racconto fatto di realtà e fantasia. 
Il mio valore aggiunto penso che stia nel lavoro svolto insieme a Maria Martometti: una serie di contributi teorici rivolti agli adulti, che nascono dall'integrazione della mia preparazione clinica e dell'esperienza e delle conoscenze di Maria, e che vogliono essere spunti riflessivi per genitori, insegnanti, operatori, ecc.

Raccontare la disabilità non è mai semplice. Come avete lavorato per affrontare questo tema con uno sguardo positivo e un approccio a misura di bambino?
Visibilità è per me il concetto-chiave per raccontare la disabilità in modo semplice ma non banale.  Il punto di partenza è il gioco e il giocare,  perchè come ci insegna Carlo Riva "E il gioco spesso sai cosa fa? La guarda in viso la diversità. L'avvicina per abbracciarla, sentirla, toccarla, amarla."

Volevamo mostrare che la disabilità esiste in tante sue sfaccettature e che non è un dispiacere osservare, guardare, fissare una carrozzina, ma può essere anche una risorsa, un piacere....il piacere di scoprire la diversità. E allo stesso modo, è il piacere che può provare un ragazzino disabile a vedersi uguale a qualcun altro e non sentirsi più così diverso. 

In questo lavoro non ci siamo focalizzate sulla disabilità del bambino, l'abbiamo mostrata, non l'abbiamo nascosta, l'abbiamo resa visibile attraverso il racconto di storie comuni a tutti i bambini, disabili e non.
 

Vuoi aiutarci a pubblicare la seconda avventura del piccolo Yxxy? Sostieni la nostra campagna!

 

Continua a leggere Chiudi

Su Eppela la nostra campagna di crowdfunding

30 giorni per aiutarci a pubblicare il secondo volume di Yxxy

Avete avuto modo di sfogliare e apprezzare il primo albo illustrato con protagonista il piccolo Alexander, detto Yxxy? Siete alla ricerca di Inbook da leggere insieme al vostro bambino o ai vostri piccoli allievi? Siete fortemente convinti della necessità di rendere disponibile sempre di più sul mercato editoriale uno strumento inclusivo come gli Inbook? 

Se avete risposto in modo affermativo ad almeno una di queste domande, allora siete le persone di cui abbiamo bisogno!

La seconda avventura del piccolo Yxxy è quasi pronta, ma abbiamo bisogno del vostro aiuto per poter concludere il progetto. Per questo abbiamo attivato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Eppela. La somma raccolta servirà a coprire i costi di produzione e di stampa del nuovo albo illustrato che sarà sempre disponibile in doppia edizione: alfabetica e inbook. 

Curiosi di sapere cosa succederà nella nuova avventura di Yxxy? Alexander parteciperà alla festa di fine anno a casa dei nonni del suo compagno di classe, Matteo, che contemporaneamente festeggerà anche il suo compleanno.

Fra tuffi in piscina, giochi e partite a palcio (un gioco inclusivo di cui nel libro troverete le regole) il nostro piccolo farà una scoperta importantissima per il suo percorso di crescita. Curiosi di sapere quale? 

Sostieneteci su Eppela: https://www.eppela.com/yxxy

Grazie,

Luisa e Patrizia

 

PS: Un sentito grazie a Caterina Dal Molin per l'aiuto nella realizzazione del video della campagna!!

Continua a leggere Chiudi

Siena e Pieve di Cento

Le prossime presentazioni di Storie Cucite

Due nuove appuntamenti, due nuove occasioni per conoscere le nostre autrici e gli albi illustrati che hanno realizzato. 



 

Il primo dei due incontri sarà il 17 febbraio alle 16,00 presso la bellissima Libreria Volta La Carta a Siena.



Presenteremo Yxxy Un giorno speciale insieme alle autrici Silvia Li Puma e Marinella Michielotto 
Le autrici coinvolgeranno i bambini e gli adulti presenti in una lettura interattiva, entreranno  nel mondo  del piccolo Yxxy e di tutti gli altri protagonisti del racconto.

Yxxy Un giorno speciale è un albo illustrato che affronta temi importanti come l'inclusione, la relazione   fra pari, il   distacco dalla famiglia attraverso il racconto del primo giorno di scuola dell'infanzia di Alexander, detto Yxxy,   bambino con disabilità motoria che affonta la vita con curiosità ed entusiasmo. 
Alexander conoscerà nuovi amici, incontrerà le maestre e per la prima volta si separerà dai suoi genitori. 

Il racconto è concepito per essere realizzato in versione alfabetica e in versione Inbook, con il testo completamente   espresso in simboli di Comunicazione Aumentativa, secondo il modello del Centro studi Inbook. 

Per info: info@voltalacartasiena.it / 0577.532932


 

Il secondo appuntamento si terrà il 24 febbraio dalle 15 alle 17  presso l'Associazione Ferfilò a Pieve di Cento
 

 


Presenteremo L'invenzione che inventato insieme all'autrice Alice Montagnini.

Alice coinvolgerà i bambini in una lettura ad alta voce, seguita da un piccolo gioco e da una laboratorio artistico.  


L'invenzione che ho inventato racconta di Tommaso e della sua geniale invenzione, incompresa da adulti distratti e frettolosi. Per   fortuna la sua amica Clara, saprà fargli ritrovare fiducia ed  entusiasmo.


Vincitore del primo premio (sezione studenti) al quattordicesimo concorso per l'albo illustrato inedito Città di Schwanenstadt/ Sulle ali   delle farfalle e dei cigni.


Per info: info@ferfilo.com
327 0467200 – attivo SOLO lun, merc e ven dalle 15 alle 19


 

 

 

 

 

Continua a leggere Chiudi

La mia invenzione più geniale? Un cappello a tre braccia!

Come Tommaso sono una creativa, ma per fortuna gli adulti mi hanno spronata

La creatività è un dono da proteggere e alimentare. Rebecca Serchi, illustratrice de L'invenzione che ho inventato, condivide con il piccolo protagonista questo dono, ma a differenza di Tommaso ha avuto intorno adulti che hanno saputo spronarla sino a permetterle di trasformare una passione in professione. 



Noi di Storie Cucite ci siamo innamorate del suo stile sognante e romantico, tanto da sceglierla anche come una delle illustratrice di riferimento per i nostri libri su misura per bambini.
In questa intervista vi raccontiamo dell'albo illustrato L'invenzione che ho inventato, di cui è autrice insieme ad Alice Montagnini. 

 

Rebecca, com'è nato L'invenzione che ho inventato?
A fine marzo del 2016 mi è arrivata una mail da una ragazza che non conoscevo e mi chiedeva di collaborare per partecipare a un concorso internazionale per l’albo illustrato organizzato dalla città di Schwanenstadt in Austria. La mia insegnante mi aveva già segnalato questo concorso ed ero indecisa se partecipare o meno perché richiedevano un progetto completo composto da testo e illustrazioni, ma quando mi ha scritto Alice mi è sembrato un segno del destino che non potevo proprio lasciarmi scappare...

Quali sono le circostanze che vi hanno fatto incontrare?
Alice ha scoperto le mie illustrazioni su Instagram e da lì è seguita la mail di cui parlavo prima. Ho accettato la collaborazione e abbiamo iniziato a lavorarci fin da subito perché non avevamo molto tempo a disposizione, il concorso scadeva a metà giugno!

Ci racconti come avete impostato la vostra collaborazione?
Devo dire che la cosa bella è che siamo entrate fin da subito in sintonia, pur non conoscendoci, e questo ci ha aiutato a dare vita a un bel progetto. Volevamo creare un’armonia tra il testo e le illustrazioni e ci siamo riuscite. Alice mi ha inviato il testo e ho realizzato uno storyboard. Ci siamo confrontate per telefono o tramite mail e poi sono passata ai colori. A giugno ci siamo incontrate per la prima volta a Bologna e abbiamo definito gli ultimi dettagli necessari a realizzare il prototipo da spedire in Austria.

Cosa ti ha colpita della storia di Tommaso tanto da convincerti a illustrarla?
La maggior parte dei bambini non sono più abituati a giocare con la fantasia e inventare, perché distratti da tante cose che di creativo hanno ben poco come tablet, telefonini e quant’altro. Però penso che quella capacità di sorprendersi e inventare sia ancora presente in loro. E’ per questo che leggendo la storia di Tommaso ho pensato che potesse essere uno spunto di riflessione per gli adulti troppo spesso distratti e uno stimolo per i bambini a inventare, sporcarsi le mani e creare.

Quali tecniche hai scelto?
Ho realizzato le illustrazioni con il collage e la monotipia che è una tecnica di stampa a cui mi sono avvicinata negli ultimi anni. I colori calcografici vengono stesi su una superficie e trasferiti su carta grazie alla pressione delle mani (o del torchio) oppure direttamente sul foglio grazie a dei rulli. Inoltre la monotipia permette di creare textures molto particolari usando i materiali più diversi e il risultato finale è bellissimo; poi taglio, incollo e il gioco è fatto!

Ti riconosci in Tommaso? 
Sì, nella creatività. Fin da piccola ho passato giornate intere a creare e disegnare. Però, a differenza di Tommaso, non ho avuto adulti distratti intorno a me, anzi hanno sempre assecondato questa mia creatività lasciandomi libera di esprimerla.

Qual è la tua invenzione più geniale e...più incompresa?
La mia invenzione più geniale è il cappello a tre braccia. Lo indossi e ti permette di catturare le idee, perché quando le idee arrivano, arrivano e devi essere pronto a “fermarle” subito su carta.

Le tre braccia (ma potrebbero essere molte di più a seconda delle esigenze) escono dalla parte superiore e sono abbastanza lunghe da avere una buona libertà di movimento sul foglio. In questo modo puoi lavorare, cucinare, bere il tè, leggere o guardare la tv e quando l’idea arriva….tac! Il super cappello entra in azione! Geniale, no?

Al momento ho realizzato una bozza che le persone non riescono a capire ma l’ho fatta vedere a Tommaso e pare che sia realizzabile, devo solo perfezionarla…si sa, tra creativi ci s’intende!

Ti è piaciuta l'intervista a Rebecca Serchi e se curiosa di scoprire l'avventura di Tommaso? Puoi acquistare il libro qui!

Continua a leggere Chiudi

Un'ode alla lentezza

La nostra intervista a Alice Montagnini, autrice de L'Invenzione che ho inventato

Ogni bel libro nasce da una bella collaborazione. Il merito di un editore, come è accaduto per la nostra ultima uscita L'invenzione che inventato, è saper riconoscere la forza di una storia, ma anche di un'intesa creativa profonda e produttiva che s'instaura fra due professioniste che sanno parlare la stessa lingua.


A noi di Storie Cucite la storia di Tommaso è piaciuta sin dalle prime tavole scovate sul sito dell'illustratrice Rebecca Serchi e ci ha entusiasmate per la sua freschezza, leggerezza, ma anche capacità di far riflettere. Vogliamo raccontarvi il percorso di questo libro, dall'idea sino allo sbarco in libreria. Per questo abbiamo intervistato Alice Montagnini, autrice de L'Invenzione che ho inventato. 


Alice, com'è nato L'Invenzione che ho inventato?
L’Invenzione che ho inventato è nato da una mia idea, volevo partecipare al concorso internazionale per l’albo illustrato inedito indetto dalla citta' di Schwanenstadt, in Austria. In quel periodo stavo frequentando la scuola di scrittura Bottega Finzioni e all’interno di uno dei corsi ci è stata proposta questa opportunità. Il tema del concorso era “Io vedo quello che tu non vedi” e da lì ho iniziato a lavorarci.

Cosa ti ha spinto a scrivere la storia di Tommaso?
La partecipazione al concorso è stata il primo input. Quando mi sono messa a scrivere però avevo chiaro un obiettivo: volevo che il bambino al quale veniva letta la storia si divertisse e volevo provocare invece una reazione nell’adulto lettore. Volevo ottenere due piani di lettura. - Nell'albo si parla di creatività, di fantasia mettendo in opposizione lo sguardo bambino e quello adulto sulla realtà.

Quali sono le circostanze che ti hanno fatto incontrare Rebecca Serchi, illustratrice de L'invenzione che ho inventato?
Una volta finito il lavoro di scrittura serviva qualcuno che si occupasse delle illustrazioni, così mi sono messa alla ricerca utilizzando il mio social network preferito, Instagram. È così che ho trovato Rebecca! Le sue illustrazioni mi hanno colpito subito e l’ho contattata, da lì è iniziata la nostra avventura.

Come avete impostato la vostra collaborazione?
Da subito ci siamo dette che il testo e le illustrazioni dovevano fondersi perfettamente e che avevano lo stesso peso. Una volta consegnato il testo Rebecca ha lavorato in autonomia, ci sentivamo via mail o telefono. Quando ha ultimato la versione a matita ci siamo finalmente incontrate di persona a Bologna e abbiamo ragionato sui dettagli, limato il testo laddove poteva essere sostituito dall’immagine e deciso la posizione nelle tavole. Un altro incontro a Firenze e poi siamo passate all’invio del materiale in Austria.

Qual è la tua invenzione più geniale e...più incompresa?
La mia è sicuramente l’ombrello che si chiude al contrario rispetto a come si chiudono gli ombrelli che tutti usiamo, così rimane fuori la parte asciutta e non si bagna dappertutto. Io odio quando l’ombrello e la pioggia mi gocciola nella manica, nelle scarpe o sul pavimento. Poi ripieghi il manico in un modo che devo ancora inventare. Quando lo spiego la gente rimane sempre esterrefatta, forse ci sarebbe bisogno di un disegno, per questo dobbiamo parlare con Rebecca.

Credi che gli adulti siano così disincantati come li racconti? 
Non credo…o almeno lo spero! Altrimenti saremmo spacciati! La mia è una grande provocazione, un’ode alla lentezza e ai “tempi bambini”. Gli adulti corrono, il mondo corre. Volevo sottolineare l’importanza di fermarsi e ascoltare. Lo si dovrebbe fare nei confronti di tutti, non solo dei bambini. Ai bambini però dobbiamo qualcosa in più, a loro spetta una parte del nostro tempo, dobbiamo credere in loro, ascoltarli e supportarli. Altrimenti mettiamo a rischio il futuro del mondo. E poi chi l’ha detto che le grandi invenzioni le fanno solo gli adulti?

 

Se ti è piaciuta questa intervista e vuoi scoprire l'avventura di Tommaso, acquista il libro qui

 

Continua a leggere Chiudi

I prossimi appuntamenti in libreria!

Le prossime date dei laboratori di Storie Cucite

Se volete incontrare i nostri autori, conoscere i nostri libri e scambiare due chiacchiere con me e con Patrizia, ecco le prossime date dei nostri laboratori:

 

Sabato 11 novembre - ore 16.00
presso Farollo e Falpalà in via del Pollaiolo, 66 a Firenze

“YXXY – Un giorno speciale”

 

La splendida libreria fiorentina ci ospiterà per un incontro sugli inbook con l'autrice Marina Michielotto e la  bibliotecaria e  traduttrice in simboli Maria Martometti. 

 

L'incontro prevede due momenti diversi, uno dedicato ai bambini con la lettura interattiva, l'altro dedicato  agli adulti con un   approfondimento sull'utilità e l'uso degli inbook. 

 

Se vuoi sapere di più sul nostro primo inbook scritto da Marinella Michielotto e illustrato da Licia  Zuppardi clicca qui.

 

Se invece vuoi leggere l'articolo dedicato all'evento sul sito di Farollo e Falpalà clicca qui.

 

Per informazioni puoi scrivere a info@storiecucite.it o contattare direttamente la libreria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 25 novembre, ore 17.00
presso Libreria dei Ragazzi di Brescia in via San Bartolomeo, 15/A

Nella Neve

 

Aspettando il Natale leggeremo insieme Nella Neve per poi ricreare l'ambiente innevato in cui vivono le due volpine protagoniste dell'albo illustrato.

 

Se vuoi scoprire di più del nostro albo illustrato scritto da Luisa Carretti e illustrato da    Barbara Lachi clicca qui

 

Se vuoi conoscere il programma della libreria in cui si svolgerà l'evento clicca qui. 

 

Per informazioni scrivici a info@storiecucite.it oppure contatta direttamente la libreria.

 


 

Continua a leggere Chiudi

Eccoci di nuovo!

Settembre un mese ricco di novità, ed è solo l'inizio...

Cari amici,
eccoci pronte a ripartire dopo la pausa estiva.

Qualcuno di voi ha continuato a seguirci anche al mare fra un tuffo e una chiacchierata con il vicino di ombrellone, qualcuno ci ha scoperte durante le vacanze (magari proprio grazie alle chiacchiere con il vicino di ombrellone), altri di voi si sono divertiti leggendo le nostre storie insieme ai loro bambini (è quello che vogliamo!) o commentato un  post o ancora lasciato un like. 

Qualunque cosa abbiate fatto GRAZIE!

Nel frattempo, anche in costume e infradito e davanti ad una montagna di gelato (rigorosamente nocciola e cioccolato per Luisa, yogurt e nocciola per Patrizia), noi abbiamo continuato a pensare ai nostri piccoli lettori cucendo nuove imperdibili avventure.

E siamo arrivate a Settembre che promettiamo non sarà solo il mese in cui inizia la scuola (su, su niente tristezza, continuate a sorridere), ma l’inizio di un autunno ricco di novità. Siete curiosi? A breve inaugureremo la nostra newsletter. Iscrivetevi per avere tutte le informazioni sui nostri prossimi incontri in libreria, le nostre novità editoriali che speriamo amerete tanto quanto le abbiamo amate noi. 

Luisa e Patrizia

Continua a leggere Chiudi

Alla ricerca di Yxxy

La mappa delle librerie dove trovare il nostro ultimo titolo

Stai pensando di portare in valigia una lettura divertente, accessibile da poter fare insieme al tuo bambino? All'interno del nostro store puoi trovare Yxxy. Un giorno Speciale oppure se vuoi puoi andare in una delle librerie per bambini e ragazzi con cui abbiamo contatti diretti.
 

Al Nord

Libreria piccoloblu - Viale Rialto, 47 Rovereto

La Libreria dei Ragazzi, - Via Alessandro Tadino, 53 Milano

La Libreria dei Ragazzi - Via San Bartolomeo, 15/A Brescia

Open - Viale Monte Nero, 6  Milano

 

Al Centro

Libreria Volta La Carta  - via Massetana  Romana, 14/16  Siena

Liblab - via Gramsci 285/289 Sesto Fiorentino

 

Online

Ci trovi su Amazon, Libreria Universitaria, Ibs, La Feltrinelli.

 

La distribuzione

Siamo distribuite da Directbook che già ci ha portate in alcune librerie. Presto ci troverai in tutta Italia, da Palermo sino ad Asti! Intanto vai in libreria e chiedi, chiedi, chiedi!

 

Continua a leggere Chiudi

Yxxy. Un progetto speciale!

Presentazione il 9 giugno presso Open a Milano

Siamo fiere di annunciare che il nostro terzo titolo è disponibile! Si tratta di Yxxy. Un giorno speciale, un libro illustrato concepito per essere Inbook con testo integralmente espresso in simboli, secondo il modello definito dal Centro studi Inbook di Milano (CSCA) a cui si affianca una edizione in versione alfabetica. Un progetto inclusivo per facilitare l'accesso all'ascolto e alla lettura di tutti i bambini, nato dal lavoro di un team di professioniste coordinate dalla Biblioteca Aias di Bolzano e realizzato grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano. 
 

La storia

Alexander, detto Yxxy (si legge icsi!), è un bambino con disabilità che si prepara ad affrontare il suo primo giorno di scuola. E’ preoccupato perché per la prima volta dovrà stare senza la sua mamma, ma allo stesso tempo è emozionato e curioso di scoprire cosa lo aspetta e di avere degli amici.
Lara e Fabio, i suoi genitori, vivono questo evento con lo stesso coinvolgimento emotivo del loro bambino. Intorno a loro altri personaggi come le maestre e i compagni di scuola sapranno tranquillizzare la famiglia e accompagnarla in questa nuova fase della loro vita. 


Le scelte narrative

La storia è pensata per avere un tono piacevole e scanzonato che nasce da un lungo lavoro di squadra in cui ogni parola, ogni illustrazione sono state scelte e calibrate dall’ autrice (Marinella Michielotto), l’illustratrice (Licia Zuppardi), la consulente pedagogica (Silvia Li Puma) e la traduttrice in simboli, bibliotecaria e coordinatrice del gruppo (Maria Martometti). 


La doppia vocazione di Yxxy

Il risultato è un libro per bambini dai tre anni in su capace di armonizzare vocazione narrativa a vocazione pedagogica. Entrambe le versioni, Inbook e alfabetica, vogliono essere uno stimolo per una riflessione dal punto di vista educativo, fornendo uno strumento utile a genitori, insegnanti, educatori, psicologi, operatori sociali e altri soggetti che si occupano di disabilità nell’infanzia, che tocca il tema del distacco dall’ambiente familiare e del conseguente sviluppo dell’identità personale come percorso di crescita di un bambino con bisogni speciali.

Cosa è un Inbook? clicca qui

Vuoi scoprire di più su Yxxy. Un giorno specialeVieni il 9 giugno alle 18 presso Open Milano! 


Interverranno 


Maria Martometti, bibliotecaria della biblioteca AIAS Bolzano e traduttrice del testo in simboli
Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa Fondazione IRCCS Policlinico Milano
"il modello inbook. Perché siamo arrivati qui, le sfide aperte"
Laura Bernasconi, supervisione testo in simboli, CSCA - Fondazione IRCCS Policlinico di Milano
Silvia Li Puma, psicoterapeuta e consulente pedagogica
Marinella Michielotto, autrice
Silvia D'Ambrosio, bibliotecaria biblioteca civica di Brugherio, referente rete biblioteche in-book

Più informazioni qui

 

 

 

Continua a leggere Chiudi

Il cavallo bianco e un ricordo da custodire per sempre

L'idea di Storie Cucite è nata un giorno d'estate in cui mia figlia realizzò il suo sogno

Ci sono esperienze indimenticabili, magiche che ogni bambino vive trascinando in questa magia i propri genitori. Momenti preziosi, che noi adulti dobbiamo saper riconoscere e gustare, per poi ricordarli e condividerli, quando una volta cresciuti i nostri figli ci chiederanno di raccontare. E’ stato grazie ad una di queste esperienze, vissuta da mia figlia, che ha iniziato a prendere forma l’idea del nostro libro su misura, l’idea di Storie Cucite.


Lallo! Lallo!

Una delle sue prime parole è stata cavallo. Lo diceva alla senese “lallo”, ma non ne aveva mai toccato né visto uno, a parte quelli racchiusi in un libro tattile con gli inserti in pelo. Mai avremmo immaginato quanto per lei questo animale fosse importante. Lo abbiamo scoperto un giorno d’estate. Mia figlia aveva tre anni e in macchina, sulla strada verso il mare continuava a ripetere “lallo, lallo, lallo!”. Potevamo ignorare?


La prima volta su un cavallo

Iniziando a scorgere una staccionata, si fece seria, concentrata, gli occhi si spalancarono voraci e ammutolì. Si avvicinò alle stalle come ipnotizzata, ignorando chiunque le rivolgesse parola. Guardava i cavalli, allungava la piccola mano paffuta per accarezzarne il muso. E loro la lasciavano fare, intuendo l’emozione profonda di quella bimba riccioluta alta meno di un metro.


Amore a prima vista

La gioia fu immensa quando il gestore del maneggio le propose di salire su un cavallo. Non un pony, no. Un vero cavallo, alto, bianco identico a quello delle favole. Annuì, in economia di movimenti e parole. Suo cugino, più grande, l’avrebbe accompagnata. Due braccia forti la sollevarono per posarla delicatamente sulla sella. Lei afferrò le redini concentrata e in apnea per non rompere l’incantesimo di quel momento. Per pochi istanti si lasciò portare dal cavallo. Doveva sembrarle un gigante.


Unico, originale, prezioso

Restammo in silenzio ad osservare. Sapevo che quell’esperienza sarebbe rimasta impressa nella nostra memoria per lungo tempo e che avrebbe fatto parte di quel tesoro di ricordi da condividere e raccontare a lei  quando sarebbe diventata più grande.
Volevo che quel momento speciale potesse trasferirsi su carta e trasformarsi in un’avventura dal sapore allo stesso tempo intimo e universale. Immaginavo un salone, una vecchia valigia e dentro fra i ricordi di famiglia più cari il nostro libro su misura, il libro su misura di Storie Cucite. Per mia figlia e per tutti i bimbi, eroi quotidiani di piccole mirabolanti avventure

di Luisa Carretti 

Continua a leggere Chiudi

Come realizziamo un nostro Libro su Misura

Un percorso emozionante da vivere insieme

Ti è capitato di assistere ad una grande scoperta del tuo bambino e aver pensato "vorrei fotografare questo momento e regalarglielo come il più prezioso dei ricordi"? A noi, Luisa e Patrizia, mamme in totale di 3 splendide bambine, tantissime volte. Da questo desiderio nasce la nostra idea.

Come realizziamo un libro su misura per bambini
Il nostro Libro su Misura è molto di più di una semplice cronaca di un evento. L'idea di base è quella di cucire il ricordo parlando la stessa lingua dei bambini: quella dell'immaginazione. Per questo Luisa, autrice delle storie, dopo aver raccolto il racconto dell'esperienza del tuo bambino ne seleziona gli elementi chiave:  i luoghi, i protagonisti, gli oggetti e i piccoli dettagli che lo hanno sorpreso o lo hanno impressionato. 
Ma non basta, perché per immaginare un'avventura in cui il tuo bambino potrà riconoscersi,  sarà necessario conoscere i suoi gusti, le sue abitudini, le sue lettura, i suoi giocattoli e divertimenti preferiti. Qualsiasi curiosità sarà utile per farlo diventare il protagonista di una storia che lui sentirà cucita addosso!

E l'illustratrice?
Utilizzerà le stesse informazioni e le immagini che le fornirai per lavorare in tandem con Luisa e realizzare illustrazioni a tecnica mista veramente uniche.

Il nostro formato
Abbiamo studiato un bel po' insieme all'illustratrice e designer Barbara Lachi per scegliere il formato giusto per il tuo bambino, convinte che avrebbe dovuto stupirlo, incuriosirlo, coinvolgerlo. Volevamo inoltre che le carte avessero un effetto tattile interessante per le sue mani sempre pronte a scoprire. Per questo abbiamo inserito delle piegature, che rendono la lettura interattiva, e abbiamo utilizzate solo carte pregiate, preziose come il ricordo che racchiudono. 

Ci sono altre piccole sorprese che lo aspettano e che ti lasceremo scoprire se vorrai regalare a tuo figlio il suo libro su misura!

Per cominciare a intuirle, sfoglia la breve fotogallery del primo libro su misura che abbiamo realizzato. 

E se vuoi saperne di più, contattaci! 

 

Continua a leggere Chiudi

Siamo in libreria!

Ecco dove potete trovarci

Siamo felici di annunciarvi che i nostri libri si trovano anche in libreria! Abbiamo deciso di affiancare la vendita online all'interno del nostro store alla presenza fisica in alcune piccole librerie indipendenti. Volete sapere dove?

Per chi vive a Lecce e provincia Storie Cucite si trova da Librarsi a Monteroni di Lecce in Piazza Falconieri, 2. E' in questa piccola libreria che abbiamo tenuto la prima presentazione di Nella Neve.

Chi invece si trova fra le colline del Chianti fiorentino, può fare un salto alla Libreria La Formicola, a Greve in Chianti in Piazza Giacomo Matteotti, 14.

E sempre in Toscana, ci trovate anche a Siena presso la Libreria Volta La Carta in Via Massetana  Romana, 14/16 e a Sesto Fiorentino presso Liblab in via Gramsci 285/289.

Per chi vive in Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, ecco dove è arrivata per il momento Storie Cucite:
La libreria dei Ragazzi, Via Tadino, 53 a Milano;
Spazio Open, Viale Montenero, 6 a Milano;
La libreria dei ragazzi, Via San Bartolomeo, 15/A a Brescia;
Libri di Luna in Viale Villoresi, 58 a Nerviano in provincia di Milano;
Il treno di Bogotà Via Martiri della Libertà, 32 a Vittorio Veneto
Libreria piccoloblu in Viale Rialto, 47 a Rovereto;
Libreria  La Seggiolina Blu  in Via Manzoni, 51 a Trento;
 

Arriveremo presto anche in altre regioni d'Italia, ma se intanto avete voglia di leggere i nostri libri, potete acquistarli direttamente dal nostro sito!


 

Continua a leggere Chiudi

Sei tu il nostro prossimo autore

Siamo pronte a valutare il tuo progetto

Autori, illustratori fatevi avanti! Cerchiamo progetti audaci, capaci di andare oltre gli schemi. Se come noi sei convinto che ogni parola sia un un universo sorprendentemente ricco da smontare e rimontare per scoprire le avventure che cela al suo interno, mandaci il tuo progetto, potrebbe rientrare nella collana I Logogrifi inaugurata con Vespa Té-resa. Si tratta di una collana dedicata a filatrocche e racconti illustrati costruiti su giochi linguistici, rivolta a piccoli lettori dai 6 ai 10 anni.

Se inoltre hai nel cassetto un racconto scritto a quattro mani con uno specialista (sociologo, psicologo, nutrizionista...) in cui si affrontano temi legati alla vita in famiglia e alla crescita, non esitare. Potrebbe rientrare nella collana Dritto&Rovescio, sempre rivolta a lettori dai 6 ai 10 anni. 

Se infine sei un designer ed hai immaginato nuovi supporti su cui realizzare le nostre storie, mandaci la tua proposta.

Preferiamo ricevere i manoscritti e idee via email all'indirizzo luisacarretti@storiecucite.it.

Cercheremo di risponderti nel più breve tempo possibile.

 

Continua a leggere Chiudi

Il nostro libro su misura per adulti

Da un'idea alla collaborazione con un'artista...ecco il nostro libro su misura per adulti!

Avevamo in mente un'idea, realizzare un libro su misura per adulti unico nella forma e nel contenuto. Il contenuto è la tua storia o quella del tuo familiare più caro, ma la forma...

Abbiamo pensato a lungo a cosa avremmo voluto proporti e poi l'incontro, quello con l'artista Debora Antonello, che ha dato concretezza a questa idea. Il suo curriculum intenso, ma soprattutto le sue opere ci hanno convinte che avrebbe saputo interpretare perfettamente quello che noi cercavamo. 

La proposta
La proposta non ha tardato ad arrivare: trasformare il libro in un'opera d'arte con la realizzazione di una incisione su legno ispirata alla tua storia con la quale realizzeremo una stampa, utilizzata per creare e stampare la copertina del tuo libro. L'incisione-matrice farà da coperchio di una scatola in legno nella quale poter riporre il tuo libro e da poter utilizzare come scultura o quadro da appendere alla parete. Entusiasmante!

La prova
Abbiamo utilizzato un racconto scritto da Luisa Carretti per la realizzazione di un prototipo. Il risultato è nella foto. E' un esempio della veste che potrà avere il tuo libro su misura, considerando che sia il romanzo sia la matrice saranno realizzati in copia unica e parleranno solo di te, del tuo vissuto.

Il libro
E il libro? Lo scriveremo vivendo insieme un percorso lungo 6 mesi. Fisseremo delle interviste utili all'autrice per raccogliere la tua testimonianza e tu sarai informato sul processo di scrittura. Una volta pronta la stampa definitiva, consegneremo il libro ad una legatrice professionista, che in modo artigianale e con la cura necessaria, si impegnerà a rilegare la tua storia. 

Se ti abbiamo incuriosito, se hai un vissuto interessante o una persona speciale a cui vorresti regalare la sua vita in forma di romanzo contattaci utilizzando il form dalla pagina dedicata al libro su misura per adulti!

 

Continua a leggere Chiudi

Il nostro viaggio

L'avventura di Storie Cucite è iniziata

E' proprio vero che i sogni possono trasformarsi in realtà. Così è successo a noi, Luisa e Patrizia. Soltanto un anno fa la nostra casa editrice era solo un progetto abbozzato su carta. Poi tutto è andato velocissimo: il percorso di formazione con FormaPer alla Camera di Commercio di Milano, i primi prototipi, le prime stampe da sfogliare con gli occhi pieni di soddisfazione. 

Basta poco per capire quando la nuova strada intrapresa è quella che devi percorrere senza più guardarti indietro. Così è per noi. Perché crediamo fortemente in quello che stiamo costruendo, perché amiamo i libri per bambini e, da mamme, rispettiamo profondamente il percorso di scoperta dei nostri piccoli, e da loro sappiamo imparare. 

Storie Cucite nasce per loro, che sanno guardare il mondo con gli occhi dello stupore, e per quegli adulti che non si arrendono a vivere il quotidiano con curiosità e tanta poesia. 

Il nostro viaggio è iniziato e siamo convinte che insieme a voi potremo arrivare molto lontano. 

 

 

Continua a leggere Chiudi